
Quattro anni da sindaco, intervista a Giovanni Spadola: “Lavoro, sacrifici e tanti cantieri aperti. Lo metto per iscritto: mi ricandido”
Intervista pubblicata nel numero di Ottobre del Corriere Elorino cartaceo
Dopo quattro anni dal suo insediamento, avvenuto il 27 ottobre 2021, il sindaco Giovanni Spadola traccia un bilancio approfondito del suo mandato. Tra i temi: il bilancio comunale, la gestione dell’acqua pubblica, la revoca del progetto di finanza per il cimitero comunale, il piano regolatore, i cantieri aperti e la Tenenza dei Carabinieri, grande promessa della sua campagna elettorale. Rivendica successi come i “20 milioni di euro di finanziamenti PNRR ottenuti”, sottolineando il ruolo determinante dell’onorevole Riccardo Gennuso e di Forza Italia. Tra tensioni in Consiglio comunale, con la perdita della maggioranza, e rapporti politici in evoluzione, Spadola è chiaro: non aspetta il via libera di Forza Italia per ricandidarsi. Con due liste già pronte, è deciso a tornare in campo e completare il lavoro iniziato.
Sono passati quattro anni dal suo insediamento. Qual è stato il risultato più significativo che raggiunto?
Il risultato più importante è stato quello di riportare equilibrio e serenità all’interno dell’ente. Quando mi sono insediato ho trovato una situazione davvero difficile negli uffici e non mi vergogno a dirlo: il primo anno mia moglie mi ha visto anche piangere. È stato un momento duro, ma con tanto impegno e lavoro, settore per settore, siamo riusciti a rimettere le cose in ordine e a trovare un po’ di tranquillità. Quando mi sono insediato, il 27 ottobre 2021, i primi due mesi li ho dedicati solo a capire la situazione, ho voluto lasciare tutto com’era, per osservare, capire e attenzionare ogni settore. Poi, a gennaio 2022, ho deciso di ristrutturare completamente la macchina amministrativa. Ho voluto portare i settori da sei a nove, perché ritenevo che i responsabili dovessero avere meno rubriche e la possibilità di lavorare meglio. Ho deciso per esempio anche di separare la rubrica dei servizi sociali, per la prima volta nella storia del Comune di Rosolini, e tra progetti, più assistenti sociali e il servizio dell’asilo nido, abbiamo ottenuto tanti successi.

Crede che senza l’apporto di Riccardo Gennuso alla Regione le cose sarebbero andate peggio per la sua amministrazione?
Sì, senza il suo lavoro sarebbero andate peggio. Quando mi sono insediato ho trovato un Comune con 27 milioni di euro di debiti e con pochissimo personale. Serviva coraggio ma anche una rete politica solida. Ho sempre detto che avere un deputato regionale del territorio è fondamentale: io ho creduto nel progetto di Riccardo Gennuso e oggi i risultati si vedono. Insieme abbiamo portato finanziamenti importanti. Quando sei sindaco, soprattutto di un comune in dissesto, se non hai collegamenti a livello regionale, nazionale ed europeo, puoi fare solo l’ordinario amministrativo. Grazie all’onorevole Gennuso e al sostegno di Forza Italia, con figure come Gasparri, Tajani e l’europarlamentare Marco Falcone, siamo riusciti a ottenere fondi e a risolvere velocemente alcune situazioni come quella dell’asilo nido comunale. In un primo momento il Ministero aveva disposto una sospensione temporanea del finanziamento, solo per chiarire alcuni aspetti della procedura dopo un controllo in cantiere della Guardia di Finanza. Una volta però inviata tutta la documentazione e spiegato nel dettaglio quanto fatto dal responsabile di settore, è emerso che era stata seguita una procedura aperta e pubblica, alla quale avevano partecipato quasi 200 aziende, e che tutto si era svolto nei tempi e secondo le norme di legge. Grazie anche all’intervento del nostro europarlamentare Marco Falcone, che si è interfacciato direttamente con il Ministero, il finanziamento è stato poi subito sbloccato.

A proposito di Forza Italia e di tutta la polemica nata dopo il patto federativo con Energie in Movimento: si è sentito escluso dopo le parole che hanno usato?
Assolutamente no. L’ho detto anche in Consiglio comunale: quando si lavora con passione, serietà e trasparenza non c’è motivo di preoccuparsi delle polemiche del momento. Io mi sono avvicinato alla politica grazie all’onorevole Pippo Gennuso, quando per la prima volta è entrato all’ARS come deputato. La prima volta che mi candidato nella sua lista, la lista Artigiani. Da allora sono sempre stato, e lo dico con orgoglio, vicino alla famiglia Gennuso, nel bene e nel male. Io ho sempre camminato con le mie gambe, andando avanti per la mia strada, ma sanno bene che sono un uomo di squadra e di fiducia e questo lo riconoscono anche loro, perché ci tengono a sostenere un sindaco di squadra che condivide i loro stessi valori e obiettivi.

A che punto siamo con il piano regolatore?
Abbiamo saldato il debito con l’Università di Catania: i professori incaricati non avevano ricevuto i pagamenti dalla vecchia amministrazione e l’università, infatti, aveva smesso di collaborare con il Comune. Ho sistemato la situazione. Da lì il lavoro è ripartito, e oggi l’ingegnere Barbarossa, e il responsabile Giuseppe Santacroce stanno facendo un ottimo lavoro. In questo momento stiamo completando lo studio di dettaglio della zona A, un passaggio indispensabile prima dell’approvazione definitiva del PRG. Questo studio avrà benefici immediati: chi possiede una casa nel centro storico potrà finalmente ristrutturarla, dando impulso all’economia locale e all’edilizia. Il mio obiettivo è portare questo studio in consiglio comunale entro il 30 dicembre e invito tutti i consiglieri a votarlo per il bene del paese. Dopo l’approvazione dello studio, in circa un anno e mezzo potremo arrivare al piano regolatore vero e proprio, spero anche prima della fine del mio mandato.
Ci sono notizie informali sul bilancio stabilmente riequilibrato?
Dopo il primo parere non favorevole del Ministero, la Prefettura ci ha dato 45 giorni per ripresentare il bilancio, e in meno di quel tempo lo abbiamo rifatto e riapprovato, lavorando giorno e notte. Oggi il bilancio è di nuovo al Ministero: mi sono recato più volte di persona a Roma e ho avuto rassicurazioni incoraggianti. Abbiamo già inviato anche i dati aggiornati del 2024 e i primi sei mesi del 2025, che mostrano un netto miglioramento rispetto al bilancio precedente. Stanno valutando alcuni aspetti tecnici legati al fondo di anticipazione di liquidità, ma mi è stato detto che entro il 30 dicembre il nostro bilancio potrebbe finalmente arrivare in commissione. Ho seguito questa pratica giorno per giorno, riducendo tutte le spese possibili e aumentando le entrate dove si poteva. I miracoli non li fa nessuno, ma io ci credo davvero, perché so quanto lavoro è stato fatto.
Fattivamente, cosa avete fatto per contrastare l’evasione fiscale?
L’ufficio Tributi, insieme al responsabile di settore, controlla ogni situazione caso per caso, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. Ho scelto di valorizzare le risorse interne invece di affidare il servizio a società esterne, e i risultati si vedono: nel 2024 e nei primi mesi del 2025 la riscossione è in crescita. A breve partirà anche un piano di integrazione oraria mirata, così alcuni dipendenti part-time potranno dedicare più ore a progetti specifici, come la lotta all’evasione. Abbiamo anche approvato la rideterminazione della pianta organica e siamo sotto organico: per questo attendiamo l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, che ci permetterà di bandire nuovi concorsi e assumere personale.
Lei, come le disse una volta il consigliere Modica, si sente un sindaco fortunato? La presenza dell’onorevole Gennuso, il treno dei Pnrr…
No, non mi ritengo un sindaco fortunato. Ho fatto tanti sacrifici. A differenza del consigliere Modica, che aveva come riferimento l’ex assessore regionale Edy Bandiera di Siracusa, io ho voluto che Rosolini avesse un proprio deputato all’ARS. E ci ho visto bene perché i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Se con il PNRR, inoltre, abbiamo ottenuto oltre 20 milioni di euro di finanziamenti, è solo perché ho riorganizzato la macchina amministrativa, creando più settori e dando più autonomia e responsabilità agli uffici. Ho anche scelto di valorizzare le professionalità interne, come il geometra Salvatore Speranza all’Ufficio Tecnico, che in passato era stato messo da parte. Credo che quando ci sono persone capaci dentro il Comune, vadano messe nelle condizioni di lavorare bene. E i risultati oggi si vedono: Rosolini sta crescendo grazie al lavoro, non grazie alla fortuna.

Parliamo dei cantieri: a che punto siamo e quali lavori sono in corso?
Oggi la città è un grande cantiere a cielo aperto. Piazzetta Cultrera sarà inaugurata entro un mese, Ex Santa Caterina entro tre mesi. Il nuovo comando dei Vigili Urbani è già pronto e presto sarà inaugurato; completati anche gli interventi sulle barriere architettoniche, la mitigazione del rischio idrogeologico, e diversi lavori su scuole, illuminazione pubblica, videosorveglianza, area PIP e quartiere Sacro Cuore, dove finalmente l’acqua arriva regolarmente dopo trent’anni di problemi. Abbiamo inoltre ottenuto nuovi fondi per gli asfalti e introdotto un servizio mensile di lavaggio e sanificazione del centro storico. Un capitolo importante riguarda anche gli asili nido. Abbiamo gestito contemporaneamente tre finanziamenti: per la ristrutturazione dell’Eliana Migliore, per il nuovo asilo di contrada Masicugno e i fondi per la gestione del servizio. I lavori all’asilo Eliana Migliore contiamo di consegnarli entro fine dicembre, mentre quelli di Masicugno sono ripresi con un altro ritmo, proprio per recuperare il tempo perso. Con il progetto di mitigazione del rischio idrogeologico del Vallone Ristallo siamo al 50% dell’opera. Ancora ci sono progetti da realizzare come la rotatoria all’ingresso di Rosolini e le pensiline: attualmente in fase di gara penso che tra pochi giorni verranno aggiudicate. Poi c’è l’altro grande progetto, l’Eremo di Croce Santa. I lavori stanno andando avanti bene e la consegna definitiva è prevista per marzo.

Davvero non sapete dove si trovino gli alberi espiantati all’Eremo di Croce Santa?
Che sia chiaro: nessun albero è stato espiantato illegalmente. Dopo la segnalazione di un cittadino, sono stati fatti sopralluoghi dalla Guardia Forestale, e dalle relazioni ufficiali è emerso che tutto è regolare. Gli alberi non sono stati rimossi, ma spostati e si trovano sempre all’interno della stessa area dell’Eremo. L’assessore Gino Cavallo, a cui faccio i miei complimenti perché è una grande risorsa, sta seguendo molti cantieri in corso e può capitare che non si trovi aggiornato su alcuni dettagli. Anche sul fronte del materiale di risulta è tutto in regola.

Casa di Comunità in costruzione
Con la Casa di Comunità invece? Cosa è successo e a che punto siamo?
Ci tengo a chiarire una cosa. Durante la campagna elettorale, nel dibattito tra sindaci promosso proprio da voi del Corriere Elorino, mi è stato chiesto che progetto avevo in mente per i giovani e così per me nacque l’idea dell’acquapark nel terreno dell’Essap in cui oggi sta nascendo la Casa di Comunità.
Ma ci credeva davvero all’acquapark?
Sì, all’inizio sì. Poi però, diventando sindaco, ho capito che un acquapark avrebbe creato lavoro solo per tre mesi l’anno, mentre io volevo portare progetti capaci di offrire servizi e occupazione tutto l’anno. Così, data la presenza di strutture sportive in contrada Rizzarelli, cominciavo a pensare a un progetto che poteva unire sport, sociale e salute. Il 14 agosto mi chiamò il direttore generale dell’ASP chiedendomi se il Comune avesse una struttura disponibile per una Casa di Comunità e proposi quell’area, anche se non del Comune ma dell’Essap. Oggi i lavori procedono senza intoppi. Negli ultimi giorni qualcuno ha detto che il finanziamento sarebbe saltato, ma non è vero: il progetto procede regolarmente, è stato solo rimodulato, spostato dai fondi PNRR ai fondi del Ministero dell’Interno. Nessuna perdita. Rosolini avrà la sua Casa di Comunità. E per l’assessore Gino Cavallo che è anche Rup del progetto non c’è conflitto di interesse, perché l’opera è dell’Asp ed è realizzata in un terreno dell’Essap. Asp, Essap e Comune di Rosolini sono tre enti diversi.

case popolari
E per quanto riguarda le case popolari? Quando riprenderanno i lavori?
Per tanti motivi, di cui anche voi vi siete occupati, lo IACP sta adesso revocando i lavori all’impresa attuale per far subentrare la seconda classificata. È in corso la verifica tecnica del cantiere per capire cosa è stato fatto e cosa resta da completare. Se tutto procede secondo i tempi, entro fine anno contiamo di chiudere la parte amministrativa e far ripartire i lavori. Mi dispiace per i disagi subiti dalle famiglie, ma voglio essere chiaro: il Comune ha fatto tutto il possibile, anche andando oltre le proprie competenze, per non perdere il finanziamento e completare l’opera.

La parte nuova del cimitero comunale rimasta senza pavimentazione
Il cimitero ha dei problemi storici, come la parte nuova non asfaltata. Inoltre lei ha revocato un progetto di finanza che avrebbe dovuto portare nuovi loculi, strade e opere. Perché è stato revocato? Come si faranno nuovi lavori?
Sì, è vero. Abbiamo deciso di revocare il progetto di finanza perché, dopo un’analisi con il responsabile Salvatore Speranza e gli assessori, lo abbiamo ritenuto inadeguato. Prevedeva solo la costruzione di circa 2000 loculi, senza risolvere davvero i problemi strutturali del cimitero. Inoltre, avrebbe affidato la gestione a un privato, togliendo al Comune ogni controllo. Io credo invece che il cimitero debba restare pubblico. Per questo abbiamo avviato un censimento completo all’interno del cimitero ed entro tre mesi avremo un quadro chiaro e decideremo se servono nuovi loculi o se si possono riorganizzare gli spazi esistenti. L’obiettivo per fare nuovi lavori è poi, dopo il censimento, quello di predisporre un nuovo progetto pubblico -sia per le edicole che per le strade -e presentarlo alla Regione per un finanziamento. Mi sono informato e i fondi ci sono.
Il cimitero pubblico però ha scelto l’acqua a gestione mista (pubblico-privata). Perché non ha difeso l’acqua pubblica?
Se avessi voluto fare solo populismo avrei detto “no” alla gestione mista, ma sarebbe stato inutile: se i sindaci non approvavano arrivavano i commissari a farlo al posto nostro. Questo non vuol dire che mi sono adeguato: io credo davvero che la gestione pubblico-privata possa funzionare, se il controllo resta alla parte pubblica. A Rosolini abbiamo già un esempio che va bene, la farmacia comunale: è una società mista, con la maggioranza pubblica, e offre ottimi servizi. Con l’acqua sarà lo stesso. Da soli non abbiamo le risorse per rifare le reti o modernizzare gli impianti, mentre con una società mista possiamo accedere ai fondi e rendere tutto più efficiente. Oggi solo il 38% dei cittadini paga l’acqua: non è giusto che chi paga regolarmente resti senza mentre altri sprecano. Se paghiamo tutti, pagheremo meno e questo sarà possibile con i contatori. Io credo che amministrare significhi anche avere il coraggio di fare scelte concrete, anche se non sono popolari.

In campagna elettorale aveva promesso meno tasse per i commercianti del centro storico e una Tenenza dei Carabinieri. A che punto siamo?
Convocherò una riunione con i proprietari degli immobili del corso Savoia e del centro storico per trovare insieme soluzioni che favoriscano nuove aperture. L’idea è che anche i proprietari facciano la loro parte, abbassando gli affitti, mentre il Comune potrà dare un segnale concreto, magari riducendo o azzerando le tasse a chi investe e apre attività in centro. Per quanto riguarda la Tenenza dei Carabinieri, i lavori al Tobruk sono quasi finiti, manca solo l’impianto elettrico. Questo perché, appena completato il Tobruk, sposteremo lì gli uffici che oggi sono in Via Sipione. Liberata la sede di via Sipione, consegneremo simbolicamente le chiavi in Prefettura per proporla come struttura per la Tenenza. È un impegno che ho preso in campagna elettorale e che voglio mantenere.
Sindaco, oggi lei non ha più una maggioranza in consiglio comunale. Come pensa di gestire questa situazione? E con Daniele Giurato, che fino a poco tempo era un suo fedelissimo, cos’è successo?
Io non credo proprio di non avere più la maggioranza. Oggi ho otto consiglieri che mi sostengono, e non si era mai visto nella storia politica di Rosolini, dopo quattro anni di amministrazione, di avere ancora questo sostegno. È vero, ci sono state delle uscite: Rosina Collemi è passata all’opposizione perché non ha ottenuto quello che voleva, e cioè che il suo compagno venisse nominato assessore ai lavori pubblici. Con Daniele, invece, tutto è iniziato quando si è discussa la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio e lui non si è presentato. Gli ho fatto notare che ci sono momenti in cui non ci si può assentare: parliamo della sfiducia alla seconda carica istituzionale del Comune, non di una riunione qualsiasi. Da allora sono nati un po’ di malintesi. Io comunque non devo cercare nessuno per far approvare gli atti: li porto in Consiglio e poi saranno i consiglieri a prendersi la responsabilità di approvarli o meno. E lo dico chiaramente: qui tutti vengono a cercare poltrone. Ma io rispondo sempre che chi vuole una poltrona facile fa prima ad andarsela a comprare da Ikea, invece di venire a chiederla al sindaco Spadola.
Tra un anno e mezzo si torna a votare. Anzi, lei ha avuto anche la “fortuna” di avere sei mesi in più di mandato. Si ricandiderà? E che ruolo avrà Forza Italia in questa sua eventuale nuova candidatura?
Se ho lavorato bene per la mia città ricandidarmi è il minimo che posso fare. Vi posso mettere per iscritto che questa amministrazione, guidata dal sindaco Spadola e sostenuta dagli otto consiglieri comunali e dagli assessori, ha già due liste blindate: Giovani Rosolinesi e Rosolini al Centro. Poi, come ho sempre detto, mi auguro di avere la condivisione anche con Forza Italia e con Energie in Movimento, perché credo che unendo le forze si possa fare di più per la città. Io invito anche altri gruppi politici e tanti uomini e donne di buona volontà ad avere il coraggio di mettersi in gioco, di creare altre liste, di partecipare. Sono disponibile al dialogo e al confronto con tutti.
E se Forza Italia decidesse di presentare un proprio candidato sindaco, lei si ricandiderebbe comunque?
Quando si fa parte di un partito come Forza Italia, è normale che all’interno ci possano essere persone che hanno voglia di candidarsi e mettersi in gioco. Saranno poi l’onorevole e la dirigenza del partito a valutare se candidare qualcuno di loro. Ma vi dico chiaramente, e lo metto per iscritto: Giovanni Spadola si ricandida a sindaco. Scendo di nuovo in campo, con le mie due liste già pronte e con l’obiettivo di continuare il lavoro fatto in questi anni.







