
“Io indosso i pantaloni”: consigliere comunale accusato di sessismo e classismo dai due gruppi di maggioranza
I gruppi Giovani Rosolinesi e Rosolini al Centro hanno diramato una nota inviata alla stampa in cui denunciano un episodio di linguaggio sessista e classista verificatosi durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri sera.
Sotto accusa il consigliere comunale di opposizione Giuseppe Guastella, che fa parte del Movimento “Mente e Cuore”, per una dichiarazione resa in risposta alla vice presidente Concetta Cavallo.
Durante la discussione in aula, infatti, Concetta Cavallo aveva esposto le proprie rimostranze nei confronti dell’opposizione e del consigliere Giuseppe Guastella in particolare, “richiamandolo, come già avvenuto in altre occasioni, all’uso di interventi eccessivamente prolissi e chiaramente funzionali a un atteggiamento ostruzionistico volto a rallentare i lavori d’aula”.
La risposta di Guastella è stata: «Tutte le sue offese le respingo al mittente e guardi che lo faccio con garbo perché indosso i pantaloni». Questa espressione, secondo i due gruppi Giovani Rosolinesi e Rosolini al Centro, “rievoca un immaginario antiquato e attribuisce al genere maschile una presunta superiorità nella misura e nell’autorevolezza”.
“Non si tratta di una semplice frase infelice -affermano i due gruppi di maggioranza-. Il richiamo ai “pantaloni” come fonte di garbo e legittimazione nel confronto politico è un’espressione dal chiaro sapore sessista, che riduce la dialettica istituzionale a un confronto basato su stereotipi anziché su competenze e responsabilità”.
I due gruppi criticano anche il riferimento al “garbo” come “qualità personale da rivendicare”, definendolo “un elemento classista che introduce un principio di discriminazione tra i consiglieri”.
“È proprio il ripetersi di certi toni e linguaggi inappropriati che rende necessario un richiamo forte e pubblico -concludono Giovani Rosolinesi e Rosolini al Centro-. Nelle istituzioni il confronto può essere anche acceso, ma deve sempre rimanere improntato a professionalità, contenuti e reciproca considerazione. Per noi è fondamentale ricordare che il ruolo di ogni amministratore non dipende dall’essere uomo o donna, né da appartenenze sociali reali o presunte, ma unicamente dal mandato conferito dai cittadini e dall’impegno quotidiano verso la comunità.
I due gruppi invitano quindi tutti i consiglieri a utilizzare “un linguaggio semplice, rispettoso e adeguato al contesto istituzionale, affinché il Consiglio comunale rimanga un luogo di confronto serio e costruttivo”.







