![FI, PD, M5S: quando la politica mette a rischio la salute dei cittadini [di Paolo Covato] FI, PD, M5S: quando la politica mette a rischio la salute dei cittadini [di Paolo Covato]](https://www.corriereelorino.it/wp-content/uploads/2020/03/ospedale-noto-trigona.jpg)
FI, PD, M5S: quando la politica mette a rischio la salute dei cittadini [di Paolo Covato]
Riceviamo e pubblichiamo una nota da parte di un cittadino, Paolo Covato, che denuncia una grave criticità nella gestione della rete ospedaliera del distretto di Noto, in particolare la collocazione del reparto di Ortopedia e Traumatologia presso il presidio di Noto, anziché ad Avola, dove si trovano le strutture per l’area acuta (DEA di primo livello, rianimazione, chirurgia, diagnostica avanzata). Secondo Covato, questa scelta compromette la sicurezza dei pazienti e l’efficienza delle cure, ignorando le indicazioni dei medici e le reali esigenze del territorio.
Ecco il testo integrale: “Meritano il voto i partiti che mettono a rischio la sicurezza e la vita dei cittadini? Il mio sicuramente, no!
Signor direttore, in questi giorni si discute della riorganizzazione della rete ospedaliera provinciale, con l’obiettivo di potenziare i servizi e rispondere meglio alle esigenze sanitarie dei cittadini.
Vorrei richiamare la sua attenzione sul termine sicurezza, che è il punto centrale di ogni decisione riguardante la salute pubblica.
Nel nostro distretto di Noto esiste un presidio unico, “Ospedali Riuniti Avola-Noto”, articolato in due complessi: Noto, destinato a riabilitazione, lungodegenza e cure a media-bassa intensità; Avola, sede delle specialità mediche e chirurgiche dell’area acuta, con DEA di primo livello, rianimazione, blocco operatorio e diagnostica avanzata.
Questa distinzione funzionale è la premessa di ogni scelta razionale. Eppure, oggi, il reparto di Ortopedia e Traumatologia si trova a Noto, lontano dal contesto in cui per definizione dovrebbe operare: quello dell’area acuta.
La riorganizzazione in discussione servirebbe a correggere questa anomalia.
E tuttavia tre deputati regionali – l’on. Gennuso (FI), l’on. Spada (PD), l’on. Gilistro e il referente zona sud, Fioretti (M5S) – hanno scelto di opporsi a questa soluzione.
Lo fanno appellandosi a presunte e malintese logiche di valorizzazione territoriale, ignorando ciò che i medici e pazienti chiedono: appropriatezza, efficienza e soprattutto sicurezza.
Il primario di Ortopedia, dott. Piccione, ha chiarito che il trasferimento ad Avola migliorerebbe la qualità dell’assistenza e permetterebbe di affrontare i traumi maggiori secondo gli standard di un DEA di primo livello, avvalendosi della contemporanea presenza della chirurgia e con la disponibilità immediata di rianimazione. Ricordo che l’ortopedia non è un reparto “intermedio”: si occupa di chirurgia programmata complessa (protesica articolare maggiore dell’anca, del ginocchio e della spalla per esempio, chirurgia vertebrale, oncologia ossea etc) e di urgenze gravi, politraumi, incidenti stradali, fratture complesse, che richiedono strutture e competenze multidisciplinari integrate.
Tenerlo lontano dall’area acuta significa negare ai cittadini un diritto basilare: la sicurezza delle cure.
Io stesso, come uno dei quasi 100 mila abitanti del distretto, potrei trovarmi un giorno ad averne bisogno. E vedo con chiarezza che l’attuale posizione di FI, PD e M5S non tutela la mia salute né quella dei miei concittadini.
Per questo, da uomo di sinistra e da cittadino, dico apertamente: questi partiti: FI, M5S e PD, non avranno il mio voto.
Cordiali saluti
Paolo Covato