Morta Adele Cambria, una delle voci più celebri del movimento femminista

Morta Adele Cambria, una delle voci più celebri del movimento femminista

Riceviamo e pubblichiamo un articolo del prof. Corrado Calvo, presidente dell’associazione “Cultura e Dintorni”, relativo alla dipartita – lo scorso 5 novembre – di Adele Cambria, una delle voci più note e celebri del movimento femminista italiano. Amica di Camilla Cederna, Oriana fallaci e Dacia Maraini, favorì la presa di coscienza del ruolo della donna nella società italiana. Venne a Rosolini in occasione della I edizione de “Il Racconto”, di cui fu presidente di Giuria. 

Scrittrice, giornalista, intellettuale fu la prima presidente di Giuria de “Il Racconto”

Il Racconto I EdizioneSi è spenta a Roma il 5 Novembre Adele Cambria, aveva 84 anni. Giornalista di rango,  ha scritto sulle maggiori testate nazionali (“Paese Sera”, “La Stampa”, “Il Giorno”, “L’Europeo”, “Il Mondo” e “L’Unità”), è stata co-fondatrice di “Noi donne”, la celebre rivista dell’Unione donne italiane (Udi), e diretto negli anni settanta la rivista femminista “Effe”.

Figura centrale nella cultura italiana pre e post-Sessantotto, con Camilla Cederna, Dacia Maraini e Oriana Fallaci è stata fin dagli albori una sostenitrice del movimento femminista. Era venuta a nella nostra città in occasione della prima edizione del Concorso Letterario “Il Racconto” organizzato dal Comune di Rosolini, del quale fu presidente di Giuria. Il ricordo che ne conservo è quello di una donna estremamente intelligente e sensibile, grande affabulatrice, dal limpido impegno sociale e politico.

Calabrese, si era laureata in giurisprudenza all’Università degli Studi di Messina, per avvicinarsi al giornalismo nel 1956 dopo essersi trasferita a Roma, dove ha risieduto fino alla morte.

Autrice di numerose opere letterarie, di testi teatrali, trasmissioni televisive, ha anche recitato in alcuni film di Pier Paolo Pasolini, del quale fu grande amica e per il quale interpretò il ruolo di ‘Nannina la napoletana’ in “Accattone” (1961) e accettò di apparire anche in altre due pellicole, “Comizi d’amore” (1965) e “Teorema” (1968).

Adele è stata sostenitrice del femminismo fin dagli albori. Sugli scaffali della sua casa romana, che ho avuto il piacere di visitare, a due passi da Campo dei Fiori, è conservato un patrimonio di volumi dove, come nella tradizione della Casa internazionale delle donne, gli autori maschi sono rigorosamente divisi dalle autrici femminili.

Fra le sue numerose opere letterarie, tra cui una biografia sull’ultima regina d’Italia intitolata “Maria Josè” (Longanesi, 1966), mi piace ricordare “L’italia segreta delle donne” (Newton compton editori, 1984), “Nudo di donna con rovine” (Pellicanolibri Edizioni, 1986), “Tu volevi un figlio carabiniere” (Stampa alternativa, scritto con il figlio Luciano Valli, 1997) e “Storia d’amore e schiavitù (Marsilio, 2000), finalista al premio intitolato a Elsa Morante e in concorso al premio Strega.

Nel 1990 con la sua presenza nella Giuria de “Il Racconto” contribuì a lanciare il nostro concorso nel panorama letterario nazionale. Le sue opere hanno favorito la presa di coscienza del ruolo centrale della donna nella nostra società e alimentato un dibattito lungo e complesso che assieme a lei ha coinvolto le voci più importanti del movimento. Lascia un’eredità ideale preziosa e il segno tangibile di un impegno che non fu mai di facciata.

Prof. Corrado Calvo

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