
Il Centro Estetico Risveglio compie 40 anni: l’eccellenza nata dalla passione di Corradina Consales
In un mondo in cui tutto sembra provvisorio – le professioni, le passioni, persino le relazioni – la storia di Corradina Consales è una linea retta controvento. Una di quelle vite che non cercano i riflettori, ma finiscono per meritarli.
Corradina, quest’anno, festeggia 40 anni dall’apertura del suo primo centro estetico a Rosolini, il Centro Estetico Risveglio. Era il 16 giugno 1985. La data di una vocazione, una sfida e una promessa mantenuta a sé stessa. Nata a Rosolini ma cresciuta in Germania fino ai suoi 8 anni, rientra in Italia con i suoi amati genitori. La sua infanzia è segnata da un gesto che, rivisto oggi, ha qualcosa di profetico. “Mia mamma mi dava i soldi per il panino, e io praticamente andavo in farmacia a comprare la crema anche se ero piccolina. Digiunavo pur di avere una crema”, racconta Corradina, con un sorriso che tradisce fierezza e tenerezza insieme. Quello che per altri è un mestiere, per lei è un richiamo. Da piccola una zia le dice, quasi per gioco, che è nata per fare l’estetista.

Lei lo prende sul serio ma non si chiede nemmeno il perché di quella frase. Oggi è un ricordo nitido. Nemmeno 15 anni e un incontro con una brava professionista di Modica fa il resto. “Aveva un centro in Via Roma, dove ho cominciato. Quando mi parlava di cosa faceva, io ero affascinata”. Lascia il liceo linguistico. Una decisione che pesa. Era brava, Corradina. Parla perfettamente le lingue, ha la testa sveglia. Ma il suo destino è già scritto: “Mi sono messa contro tutti. Io a scuola ero brava, ma dovevo fare l’estetista!”.
Inizia proprio in quel piccolo centro in Via Roma, ma la prima cosa che fa non è truccare, ma “verniciare la porta”. Il lavoro inizia da lì. Fatica, umiltà, zero “glamour”. “Ho iniziato così”, dice senza romanticismi e tanto orgoglio. Si iscrive alla SEM di Catania, per tre anni, una delle scuole più serie del settore. Mattina scuola, pomeriggio lavoro. È un periodo duro, economicamente, ma il sostegno arriva. La famiglia stringe i denti. In casa si fanno sacrifici veri. Dopo il titolo avrebbe potuto cominciare a lavorare privatamente, nelle case, ma non l’hai mai voluto fare, “ho amato così tanto questo lavoro che era un’idea che non accettavo”.

E allora due anni a Siracusa, in un altro centro. Non era pagata né ingaggiata ma la sua fame di imparare era tanta, ed è rimasta tale ancora oggi. Poi, l’incontro con l’uomo che sarà suo marito, Pippo e il primo centro estetico in Via Rimembranza angolo Via Nazario Sauro. È lui il primo a credere nel sogno.

“Ho affittato una casa. Il lettino me lo ha realizzato mio marito, con tubolari di ferro e il cambio della fiat 500 per lo schienale. Ancora è conservato”. Una frase, un ricordo e l’emozione agli occhi. In quelle parole c’è tutta l’architettura sentimentale di quel primo centro estetico: era il 1985 e l’estetista era pressoché sconosciuta a Rosolini. Negli anni a venire, dopo il matrimonio, il trasferimento in Via Gonzaga, nascono i tre figli, oggi un architetto, un ingegnere e un futuro medico.

La sua è una competenza profonda. Dall’epilazione – (“me la porterò fino alla tomba!” ironizza) – ai trattamenti anti-età, passando per un percorso formativo ricchissimo: ayurveda, alimentazione, disintossicazione, cura della pelle. Ha partecipato a corsi con medici di fama internazionale, come Frank Laporte Adamsky, (inventore del metodo Adamsky) che è riuscita a portare a Pozzallo, per un evento organizzato da lei.

Corradina non si ferma e ancora oggi, non riesce più a contare i viaggi fatti, i corsi di aggiornamenti, gli studi, le scoperte, i professionisti che ha incontrato e con i quali ha sempre fatto rete per la massima serietà e affidabilità del suo centro estetico, l’estetica che cambia e lei che vuole sempre essere pronta.

“Io comunque – dice – ho ancora tanto da imparare. Nel momento in cui pensi di essere brava a fare una cosa, sbaglierai sicuramente”. Anche in gravidanza, correva. La maternità che convive con l’ambizione, e ci riesce benissimo, grazie anche al grande supporto di sua madre. Ma non sono solo successi. C’è il lutto per la perdita del fratello Salvatore. Una gravidanza non andata a termine. Dolori profondi, che non si mettono in vetrina. Eppure, anche in quei momenti, “il lavoro – dice – è stato sempre quello che mi ha aiutato a riprendermi”. Il nuovo centro in Via B. La Ciura, l’inaugurazione, la ristrutturazione, giovani che imparano da lei e oggi lavorano nel settore, e ne è felice. Ha sempre creduto nella forza delle relazioni. Ha accompagnato generazioni: ha truccato spose, poi le figlie di quelle spose. Non dimentica nessuno. Un ringraziamento autentico, va a chiunque abbia attraversato la sua storia, chiunque le abbia permesso di non fermarsi mai: “collaboratrici storiche e di passaggio, grazie ai clienti di ieri, di oggi, di domani. Alla mia famiglia. A mio marito Pippo, ai miei figli, ai miei genitori”. Ringraziamenti che ripete come una preghiera. E cita anche molti nomi: Grazie alle collaboratrici storiche come Ausilia Cavallo, Carmela Lorefice, Sandra Caschetto, Rosy Micieli, Cettina Francalanza, Angela Cicero, Concetta Cavallo, Rosy Cavallo, Giusy Di Mari, Paola Abate, Carmen Paolino, Rossella Scollo, Donatella Prosperino, Martina Colombo, Deborah Vizzini e tutte le altre, anche quelle che non cito. Ognuna di loro è rimasta nel mio cuore. Grazie a tutte”.


Oggi, il centro vive ancora – sempre in aggiornamento – con giovani formate e in gamba. Francesca Consales, Cetty Giurato, Valentina Pitino, Roberta Scollo e Lorena Di Tommasi, un team di cui Corradina parla con riconoscenza e rispetto, a cui insegna molto ma da cui “imparo tanto” – dice. E c’è un desiderio che oggi la accompagna: ricostruire la memoria. Fa un appello a tutti coloro che hanno vissuto un pezzo di questa storia, da collaboratrici a clienti: “Se avete anche solo una foto di questi 40 anni, ci terrei a vederla”. Perché vuole che tutto ciò che ha costruito non svanisca, non per vanità, ma per gratitudine. Perché quel centro estetico non è solo bellezza: è identità, relazioni, impronta. E se oggi guarda avanti, è con la gioia di essere nonna e il desiderio di lasciare un’eredità, più che un’attività, che ha costruito con le mani e con il cuore.
