
Dipendenti reintegrati dopo licenziamento, il PD accusa il sindaco: “Due sconfitte in tribunale e costi pesantissimi per l’Ente”
Il Partito Democratico di Rosolini, Circolo “Pietro Assenza”, esprime la sua “ferma condanna e la sua profonda preoccupazione per la gestione irresponsabile del personale da parte dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Giovanni Spadola“.
Il comunicato da parte del partito democratico arriva a seguito del reintegro del secondo dipendente comunale, Gianfranco Esposito, dopo che la Corte d’Appello di Catania ha annullato il licenziamento da parte del Comune di Rosolini perché ritenuto illegittimo (articolo di approfondimento nel Corriere Elorino cartaceo).
“Le recenti e clamorose sconfitte giudiziarie sui licenziamenti dei dipendenti Carmelo Occhipinti e Gianfranco Esposito sono un danno intollerabile alla comunità” – esordisce il circolo rosolinese.
“A meno di un anno dal reintegro del sig. Occhipinti, la Corte d’Appello di Catania, Sezione Lavoro, ha annullato anche il secondo licenziamento in tronco inflitto al dipendente Gianfranco Esposito, ordinandone l’immediata reintegrazione. Questa seconda sconfitta giudiziaria non è un errore, ma il sintomo di una gestione irresponsabile e propagandistica che sta causando un danno economico intollerabile alla città di Rosolini. La sentenza, che ha ridotto la sanzione per il sig. Esposito ad una semplice sospensione di soli tre giorni, è un sonoro schiaffo alla strategia disciplinare di questa Amministrazione, che agisce con sproporzione e lesione della dignità dei lavoratori”.
Il Partito Democratico di Rosolini denuncia “il pesantissimo onere finanziario che ricade direttamente sulle casse comunali a causa delle scelte avventate del Sindaco. Le condanne economiche definitive sono gravose: per il dipendente Gianfranco Esposito prevista la reintegrazione immediata, l’indennità risarcitoria di 24 mensilità e le spese processuali (per entrambi i giudizi) liquidate in oltre €.9.600,00, oltre oneri di legge. Per il dipendente Carmelo Occhipinti invece, la reintegrazione nel posto di lavoro, l’indennità risarcitoria di 12 mensilità, il versamento dei contributi previdenziali e la condanna al pagamento delle spese del giudizio di complessivi €.6.000,00, oltre oneri di legge. Questi sono i risultati del cosiddetto “Sindaco Sceriffo”: due licenziamenti annullati, due reintegri e decine di migliaia di euro di risarcimenti e spese legali a carico delle casse comunali!”
“L’Amministrazione Spadola – prosegue il partito – non perde occasione per lamentare il dissesto finanziario del Comune. Ebbene, in nome di questo dissesto si tagliano servizi essenziali e si riducono le risorse per la comunità, ma i fondi per finanziare azioni legali punitive, costose e fallimentari, si trovano sempre. A Rosolini non serve un “Sindaco Sceriffo” che indebita l’Ente, ma un Sindaco equilibrato che sappia difendere la legalità con senso di giustizia e che tuteli le risorse pubbliche. Chiediamo con forza – concludono – che l’Amministrazione Spadola si assuma la piena responsabilità di queste scelte fallimentari e delle conseguenti gravose condanne economiche. I cittadini non possono pagare per l’improvvisazione e i modi reazionari del Sindaco”.







