
Consiglio comunale, otto a otto, atti bocciati: il Consiglio certifica la crisi di maggioranza
Un Consiglio comunale “nervoso”, ma politicamente rivelatore. La seduta del 30 dicembre 2025, in seconda convocazione, consegna agli atti una fotografia ormai ricorrente: la maggioranza non ha i numeri.
Tutte le ratifiche di giunta vengono bocciate con il risultato di otto voti favorevoli e otto contrari. L’unica delibera approvata, senza divisioni, è quella sulla revisione delle partecipate. Il clima in aula è teso sin dall’avvio.
Il presidente apre i lavori con gli auguri di fine anno e comunica l’assenza del sindaco, impegnato in attività istituzionali legate all’organizzazione del Capodanno. Ma la discussione degenera presto su un piano personale. Il consigliere Cavallo viene richiamato formalmente all’ordine. Il presidente detta a verbale: “Non sa stare in aula” e arriva a minacciare la sospensione della seduta. Nel corso di un successivo scambio, il presidente pronuncia una frase che suscita reazioni immediate: “Deve cambiare fornitore”, dice rivolgendosi al consigliere Rosario Cavallo. In aula la frase viene interpretata come un riferimento inappropriato, ritenuto eccedente rispetto al linguaggio istituzionale. Poco dopo, il presidente chiarisce e porge le scuse pubbliche al consigliere Cavallo. Una parentesi infelice che però contribuisce a inquinare l’aria.
Il Consiglio entra poi nel merito delle ratifiche delle variazioni di bilancio adottate dalla giunta in gestione provvisoria. A illustrarle è il responsabile dei servizi finanziari, Vincenzo Modica, che ribadisce il suo ruolo tecnico: “Il mio compito è garantire la regolarità degli atti e tutelare il Consiglio, maggioranza e minoranza“. L’opposizione contesta metodo e tempistiche. Guastella parla di forzatura istituzionale: “La ratifica non è un passaggio automatico. È un atto politico e come tale va discusso”. E propone di scorporare una delibera che contiene voci molto diverse: da oltre 2,1 milioni di euro destinati all’Organismo straordinario di liquidazione ai 49 mila euro per le pensiline. L’emendamento viene messo ai voti e respinto.
Le votazioni successive confermano lo stallo: tutte le ratifiche vengono bocciate con la stessa parità numerica. Il ragioniere Modica avverte sulle conseguenze: “La mancata ratifica fa perdere efficacia agli atti. Le spese già avviate possono diventare debiti fuori bilancio che dovrà riconoscere il Consiglio”. Un chiarimento tecnico che non modifica l’orientamento dell’aula. Tutto bocciato.
“Questo Consiglio dimostra che la maggioranza non ha i numeri per governare” – è la sintesi dei consiglieri di opposizione. Un’affermazione che non viene smentita dai fatti.
Il tema dell’assenza del sindaco emerge più volte. Il consigliere Modica osserva: “Il dibattito politico è debole perché chi dovrebbe assumersi la responsabilità politica non è in aula“. Il vicesindaco Floridia interviene per difendere il contributo regionale sui rifiuti: “È il risultato del miglioramento della raccolta differenziata ed è un beneficio per la città”. Ma anche questa spiegazione non basta a superare la divisione.
Solo la revisione periodica delle partecipate trova una convergenza trasversale e viene approvata all’unanimità, con immediata esecutività. Un passaggio tecnico che, da solo, non riequilibra il quadro complessivo.
La seduta si chiude con gli auguri di fine anno e con appelli alla collaborazione. Ma resta il dato politico centrale: una giunta che porta atti in aula senza una maggioranza certa e un Consiglio che, numeri alla mano, non ratifica. Il resto, frasi fuori misura comprese, è il rumore di fondo di una crisi che ormai parla da sola.
Contattato stamattina, il sindaco Spadola si è detto “molto addolorato” per quanto accaduto. “Gli otto consiglieri che hanno votato contro hanno arrecato un danno grave alla comunità”, ha dichiarato. Tra i fondi persi: 16.000 euro per i buoni libro, 49.000 euro per la pensilina di via Paolo Orsi, 150.000 euro per la videosorveglianza, 98.000 euro per la raccolta differenziata e oltre 2 milioni per l’OSL.
“Adesso -ha aggiunto- si è creato un buco di circa 2,5 milioni di euro che vanifica tutti gli sforzi fatti per il pareggio di bilancio. Il 2 gennaio ci riuniremo con l’ufficio legale per valutare come procedere. Se la Corte dei conti lo riterrà opportuno, il Comune agirà contro chi ha causato questo danno”.
Nel frattempo, si attende il parere del Ministero sul bilancio riequilibrato. Ma il rischio di un nuovo dissesto è più concreto che mai.







