Ritorna la plastica al Corso Savoia, ma non c’è ancora richiesta di autorizzazione al Comune

Ritorna la plastica al Corso Savoia, ma non c’è ancora richiesta di autorizzazione al Comune

Ritorna la plastica al Corso Savoia negli impianti agricoli predisposti dalla ditta “Fratelli Candiano SS”, in un terreno preso in affitto dall’Opera Pia, entrata lo scorso anno al centro di una grossa diatriba a causa della vicinanza con le abitazioni del centro abitato, in un punto a rischio idrogeologico e istallati senza le necessari autorizzazioni da parte del Comune.
Come si vede nella foto, la plastica è stata adagiata vicino agli impianti che sono pronti per essere ricoperti.
“La ditta ha presentato opposizione al Tar alla nostra ordinanza di ripristino dei luoghi ed è in attesa di giudizio -dice il responsabile del settore Urbanistica, Giuseppe Santacroce-. Nel frattempo si era impegnata a presentare una domanda per essere autorizzata dal Comune e posizionare gli impianti lì dove era possibile. Ma al momento non risulta nessuna richiesta di autorizzazione”.

Il 19 ottobre 2016 era stato l’allora responsabile dell’Urbanistica Corrado Mingo, con ordinanza n. 100, a disporre la rimozione delle serre “entro 90 giorni” a seguito del verbale di violazione edilizia effettuato dal corpo dei Vigili Urbani e tecnici comunali. Su quell’ordinanza la ditta “Candiano” aveva presentato ricorso non riuscendo però, ad ottenere la sospensiva da parte del “Tar” di Catania.
Trascorsi i 90 giorni di tempo, il nuovo responsabile del settore, Giuseppe Santacroce, nell’aprile del 2017 aveva irrogato una sanzione amministrativa di ben 20.000 euro per “inottemperanza”, multa che non è stata ancora pagata. Multa che, in base al comma 4-ter della circolare A.R.T.A. n. 3/2015 della Regione Siciliana, doveva essere incassata dal Comune di Rosolini per essere destinati “esclusivamente” alla “demolizione e rimessa in ripristino degli abusi nonché all’acquisizione di aree destinate a verde pubblico”.
Per circa due mesi la plastica era stata smontata dagli impianti, a quanto pare non per rispettare l’ordinanza del Comune ma per rispettare la “stagionalità” degli impianti, una procedura agronoma che permette ai tunnel di essere ventilati prima della una nuova stagione. In ogni caso, in questo frangente, secondo quanto afferma il responsabile Santacroce la ditta avrebbe dovuto chiedere le necessarie autorizzazioni al Comune per stabilire in quale zona permettere l’insediamento degli impianti sia per garantire l’indice di permeabilità, sia per garantire la sicurezza alla popolazione.
Intanto il dipendente del Comune di Rosolini, Marco Adamo, che lo scorso anno ha seguito tutta la vicenda, ha richiesto di essere trasferito per mobilità in altro settore comunale. Una decisione che potrebbe essere legata alle serre-tunnel e che sicuramente farà discutere.
Ferdinando Perricone

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