
Nel silenzio di un addio, nasce la vita: benvenuti al mondo ai gemellini Cloe e Massimiliano Pernagallo
Il 22 agosto, alle 14,25, all’ospedale di Modica sono venuti al mondo due gemellini: Cloe e Massimiliano Pernagallo. Due nomi che portano con sé il peso di un’eredità d’amore e il miracolo della vita che resiste anche al dolore più profondo. Perché purtroppo il padre non potrà stringerli a sé, anche se vivrà in loro.
Massimo Pernagallo, il loro papà, infatti, è scomparso improvvisamente il 21 giugno, a soli 36 anni. Un malore improvviso lo ha stroncato nella sua auto, in via Galileo, mentre stava cercando di raggiungere il PTE di Rosolini. A bordo con lui l’inseparabile moglie Giulia Di Mari e i loro due figli. In quell’auto, però, c’erano anche Cloe e Massimiliano, ancora nel grembo della madre. Due vite che stavano per sbocciare, mentre un’altra si spegneva troppo presto.
Massimo era un uomo solare, generoso, amato da tutti. Muratore di professione per gli amici era “U King”, un punto fermo, una roccia. Per la sua famiglia, era il cuore pulsante. La sua assenza è un vuoto che non si colmerà, ma il suo ricordo sarà il filo che unirà generazioni: dai racconti dei nonni paterni Salvatore Pernagallo e Silvia Schmit, e quelli materni Salvatore Di Mari e Carmela Caruso, alle carezze invisibili che solo un padre può dare, anche da lontano.
Cloe e Massimiliano sono nati sani, rispettivamente di 2,6 e 2,7 kg. Due piccoli guerrieri che hanno affrontato il mondo con una forza che sembra già ereditata dal padre. La loro nascita è un inno alla speranza, un messaggio potente: anche quando tutto sembra perduto, la vita trova il modo di fiorire.
La famiglia Pernagallo e Di Mari coglie l’occasione per ringraziare tutte le persone che, in questo periodo difficile, hanno offerto conforto, presenza, silenzio e parole. Il dolore condiviso si è trasformato in una rete di affetto che oggi accoglie Cloe e Massimiliano come un dono prezioso.
Due gemellini che, ne siamo sicuri, cresceranno circondati da amore, storie, fotografie, e sorrisi che parlano di Massimo. Non lo vedranno, ma lo conosceranno. Non lo sentiranno, ma lo porteranno dentro. Perché certi legami non hanno bisogno di tempo o spazio: sono eterni.
Benvenuti, piccoli. Il mondo vi aspettava.