“Spacca doc_fest 2017”: grande affluenza e successo di pubblico per l’anteprima nazionale di “Corrispondenze”

“Spacca doc_fest 2017”: grande affluenza e successo di pubblico per l’anteprima nazionale di “Corrispondenze”

Lo scorso giovedì 27 luglio, ad Ispica sono stati riaperti i cancelli dell’Ex Macello per inaugurare il ciclo di serate all’insegna dell’arte cinematografica con l’anteprima nazionale assoluta di “Corrispondenze”, il documentario di Joshua Wahlen e Alessandro Seidita, prodottoda Extempora di Vincenzo Cascone, in collaborazione con Arte senza Fine e con il sostegno della Film Commission e l’Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo della Regione Sicilia.
Eccoci già in “viaggio”, dunque, dentro la tematica protagonista dello Spacca doc_fest 2017. A guidarci alla partenza della terza edizione, il racconto intimo di una tensione interiore esplicata attraverso le parole di un poeta, Antonino Montante, interpretato dallo scrittore Sebastiano Burgaretta: un animo inquieto che, prigioniero nello «spazio inospitale e dissestato del quotidiano» dove il senso di comunità sembra essersi perso e le solitudini creano sbarre invisibili, avverte l’urgenza di trovare pace alla sua erranza esistenziale iniziando dal confronto con quella parte di umanità che sente più affine, i carcerati. In questo scambio di pensieri, le corrispondenze non si creano solo tra le prigioni fisiche e mentali, tra solitudini vere delle carceri e quelle aleatorie fuori da esse, ma anche nelle simmetrie tra l’io narrante e un’isola contraddittoria, la Sicilia, dove «il brutto convive con il bello e ne diventa suo compagno di vita». Il magma incandescente dell’Etna, simbolo di una tensione intima che cova ed esplode improvvisa, il mercato di Ballarò a Palermo, «alveare impazzito» e immagine di un senso di disorientamento interiore, la “villa d’i
varagghi” di Catania, allegoria di un intorpidimento mentale e spirituale, sono tutti luoghi che come specchi riflettono malesseri e assurgono a emblemi di una crisi sociale e umana
appartenente alla modernità, e come tale estendibile ben oltre i confini siciliani.
A seguito della proiezione, le testimonianze e la profondità di pensiero degli “inascoltati”
(carcerati, sfollati, migranti, poeti) restituite dal documentario e il dibattito sorto dalle acute riflessioni dei registi, del produttore e dello scrittore presenti alla serata, hanno creato un interessante e intenso spazio di riflessione. Si è parlato di crisi come opportunità positiva di scelta, del silenzio come predisposizione all’ascolto, dell’ascolto come disponibilità piena e aperta verso se stessi, verso l’altro e quindi come propensione alla Vita, della Vita come riscoperta e continuaricerca di un’umanità piena, vera, nuda, fatta di relazioni, di empatia, di dialogo di… “Corrispondenze”.
L’Ex-Macello ha fatto da splendida cornice raccogliendo un pubblico attento e partecipe.
Il prossimo appuntamento sarà giovedì 3 agosto a partire dalle 20:30 con “Io sto con la sposa” di Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry: un racconto che sulla rotta tra il Vicino Oriente, l’Italia e la Svezia, documenta un altro viaggio, stavolta quello clandestino di un gruppo di siriani e palestinesi, testimonianza del dramma di chi fugge dalla guerra.

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