
Marzamemi Book Fest, il successo del festival che forma i giovani
La direttrice Sabina Minardi: “Il nostro obiettivo è far scoprire ai ragazzi che leggere è divertirsi. E costruire il futuro”
Oltre 40 appuntamenti tra laboratori di scrittura, fumetto, cinema e drammaturgia per ragazzi, workshop per insegnanti, rassegne stampa in riva al mare, talk, libri in anteprima e lectio magistralis: il Marzamemi Book Fest per quattro giorni, dal 2 al 5 ottobre, ha regalato un programma di alti contenuti culturali e sociali e ha dato voce a una comunità che crede che la cultura sia il punto di partenza per ripensare il futuro del territorio.
Un festival che conferma la propria identità: incontri con grandi protagonisti della cultura affiancati a un’ampia proposta educativa pensata per le nuove generazioni e per chi le accompagna nel percorso di crescita.
Tra gli ospiti più attesi, Maurizio de Giovanni ha scelto proprio il festival di Marzamemi per leggere in anteprima il suo nuovo romanzo L’orologiaio di Brest (che uscirà, edito da Feltrinelli, il 21 ottobre), regalando un momento di grande suggestione: “Penso che sarà un romanzo fortunato perché è stato letto la prima volta nel posto giusto. Non ci sono festival piccoli e festival grandi: c’è la misura umana, e il Marzamemi Book Fest ce l’ha tutta”, ha detto lo scrittore, dopo aver presentato il suo lavoro.
Forte coinvolgimento per la presenza di Francesco Piccolo, scrittore e sceneggiatore, che ha raccontato la sorprendente storia editoriale del romanzo Il Gattopardo: un libro che, pur ambientato in Sicilia, svela i meccanismi profondi dell’identità italiana. Piccolo ha guidato il pubblico dentro le polemiche, le resistenze e il valore di un libro che, ancora oggi, aiuta a leggere e a comprendere il presente.
Davvero toccante l’incontro con Michele Bravi che ha parlato di Alzheimer, memoria e cura, portando una prospettiva personale e artistica sul tema. Lo scrittore Matteo Nucci ha guidato il pubblico in un viaggio dentro il pensiero di Platone, restituendo al suo linguaggio antichissimo una forza attuale e necessaria per leggere la contemporaneità. Il giornalista Matteo Miavaldi ha raccontato l’India di oggi, offrendo una lettura profonda e non convenzionale di un Paese in trasformazione, sospeso tra democrazia e autoritarismo.
Tra gli interventi di maggior rilievo, Cecilia Sala ha condiviso un ritratto forte e attuale del Medioriente, portando all’attenzione del pubblico il tema della radicalizzazione generazionale.
La giornalista ha riportato che circa il 70 per cento dei giovani israeliani oggi rifiuta l’idea di uno Stato palestinese accanto a quello ebraico, un dato che non è solo un’opinione, ma una «spia di un mutamento profondo».
Il festival è stato anche uno spazio per riflettere sul presente e sul futuro del Meridione: il talk “Faremo un giorno una Carta Poetica del Sud” ha messo attorno allo stesso tavolo operatori culturali pubblici e privati, con l’obiettivo di costruire una visione condivisa dello sviluppo del Sud basata sulla cultura.
Grande entusiasmo anche per il Poetry Slam, che ha “travolto” il pubblico con l’energia dei versi, il ritmo e la partecipazione dei campioni nazionali del genere. Senza dimenticare l’affettuoso omaggio che il Marzamemi Book Fest ha voluto riservare al maestro Andrea Camilleri in occasione dei suoi 100 anni.
“Abbiamo ribadito il nostro impegno per appassionare alla lettura coinvolgendo i giovani in gare di poesia, esperienze condivise, incontri con autori capaci di trasmettere il piacere delle storie”, ha detto Sabina Minardi, direttrice del festival: “E abbiamo reso concreto il tema di quest’anno – Leggere, Costruire – con i libri selezionati: fondamenta, mattoni, ponti e finestre aperte sul mondo, sulla cronaca più urgente, su quei cambiamenti che richiedono chiavi interpretative nuove.”
Il Marzamemi Book Fest con la sua larga partecipazione di pubblico e l’adesione convinta di molte scuole del territorio si conferma così uno spazio aperto, plurale e necessario, dove la cultura diventa strumento di crescita individuale e collettiva, in dialogo costante con il mondo.