Incidente sulla A18: soccorritore del “118” affronta la prova più difficile della sua carriera

Una drammatica fatalità ha segnato la giornata di oggi lungo l’autostrada A18 Siracusa-Gela, nel tratto tra Noto e Rosolini. L’incidente autonomo ha causato la morte di Francesca Sparacino, 68 anni, mentre viaggiava a bordo di una Smart guidata dalla figlia. Per cause ancora in corso di accertamento, il veicolo è uscito fuori strada e si è ribaltato.

I soccorsi sono stati tempestivi, ma tra gli operatori del “118” giunti sul posto c’era anche Fabio Laganà, che ha vissuto una delle esperienze più difficili della sua carriera. Fabio, avvisato dell’incidente, ha saputo che le persone coinvolte erano proprio sua moglie e sua suocera. Nonostante il dolore e lo shock, ha mantenuto la lucidità necessaria per svolgere il suo lavoro, seguendo il protocollo e prestando soccorso con professionalità.

La moglie di Fabio, che si trovava alla guida, fortunatamente non ha riportato ferite gravi. È stata trasportata in ospedale per ulteriori controlli. La suocera, invece, non ce l’ha fatta: la sua salma è stata trasferita all’obitorio dell’Ospedale Di Maria di Avola.

Prima di arrivare sul posto dell’incidente aveva avuto modo di sentire la moglie. E la paura è stata tanta. Laganà, soccorritore esperto, ha affrontato numerosi interventi nel corso della sua carriera, ma quello di oggi lo ha messo alla prova non solo professionalmente, ma soprattutto emotivamente.

La comunità dei soccorritori ha espresso vicinanza e sostegno a Fabio, riconoscendo la sua forza e il suo coraggio in un momento così difficile.

“Essere soccorritori significa anche questo -si legge nella pagina Sicilia Emergenza urgenza sanitaria 118 Siracusa-: affrontare l’imprevedibile, anche quando a essere coinvolti sono i propri affetti più cari. Fabio oggi ha dimostrato cosa significa davvero essere grandi, anche nel cuore della tragedia”.

Alla famiglia rinnoviamo le sentite condoglianze per la tragica perdita.