Il Consiglio è fermo: 8 a 8. Il Pd: “Non c’è maggioranza, il sindaco apra la crisi”

Il Consiglio è fermo: 8 a 8. Il Pd: “Non c’è maggioranza, il sindaco apra la crisi”

A seguito delle dichiarazioni rilasciate dal presidente del Consiglio Comunale, Corrado Sortino, la segreteria del Partito Democratico di Rosolini interviene con un comunicato per “ristabilire con chiarezza i fatti e denunciare un atteggiamento gravemente lesivo nei confronti delle istituzioni e della cittadinanza”.

“La seduta di Consiglio Comunale aperto è stata un’occasione mancata per colpa dell’Amministrazione – esordisce la segreteria. Siamo pienamente d’accordo sulla necessità di una seduta straordinaria per quanto accaduto: quella che doveva essere un’importante occasione di confronto con la cittadinanza si è trasformata in una farsa istituzionale. Il fatto che l’amministrazione e la presunta maggioranza fossero assenti o presenti in modo intermittente, dimostra il totale disinteresse verso le esigenze dei cittadini e dei professionisti presenti. In un consiglio comunale aperto è l’amministrazione – e la maggioranza che la sostiene – che ha il dovere di garantire ascolto, risposte e presenza. Invece, i cittadini hanno assistito ad un vuoto istituzionale imbarazzante, aggravato da una presidenza che, anziché garantire equilibrio, ha agito da megafono politico per un’amministrazione ormai allo sbando”.

Secondo il Pd è impossibile ignorare lo stato dell’aula e quindi “i numeri” della maggioranza che “parlano chiaro”. “Oggi – scrivono – il Consiglio Comunale è spaccato 8 a 8. Non esiste più alcuna maggioranza. È quindi urgente e doveroso che il sindaco prenda atto della situazione e apra formalmente la crisi politica, riferendo in aula e davanti ai cittadini. Continuare a ignorare questa evidenza è irresponsabile e antidemocratico”.

Parole ancora più nette arrivano a proposito delle accuse mosse a tutta l’opposizione da parte del Presidente Sortino. “Troviamo gravemente strumentale l’affermazione secondo cui l’opposizione avrebbe “fatto cadere il numero legale” per mancanza di rispetto. È esattamente il contrario: la seduta era già nata monca per l’assenza della maggioranza, e non si può pretendere che l’opposizione regga in piedi un consiglio aperto senza alcun interlocutore politico. Il rispetto verso i cittadini e i professionisti si dimostra garantendo presenza, risposte, ascolto e serietà istituzionale. Sortino dovrebbe chiedere conto alla sua maggioranza fantasma, piuttosto che accusare chi ha solo fatto emergere un dato politico oggettivo: questa amministrazione non ha più i numeri.”

E ancora, “non abbiamo mai mancato di rispetto ai tecnici che hanno lavorato allo studio di dettaglio della Zona A. Scorretto insinuarlo. In realtà, già nella presenza in consiglio, l’opposizione ha riconosciuto pubblicamente la serietà e la qualità del lavoro svolto. Le dichiarazioni di Sortino in tal senso sono quindi false e fuorvianti, e rappresentano un tentativo maldestro di nascondere la crisi politica in atto dietro uno scudo fatto di pressappochismo”. Il Pd ritiene infine offensive le parole che il presidente ha rivolto al gruppo “Rosolini Libera” e cioè che il movimento “non può avvicinarsi all’amministrazione con il cappello in mano e poi sedere all’opposizione”. Dichiarazione “divisiva, offensiva e politicamente volgare” per il Pd. “Un presidente del consiglio non può permettersi attacchi così bassi e strumentali, comportamento insegno del ruolo istituzionale che ricopre”.

Il comunicato si conclude con un appello netto e duro.

“È paradossale che proprio chi si erge a paladino delle istituzioni le stia quotidianamente svuotando di senso. Un consiglio comunale aperto non è un comizio dell’amministrazione né un’assemblea “di facciata”. È uno strumento democratico in cui chi amministra si confronta con la città, si mette in discussione, e risponde. Non si può trasformare un fallimento politico in una passerella di buone intenzioni a seduta sciolta. Facciamo appello, forse è inutile visto che si tratta del presidente del Consiglio più inadeguato della storia del Consiglio comunale di Rosolini, se le rimane un briciolo di dignità politica, assuma un ruolo super partes e smetta di fare il portavoce dell’esecutivo; Da un Presidente del Consiglio ci si attende rispetto per la verità e per la dignità di tutte le forze consiliari, incluse le opposizioni, che lavorano con dedizione e senza tornaconti personali. È doveroso distinguere tra chi vive l’impegno politico come servizio alla collettività e chi, al contrario, ne approfitta per ottenere vantaggi personali, tradendo lo spirito delle istituzioni. Se qualcuno ha abbandonato i cittadini, non è certo l’opposizione. È chi, pur avendo il dovere di esserci, ha scelto di non esserci”.

 

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