
Rosolini si stringe attorno alla famiglia vittima dell’incendio: solidarietà e raccolta fondi in corso
Un gesto vile e inspiegabile ha colpito duramente una famiglia rosolinese nella notte tra il 30 e il 31 luglio, quando un incendio ha devastato la loro abitazione in via Marsala, distruggendo l’auto, danneggiando finestre e interni, e lasciando dietro di sé non solo danni materiali, ma profonde ferite morali.
La famiglia, composta da sei persone tra cui quattro figli vive ora in uno stato di profonda fragilità. La paura ha preso il posto della normalità, e il dolore si è fatto strada tra le mura di casa. Il padre, già provato da problemi di salute, e la madre, C.M., si trovano ad affrontare una situazione drammatica, resa ancora più difficile dall’incertezza sul futuro.
A dare voce al dolore e alla richiesta d’aiuto è stata Angela Chiabrera, cittadina rosolinese, che con un post accorato sui social ha raccontato l’incontro con Concetta e ha lanciato una raccolta fondi spontanea. Le sue parole, sincere e toccanti, hanno subito trovato eco tra i cittadini, generando una catena di solidarietà che si sta allargando di ora in ora a macchia d’olio.
“Questa famiglia ha bisogno di vivere, di mangiare, di tutto quello che serve quotidianamente. Sicuramente a noi 1 euro, 2 euro non cambia niente, a loro tanto”, scrive Angela, invitando tutti a contribuire anche con piccoli gesti.
Numerose attività rosolinesi si sono già messe a disposizione per raccogliere fondi e beni di prima necessità. È possibile lasciare un contributo presso Sanitaria Sacro Cuore, Tabacchino di Piazza Garibaldi, La bottega sotto Casa, ma le attività che si sono rese disponibili continuano ad aumentare.
“La risposta della comunità è stata immediata e commossa ha detto Angela. In tanti stanno condividendo il post, offrendo aiuto, e cercando di restituire un po’ di serenità a chi è stato colpito da un gesto tanto crudele quanto incomprensibile”.
Mentre le autorità indagano sull’accaduto, Rosolini dimostra ancora una volta di essere una città capace di unirsi nei momenti difficili. La solidarietà, la vicinanza e il senso di comunità stanno diventando la risposta più forte a un atto che ha cercato di seminare paura.
E in attesa di giustizia, ciò che conta oggi è tendere la mano, ricostruire, e restituire dignità a chi l’ha vista bruciata insieme alle proprie certezze.