
Lunedì 7 luglio consiglio comunale “aperto” alla cittadinanza per illustrare lo studio per il recupero del centro storico
Il presidente Corrado Sortino ha convocato un consiglio comunale aperto per lunedì 7 luglio, alle ore 19. All’ordine del giorno un solo punto riguardante l’illustrazione del progetto di riqualificazione della zona A a seguito dell’adeguamento alla legge regionale n. 13 del 2015, norma pensata per favorire il recupero del patrimonio edilizio nei centri storici.
Il consiglio comunale aperto sarà l’occasione per presentare alla cittadinanza lo studio redatto dall’architetto Marina Consiglio a cui, nell’ultima fase, hanno collaborato l’assessore Giuseppe Giannone e il Responsabile all’Urbanistica Giuseppe Santacroce, ed è stato, per semplificare, un’analisi approfondita del patrimonio edilizio del centro storico. Di questo studio se ne discute già dal 2018, ultimi mesi dell’amministrazione Corrado Calvo, quando venne presentato per la prima volta alla città con lo schema di massima del Prg in un incontro all’Auditorium Attilio del Buono alla presenza anche dell’architetto Consiglio.
Altro incontro all’Attilio Del Buono si è svolto con l’amministrazione Spadola e adesso, a seguito dell’approvazione della delibera di giunta del 26 maggio 2025, il presidente Sortino ha intesto promuovere una seduta del consiglio comunale “Aperto” con interventi che potranno essere richiesti anche dal pubblico presente.
Per lo studio, ogni singolo edificio del centro storico rosolinese è stato esaminato e classificato in una specifica tipologia, precisando per ciascuna quali interventi sono ammessi.
Ecco come sono state classificate le case e gli edifici:
L’edilizia di base, quindi le comuni case del centro, che sono state a sua volta classificate in edilizia non qualificata (con poca o nessuna caratteristica architettonica tipica), parzialmente qualificata (che hanno mantenuto alcune caratteristiche tipiche ma hanno subito alterazioni) e qualificata (che hanno mantenuto totalmente le loro caratteristiche architettoniche tipiche).
L’edilizia di base qualificata speciale, come i palazzetti, cioè edifici grandi simili a palazzi, talvolta composti dall’unione di più unità, l’edilizia residenziale monumentale, cioè i palazzi storici residenziali con notevole valore architettonico, l’edilizia monumentale specialistica, cioè chiese o edifici pubblici di valore storico.
E infine, l’edilizia residenziale moderna non qualificata (case costruite a partire dagli anni ’50 con scarso carattere tipico), e l’edilizia specialistica moderna non qualificata (edifici non residenziali sorti dagli anni ’50 in poi, con stile contemporaneo).
In tutti gli edifici che rientrano nelle sottocategorie “Non qualificata o Parzialmente qualificata”, che non hanno quindi alcun valore storico e architettonico, sarà consentita anche la demolizione e ricostruzione, oltre alla semplice ristrutturazione e manutenzione.