Il presidente Sortino ancora sotto accusa, l’opposizione: “Gestione di parte e lesiva della dignità dell’aula”

Il presidente Sortino ancora sotto accusa, l’opposizione: “Gestione di parte e lesiva della dignità dell’aula”

Si è aperta con toni accesi la seduta del Consiglio Comunale di Rosolini di ieri sera, con forti critiche rivolte al presidente Corrado Sortino. I consiglieri Carmelo Modica e Tino Di Rosolini hanno contestato duramente la gestione della precedente seduta di metà agosto fissata per le 19, dichiarata deserta, con il presidente Corrado Sortino che ha effettuato l’appello poco dopo le 19 quando i consiglieri si apprestavano a entrare in aula.

Il primo a intervenire è stato Carmelo Modica, che ha accusato Sortino di aver dichiarato la seduta deserta “non per mancanza di numero legale”, ma per una presunta “mancanza di volontà”. Modica ha raccontato di aver chiesto al presidente il permesso di fumare una sigaretta poco prima dell’inizio della seduta, ricevendo un’apparente approvazione. Secondo il consigliere, altri membri del consiglio erano già presenti all’ingresso del municipio.

“La campanella è stata suonata alle 19.02, senza attendere il consueto quarto d’ora di cortesia -ha detto Modica-, una mancanza di rispetto verso i consiglieri e la cittadinanza”. Modica ha concluso il suo intervento invitando Sortino a “ricoprire il ruolo con maggiore imparzialità. Lei è stato eletto dalla maggioranza, ma rappresenta tutta la città”.

Il presidente Sortino ha replicato brevemente, dichiarando di non ricordare l’episodio della sigaretta e di aver seguito le procedure previste, con l’appello effettuato alle 19.05. Ha ribadito la propria disponibilità verso tutti i consiglieri, affermando che per lui “sono tutti uguali”.

A seguire il consigliere Tino Di Rosolini ha rincarato la dose, accusando Sortino di agire come “servitore di una fantomatica maggioranza” e di utilizzare l’appello puntuale come strumento tecnico per compensare le assenze della sua parte politica. “Lei non fa il presidente, ma il presidente di una parte”, ha affermato Di Rosolini, sottolineando di essere entrato in aula pochi secondi dopo la chiusura dell’appello. Ha poi invitato Sortino a riflettere sul proprio ruolo istituzionale: “Con questi comportamenti non dà dignità al suo incarico”.

Dopo la forte dichiarazione di Di Rosolini, la seduta è proseguita secondo l’ordine del giorno.

Non è la prima volta che l’opposizione rivolge critiche nei confronti della gestione dei lavori al presidente Sortino, critiche sfociate con la presentazione di una mozione di sfiducia nel dicembre 2024 bocciata con 8 voti contrari (tra cui quello dello stesso presidente Sortino) e 7 favorevoli. Mozione che era arrivata in aula dopo che il 12 settembre 2024 il presidente Sortino era uscito per primo dall’aula, seguito da altri consiglieri di maggioranza, facendo mancare il numero legale e “bloccando” di fatto le dichiarazioni di voto dei consiglieri di opposizione sull’argomento della tassa di soggiorno.

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