Orazio Minardo, il magazziniere rosolinese che salvò padre e figlio dal mare

Orazio Minardo, il magazziniere rosolinese che salvò padre e figlio dal mare

Momenti di paura sabato scorso in mare per una famiglia francese. La tragedia è stata sfiorata a Marina di Marza, in territorio ispicese. Un attimo di disattenzione è bastato per far sì che un canotto con all’interno un bimbo di 6 anni prendesse il largo, e solo per fortuna il forte vento contrario che quel giorno imperversava sulla costa non ha provocato il capovolgimento del mezzo. Tutto questo davanti agli occhi increduli del padre che, nonostante gli sforzi e l’immediato intervento a nuoto, non è riuscito a raggiungere il natante. A mettere in salvo genitore e figlio è toccato a un giovane di Rosolini, Orazio Minardo, 38 anni, magazziniere, che sabato mattina, mentre praticava il suo hobby del kayak nelle acque, è divenuto il protagonista inconsapevole della vicenda, agendo d’istinto e senza pensarci due volte.

“Stavo rientrando col kayak quando un bagnante mi chiede se potevo raggiungere il piccolo canotto che aveva preso il largo -ha detto Minardo-, ma solo in un secondo momento ho capito che dentro quel canotto c’era un bambino. Non ho pensato a nulla ed ho iniziato a pagaiare. Non so quanta distanza avrò percorso dalla terra ferma, sicuramente oltre 300 metri. Il vento era forte ma la visione del piccolo gommone con dentro il bambino lontano dalla spiaggia mi ha dato la forza di affrontare Madre Natura. Raggiunto il gommone mi ritrovo un piccolo angelo biondo, spaventato, mi parlava in francese, e porgeva verso di me le sue braccia tremolanti. L’ho rassicurato e dopo averlo fatto salire sul mio kayak, ho recuperato anche il padre a metà strada, stremato. Aveva nuotato disperatamente e invano per recuperare il figlioletto!”

Un lieto fine al termine di una distrazione che poteva costare cara alla famiglia in vacanza sulla costa che ha scelto l’estremo sud della Sicilia per trascorrere le vacanze, e che qui ha incontrato un angelo custode pronto a mettere in gioco la propria vita per salvarne altre.Tante le coincidenze come la stessa uscita in kayak di Minardo, corridore di mountain bike, che, infortunatosi da poco alla spalla, aveva iniziato a praticare questo sport a seguito del regalo, il kayak, ricevuto dalla fidanzata per allenarsi e ritornare in forma.
“Sono andato via pagaiando ma non sentivo più le braccia tanto lo sforzo fisico. La mia spalla, comunque, ha retto bene. Tutti a riva gridavano “ce l’ha fatta!”. Io non sono un eroe: penso di non aver fatto niente di straordinario e chiunque si fosse trovato nella mia situazione avrebbe fatto lo stesso”.

Esistono eventi che accadono per caso. Fato, destino, sorte. I termini sono tantie si sprecano, ma quando ciò avviene, nel bene e nel male, non si può far altro che assecondare il tutto e sorridere sul lieto fine che in questi casi è il risultato di un atto di estrema, gratuita e pura umanità.received_1674627602760677

Alessandra Brafa

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