Coppia di Brescia rinuncia a comprare casa nel territorio Unesco di Noto per “troppa spazzatura”

Coppia di Brescia rinuncia a comprare casa nel territorio Unesco di Noto per “troppa spazzatura”

Quando una vendita sfuma per l’incuria del territorio circostante. È quanto accaduto a una coppia di Brescia che, attratta dalle bellezze del Sud Est siciliano, aveva deciso di acquistare una casetta di campagna tra Noto e Rosolini. Quando è stato proposto un immobile con terreno annesso, situato nei pressi della Provinciale 11, i potenziali acquirenti hanno deciso di rinunciare all’acquisto senza neppure visionare la casa.

Il motivo? La vicinanza dell’abitazione a una strada pubblica soffocata dai rifiuti, trasformata nel tempo in una vera e propria discarica a cielo aperto. Una strada ben conosciuta, soprattutto dagli “sporcaccioni” che, incuranti dell’ambiente, la scelgono per abbandonare ogni genere di rifiuto.

Casa a sinistra, cartello “Vendicari” in bella mostra nell’incrocio, situazione deplorevole sul ciglio della strada.

La quantità di immondizia presente lungo il tratto stradale tra frigoriferi abbandonati, materiale ingombrante e rifiuti dati alle fiamme, ha generato nei potenziali acquirenti un senso di profondo disagio. Nonostante il valore immobiliare e paesaggistico della casa fosse “appetibile” e la zona del Val di Noto inserita nel patrimonio Unesco, gli investitori si sono dichiarati “scoraggiati dalla situazione aberrante e insana del contesto territoriale”, sottolineando come anche la sola idea di investire in un’area percepita come trascurata possa risultare economicamente e reputazionalmente rischiosa.

A raccontare l’episodio è l’agente immobiliare di Rosolini, Luigi Fratantonio, che in passato ha ricoperto il ruolo di vicesindaco in due diverse amministrazioni: quella guidata da Pippo Incatasciato e la prima giunta dell’attuale sindaco Giovanni Spadola.

Da ex amministratore, Fratantonio conosce bene la problematica. In collaborazione con il Comune di Noto, aveva promosso numerose azioni congiunte di pulizia. Tuttavia, nonostante gli interventi effettuati, il problema continua a ripresentarsi con regolarità.

“Certe strade rurali -afferma Fratantonio- dovrebbero essere il biglietto da visita della Sicilia autentica, e invece diventano un deterrente. È una vergogna vedere rifiuti bruciati e sterpaglie ovunque”.

Nella zona si assiste a un vero e proprio scaricabarile: il Comune di Rosolini non interviene perché la zona ricade nel territorio di Noto, sebbene molto probabilmente siano cittadini rosolinesi a scaricare i rifiuti. Il Comune di Noto, dal canto suo, fatica a garantire pulizia e controllo, richiamando a sua volta la responsabilità della Provincia.

Ed è così che le contrade al confine tra Rosolini e Noto sembrano terre dimenticate, dove le soluzioni tardano ad arrivare e nel frattempo, chi potrebbe investire decide di guardare altrove.

“Un territorio vissuto come discarica -conclude Fratantonio- non può attirare investimenti né valorizzare il suo patrimonio naturale e culturale. Una ricognizione da parte della Regione, della Provincia, una ridefinizione delle competenze e un investimento mirato potrebbero trasformare il degrado in opportunità. Servono azioni e soluzioni concrete: la problematica non può continuare a essere rimandata”.

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