Capodanno Pasquale … Sì, e perché no?

Capodanno Pasquale … Sì, e perché no?

Pubblichiamo, come pervenutoci in redazione, la lettera integrale di Don Manlio Savarino, vicario della Parrocchia del Ss.Crocifisso di Rosolini. Una profonda  riflessione in merito alle locandine sul tanto atteso “Capodanno Pasquale” , un party per festeggiare cosa? 

Provoca non poca sorpresa vedere in giro, nei giorni immediatamente preparativi alla Pasqua, manifesti e biglietti di ogni tipo, colorati e sistemati con cura squisitamente giovanile,  che recano un invito alquanto stuzzicante: “Easter Party … Capodanno Pasquale 2016”,  un  party giovanile corredato da musica e ballo stile “sabato sera” organizzato appositamente la sera della Pasqua.

Oltre a creare non pochi dubbi altrettanto comprensibili, il titolo dato a questo spettacolare evento desta non poca sorpresa e meraviglia: CAPODANNO PASQUALE!

Non parliamo di capodanno forse la notte di san Silvestro quando salutiamo auguranti di ogni bene il nuovo anno che arriva?

E poi … qui la vera sorpresa … “Pasquale!”.  Ma cos’è la Pasqua? O meglio: cosa è diventata la Pasqua? Dovremmo chiederlo a coloro che hanno felicemente inventato il titolo della surreale serata e dovremmo chiedercelo anche noi,  sedicenti cristiani, ignari forse del destino delle ricorrenze centrali e fondamentali della nostra fede.

Anche il capodanno è pasquale perché segna un passaggio al nuovo anno ed è situato in questo tempo culmine di tutto l’anno liturgico, anno in cui ogni cristiano dovrebbe vivere i misteri di Colui che segue, come discepolo e al quale affida con sentimenti di vera fede il senso della propria esistenza.

È utile allora chiarire che ha senso parlare di Pasqua solo ricollegandosi alla fede, all’abbandono della propria vita in Gesù Figlio di Dio, Colui che “passando” – questo il termine Pasqua- dalla morte alla vita continua ancora a dare senso ad ogni nostra morte e alla morte come ultimo interrogativo dell’esistenza umana. Se associamo la Pasqua a qualcosa d’altro allora la svuotiamo nel suo intimo contenuto e significato.

Senza Pasqua non c’è il cristiano e non c’è cristiano senza Pasqua; tale pensiero, dunque, è piuttosto lontano da ogni “capodanno” stravagante, surreale e… svuotante.

Eppure Colui che si è fatto uomo, Gesù, che ha abitato le periferie e continua ad abitare quelle di ogni tempo, Lui che non rigetta nulla dell’uomo, che viene a visitarci in ogni ambito e in ogni tempo, credo festeggi anche questo capodanno, il nostro.

Sì perché la Pasqua può essere il nostro Capodanno, inizio di un nuovo anno, di una nuova stagione; il capodanno della rinascita della gioia; quello della Vita vera che viene a donare vita ad ogni vita; quello dell’Amore risorto che continua a dare speranza ad ogni esistenza che, svuotata di senso, si fionda su ogni allucinazione danzante.  Il capodanno di ciascuno di noi, soprattutto giovani, che affezionati ai party, smarriamo a volte l’incontro con chi ci attende sull’uscio dei nostri sepolcri per parlarci di vita, della vera vita.

Buona Pasqua allora! Anzi … Buon Capodanno Pasquale!

                                                                                              Manlio Savarino

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