
Educazione alimentare a scuola: la proposta di legge discussa oggi a Rosolini
“Importante è la salute, Insegniamola”. È questo il titolo di un interessante incontro che si svolgerà oggi pomeriggio, alle 18, al Cine Teatro di Santa Caterina per parlare della proposta di legge di iniziativa popolare che introduce l’insegnamento dell’educazione alimentare, agli stili di vita sane e alla sostenibilità ambientale nelle scuole di ogni ordine e grado.
Dopo i saluti istituzionale del deputato regionale Riccardo Gennuso, del presidente del Libero Consorzio di Siracusa Michelangelo Giansiracusa, del sindaco Giovanni Spadola e del parroco don Salvatore Cerruto, introdurrà i lavori il presidente di “Longaevitas” Salvo Latino, promotore della proposta di legge. Interverrà il nutrizionista Giorgio Calabrese. Seguirà un dibattito con gli ordini professionali, le forze politiche e sociale, imprese e cittadini.
“L’iniziativa è un investimento per la salute pubblica, la cultura e lo sviluppo economico -afferma Salvo Latino, presidente di Longaevitas-. La necessità di questa proposta nasce dalla rilevanza dei problemi legati a cattive abitudini alimentari e stili di vita poco sani, in particolare tra i giovani. I dati indicano alti tassi di sovrappeso e obesità infantile e adolescenziale in Italia, che persistono nonostante le iniziative esistenti. Si assiste anche a una crescente diffusione dei disturbi del comportamento alimentare e delle tossinfezioni alimentari, oltre a un allontanamento dalla tradizionale dieta mediterranea. Queste problematiche contribuiscono all’aumento delle malattie croniche degenerative, che rappresentano una sfida sanitaria ed economica significativa”.
L’insegnamento proposto, che dovrebbe partire dall’anno scolastico 2025/2026 con un monte ore annuale di 120 ore, coprirà una vasta gamma di argomenti multidisciplinari. Tra le finalità chiave vi sono promuovere stili di vita salutari e l’importanza dell’attività fisica regolare, insegnare l’importanza di una dieta equilibrata per prevenire malattie croniche (obesità, diabete, cardiovascolari) e contrastare disturbi alimentari, fornire le basi della nutrizione e la conoscenza degli alimenti, inclusa la gestione delle allergie, insegnare a interpretare correttamente le etichette alimentari, riconoscere prodotti di qualità certificata e l’origine dei prodotti, e prevenire le frodi, promuovere la conoscenza del patrimonio enogastronomico italiano, delle tradizioni e della dieta mediterranea, sensibilizzare alla sostenibilità alimentare, alla riduzione dello spreco e all’impatto ambientale delle scelte alimentari, insegnare le norme igieniche per la sicurezza alimentare e la prevenzione delle tossinfezioni.
La proposta prevede che l’insegnamento sia introdotto non solo nelle scuole di ogni ordine e grado, ma anche in ambito universitario e nelle scuole e accademie militari e dei corpi dello Stato.
“L’iniziativa -conclude Latino-, è un mezzo per ridurre significativamente i costi sanitari e ambientali attraverso la prevenzione. Contribuisce inoltre alla tutela del patrimonio agroalimentare italiano, sostenendo l’agricoltura locale e il “Made in Italy”. La proposta è in linea con obiettivi globali come l’Agenda 2030 e quelli europei come il Farm to Fork. Trattandosi di una proposta di legge di iniziativa popolare, è necessario raccogliere 50.000 firme per portarla avanti. Le disposizioni finanziarie prevedono che l’introduzione dell’insegnamento non comporti nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, ma una rimodulazione del monte ore complessivo”.