Dalle aule di scuola alle strade di Scicli: il viaggio degli studenti dell’Archimede alla scoperta dei tesori del Barocco

Dalle aule di scuola alle strade di Scicli: il viaggio degli studenti dell’Archimede alla scoperta dei tesori del Barocco

Una giornata lontano dai banchi di scuola per ammirare dal vivo, a Scicli, le preziose testimonianze artistiche, storiche e architettoniche di un tempo antico mai dimenticato e già incontrato sui libri di testo.

Questa l’esperienza vissuta venerdì 23 marzo dagli studenti delle classi II e IV del Liceo Scientifico, del Liceo delle Scienze Umane e dell’Itis dell’Istituto d’Istruzione Superiore Archimede, in visita alla scoperta dei tesori del Barocco, tra antichi edifici e i luoghi della fortunata serie televisiva Il Commissario Montalbano.

Accompagnati dai docenti Marianna Rustica, Antonino Calvo, Tonina Gradanti, Cinzia Spadola, Luisa Cappello, Eleonora Cannizzaro e Concetta Branca, i ragazzi sono stati guidati alla volta di splendidi palazzi nobiliari che costellano le strade del centro, come Palazzo Spadaro, Palazzo Beneventano e il Palazzo del Comune, quest’ultimo noto dai più come sede del commissariato di Vigata nel set della fiction che ha reso via Mormino Penna meta desiderata dai turisti di tutto il mondo, e apprendere la storia, le curiosità e le opere d’arte contenute all’interno di edifici sacri, quali la Chiesa di Santa Teresa e quella di San Bartolomeo.

In visita alla Chiesa di San Bartolomeo.

La visita a Scicli, suggellata dall’UNESCO e immortalata dal regista Sironi che l’ha resa celebre sul piccolo schermo ambientandoci i romanzi di Camilleri, si colloca – hanno commentato soddisfatti i docenti- nell’ambito di un percorso di conoscenza del territorio e di un percorso didattico legato al Barocco nell’arte e nell’architettura del Val di Noto. L’esperienza dall’alto profilo culturale si è rivelata un serio momento di crescita personale e professionale che ha permesso ai nostri studenti di apprezzare e conoscere più da vicino le ricchezze del territorio, esplorando strade più o meno note con occhi nuovi, con lo spirito di chi vuole ammirare la bellezza delle cose, imprimerla nello spirito e, da conoscitore, farsene promotore a partire da quanto appreso a scuola e fuori da essa”.

 

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