
Carrubi sotto attacco: segnalata la presenza del coleottero Apate Monachus a Rosolini
Un agricoltore di Rosolini, proprietario di un terreno in contrada Casale, ha lanciato un preoccupante allarme: la sua piantagione di carrubi è stata attaccata dal Apate monachus, un coleottero noto per i danni che provoca a diverse specie arboree, tra cui proprio il carrubo (Ceratonia siliqua). La segnalazione accende i riflettori su un problema fitosanitario che rischia di compromettere seriamente la produzione agricola locale.
L’Apate Monachus, conosciuto anche come “black borer”, è diffuso in molte aree del Mediterraneo e dell’Africa tropicale, ed è particolarmente dannoso per le piante legnose, sia ornamentali che da frutto. Gli adulti scavano gallerie sinuose nel tronco e nei rami, indebolendo la struttura della pianta e favorendo la rottura dei rami, soprattutto in presenza di vento o piogge intense.
La presenza delle zone di Rosolini, se confermata su scala più ampia, potrebbe rappresentare una seria minaccia per le coltivazioni di carrubo, una pianta simbolo del territorio e fonte di reddito per molti agricoltori. Il rischio è che l’infestazione si diffonda rapidamente, compromettendo non solo la produzione, ma anche la stabilità ecologica delle aree rurali.
Gli esperti raccomandano interventi tempestivi: potature mirate, rimozione e bruciatura dei rami infestati, e trattamenti fitosanitari specifici.
L’agricoltore che ha denunciato l’infestazione invita le autorità competenti e gli altri produttori della zona a monitorare attentamente le proprie coltivazioni. “È importante agire subito -ha detto- perché questo insetto lavora in silenzio, ma i danni si vedono quando è troppo tardi”.
Oltre alla minaccia fitosanitaria rappresentata dal Apate Monachus, gli agricoltori rosolinesi devono fare i conti anche con un altro problema sempre più diffuso: il furto di carrube. A denunciarlo è lo stesso produttore di contrada Casale, che ha raccontato di essere stato vittima di un furto significativo. “Personalmente sono stato derubato di numerose carrube,” ha dichiarato, “per fortuna avevo iniziato la raccolta in anticipo e il danno è stato contenuto. Ma resta una ferita aperta”.
Il fenomeno, purtroppo, non è isolato. In diverse zone rurali del territorio, si registrano episodi simili, spesso compiuti durante le ore notturne o nei momenti in cui i campi restano incustoditi.
L’appello è chiaro: “servono controlli più frequenti e mirati da parte delle autorità competenti, soprattutto nei periodi di raccolta. La presenza visibile delle forze dell’ordine nelle campagne potrebbe rappresentare un deterrente efficace e restituire agli agricoltori quella serenità necessaria per lavorare con fiducia”.