Rosolini al Centro e Giovani Rosolinesi: “Chi vuole la crisi politica, vuole fermare Rosolini”

Rosolini al Centro e Giovani Rosolinesi: “Chi vuole la crisi politica, vuole fermare Rosolini”

In un momento di “tensione politica” tra maggioranza e opposizione, i movimenti “Rosolini al Centro” e “Giovani Rosolinesi” intervengono con una nota congiunta per respingere le critiche mosse nei giorni scorsi da “Rosolini Libera” e “Partito Democratico” e per “lanciare un appello alla responsabilitá”.
“Aprire oggi una crisi politica – scrivono – significherebbe mettere a rischio cantieri, fondi PNRR e progetti strategici per la città”. Nel mirino dei due movimenti, anche la richiesta di dimissioni del Presidente del Consiglio comunale Corrado Sortino, definita “non solo inopportuna, ma irresponsabile”. Una lunga nota, quella dei due movimenti, che riportiamo sotto.

“Negli ultimi giorni – scrivono-  i comunicati del Partito Democratico e del gruppo consiliare Rosolini Libera hanno tentato di offrire alla cittadinanza una narrazione distorta e fortemente ideologizzata, priva di ogni considerazione sulle reali ricadute che un’eventuale crisi politica produrrebbe sulla comunità. Invece di guardare ai bisogni concreti dei cittadini, si alimentano polemiche sterili che rischiano di danneggiare gravemente la città. La città di Rosolini, oggi, è attraversata da un’intensa e delicatissima fase di attività amministrativa e tecnica: cantieri già avviati, progetti in fase esecutiva, gare d’appalto in corso di aggiudicazione, atti fondamentali per l’impegno e la spesa dei fondi del PNRR e di altre importanti fonti di finanziamento regionale e statale. Parliamo di processi articolati, frutto di mesi – se non anni – di lavoro silenzioso, tecnico e programmatico, tutti vincolati da scadenze perentorie, atti formali a catena e obblighi procedurali precisi”

“Aprire oggi una crisi politica non significherebbe solo interrompere un percorso amministrativo, ma infliggere un danno diretto e profondo all’intera comunità. Vorrebbe dire fermare i cantieri, vanificare progettazioni complesse e – cosa ancora più grave – perdere definitivamente occasioni di sviluppo e investimento che non si ripresenteranno. Significherebbe mettere a rischio fondi già assegnati, rallentare interventi attesi da anni dai cittadini, bloccare risorse fondamentali per la scuola, la sanità, le infrastrutture, il decoro urbano. Una crisi ora non è un semplice cambio di equilibri politici: è un boicottaggio delle speranze e delle opportunità della città. A chi oggi invoca la rottura o il salto nel buio, chiediamo: siete davvero disposti ad assumervi la responsabilità di privare Rosolini di un futuro già scritto nei progetti, nei finanziamenti, nei cantieri pronti a partire? Davvero pensate che il consenso si costruisca sulle macerie di ciò che con fatica è stato costruito? Fermatevi a riflettere: la politica non può permettersi il lusso dell’irresponsabilità”.

“Chiedere oggi l’azzeramento della Giunta o le dimissioni del Presidente del Consiglio comunale – come fatto da Rosolini Libera – non è solo inopportuno, è irresponsabile. La seduta del Consiglio Comunale dell’8 luglio, convocata in prosecuzione, si è svolta senza la partecipazione della maggioranza per motivazioni politiche e organizzative che saranno chiarite nelle sedi istituzionali opportune. L’opposizione ha preferito trasformare l’occasione in un palcoscenico, più che in un’aula consiliare, mettendo in scena un copione già scritto, fatto di attacchi frontali e delegittimazioni mirate, anziché di proposta e confronto. Invece di contribuire al dibattito con spirito costruttivo, alcuni consiglieri sembrano aver scelto la via più semplice, quella del clamore, ricordando più le pagine del teatro dell’assurdo che un serio esercizio democratico”.

“Si colpisce chi, come il Presidente del Consiglio Corrado Sortino, ha finora agito con equilibrio, sobrietà e rispetto delle regole, quasi a voler imitare – rovesciandone il senso – la logica kafkiana, in cui il colpevole è tale non per ciò che ha fatto, ma per ciò che rappresenta, il suo “status”. Un atteggiamento che non ha nulla di politico e molto di teatrale, che richiama più i monologhi di Don Chisciotte contro i mulini a vento che un confronto all’altezza delle sfide amministrative. Ma Rosolini non ha bisogno di recite né di protagonismi: ha bisogno di serietà, di istituzioni salde e di rispetto per il lavoro che ogni giorno si compie nell’ombra, lontano dai riflettori, a beneficio della collettività. Definire il Presidente “capobastone di maggioranza” non è solo una grave caduta di stile, ma è un segnale preoccupante di una deriva verbale che vuole ridurre il confronto politico a scontro personale. A Sortino va la nostra piena solidarietà”

Rivolgiamo un appello chiaro a Rosolini Libera e al Partito Democratico: fermatevi a riflettere. Alimentare polemiche quotidiane e abbracciare logiche di scontro non serve alla città. Non lasciatevi trascinare da dinamiche esterne al vostro percorso politico, da influenze che puntano alla demolizione piuttosto che alla costruzione. Se davvero avete a cuore Rosolini, dimostratelo nei fatti, non nei titoli di giornale.

I nostri movimenti continueranno a lavorare con compostezza, silenziosa operosità e senso del dovere per completare quanto avviato: opere pubbliche, progetti PNRR, interventi nelle scuole, nella sanità e nella rigenerazione urbana. Abbiamo l’obbligo morale e politico di non interrompere il cammino tracciato.

La politica, in questo momento storico, deve farsi carico del lavoro amministrativo e tecnico necessario per assicurare a Rosolini le opportunità che merita. E questo passa anche da un impegno per la stabilità, il dialogo istituzionale e il rispetto dei ruoli. Noi non ci sottraiamo al confronto, ma lo pretendiamo leale e basato sui contenuti. I cittadini sanno distinguere chi lavora per il futuro e chi cerca solo visibilità. Per questo, continuiamo con determinazione sulla strada della responsabilità. Rosolini non ha bisogno di crisi, ha bisogno di serietà, stabilità e competenza. Noi ci siamo.

 

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