
La “rinascita” dell’Associazione Astrofili Netini: nuovi soci e nuove iniziative per esplorare l’universo
L’Associazione Astrofili Netini, da sempre punto di riferimento per l’osservazione delle stelle, si “rivitalizza” grazie a nuovi soci e nuove iniziative. L’Associazione ha una storia che affonda le radici nella tradizione scientifica della zona, nata dall’entusiasmo di studiosi e appassionati legati alla stazione radioastronomica di Noto inaugurata nell’ottobre del 1988. Il connubio tra l’osservazione ottica e radio ha sempre caratterizzato la filosofia dell’associazione, spingendo i suoi membri a esplorare i misteri dell’universo con strumenti sempre più avanzati.
Oggi, l’associazione sta vivendo un’importante trasformazione: il numero dei soci è in crescita ed è stata acquisita nuova strumentazione, fattori che hanno portato ad una programmazione annuale ricca di eventi.
Non ultima l’esperienza di osservazione con telescopi nel piazzale della cattedrale di Noto che ha coinvolto numerosi turisti presenti. Grazie a condizioni atmosferiche favorevoli, gli astrofili hanno potuto offrire uno spettacolo celeste mozzafiato, coinvolgendo curiosi e appassionati in un viaggio attraverso le meraviglie del cosmo.
“Il sudest siciliano -dice Salvatore Cavallo-, è spesso considerato periferico rispetto ai grandi centri della ricerca, ma sta dimostrando di essere un punto nevralgico nel panorama scientifico nazionale e internazionale. La presenza di realtà come l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) a Noto, il laboratorio sottomarino dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Portopalo e la stazione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Catania conferma che questa terra è un crocevia importantissimo di conoscenza e innovazione”.
Grazie alle nuove tecnologie, alla fibra ottica e dell’intelligenza artificiale si è dato manforte all’elaborazione dei dati che vengono acquisiti e trasferiti in tempo reale permettendo di avere contezza immediata del funzionamento della strumentazione. Un esempio concreto è la stazione dell’INFN a Portopalo. Rilevatori di neutrini a 100 chilometri dalla costa inviano i dati via fibra ottica a Portopalo per l’elaborazione, quindi a Catania e infine alle università in tutta Europa. Il tutto in pochi secondi.
“Inoltre l’Italia possiede una rete di tre importanti radiotelescopi -dice Raffaele Platania-. A Medicina, a Noto e a Cagliari. Questi tre radiotelescopi formano la rete italiana VLBI (Very Long Baseline Interferometry), che consiste nell’osservare il medesimo oggetto celeste contemporaneamente con più antenne distanti. Matematicamente, questo crea un’antenna virtuale con un diametro pari alla distanza tra i punti di osservazione. Noto e Medicina distano 1300 km, creando l’effetto di un’antenna da 1300 km. L’unione dei dati permette di aumentare drasticamente la risoluzione dell’osservazione, come se ci si “avvicinasse” all’oggetto. Questo è un esempio di come l’unione della tecnologia delle osservazioni e della matematica porti a grandi progressi”.
A fine maggio, l’associazione Astrofili Netini organizzerà un’importante serata di osservazione a Noto Antica, ma appuntamenti sono previsti nel corso dell’anno con la giornata della luce, della luna, dei pianeti giganti.
“Quelli di quest’anno -aggiunge Cavallo-, sono tutti incontri in omaggio ad Albert Einstein nel 70° anniversario della sua morte. Rivitalizziamo il nostro gruppo perché si percepisce un grande profumo di importanti novità nell’aria, con la sensazione di essere in procinto di capire molte cose. In particolare, discipline un tempo separate come l’astrofisica e lo studio delle particelle elementari si stanno unendo, rivelando connessioni che portano a una maggiore comprensione dei meccanismi di formazione e funzionamento dell’universo. La più grande scoperta che ha fatto la fisica è che noi siamo fatti degli stessi elementi dell’universo, il che significa che noi apparteniamo all’universo e siamo figli dell’universo. Capire questi meccanismi è fondamentale per comprendere non solo la formazione molecolare, ma anche processi biologici complessi come l’aggregazione di RNA e DNA e persino il funzionamento di un tumore”.
Il radiotelescopio di Noto sta lavorando a importanti integrazioni con le osservazioni dell’INFN per lo studio dei neutrini. E nel farlo sta investendo anche sulla creazione di un centro visite.
“L’associazione astrofili -dicono il presidente Umberto Gentiluomo e Luigi Papaleo-, fondata da Francesco Vizzini, ha una radice estremamente profonda con la stazione radioastronomica di Noto. Le attività sono rivolte a tutti indistintamente: appassionati, curiosi, gruppi organizzati. L’Istituto Nazionale di Astro Fisica sta programmando l’espansione delle sue strutture a Noto anche dal punto di vista divulgativo. Entro i prossimi due anni è prevista la creazione di un centro visite. Questo centro, simile a quello presente a Medicina, sarà una struttura dedicata all’accoglienza di studenti, appassionati e scuole, con una sala multimediale e una sala espositiva. L’obiettivo è far comprendere l’importanza della scienza radioastronomica e astrofisica, in particolare al pubblico del sudest siciliano che forse non ha piena contezza del grande valore di questo sito, uno dei tre radiotelescopi presenti in Italia”.