Silenzio, lacrime e dolore: oggi l’ultimo saluto al “gigante buono” Massimo Pernagallo

Silenzio, lacrime e dolore: oggi l’ultimo saluto al “gigante buono” Massimo Pernagallo

Silenzio, lacrime e dolore. Oggi pomeriggio tante emozioni per l’ultimo commosso saluto a Massimo Pernagallo, il muratore 36enne scomparso improvvisamente per un malore. Sabato scorso a seguito di un dolore al petto era partito con la sua auto per raggiungere il Presidio Territoriale di Emergenza di via Ronchi, per quello che sarebbe stato il suo ultimo viaggio.

La Chiesa Madre, gremita in ogni ordine di posto, non è riuscita a contenere la folla: in molti sono rimasti fuori, uniti nello stesso dolore e desiderosi di esserci.

Massimo era conosciuto come un ragazzo gentile, solare, sempre pronto a regalare un sorriso. Per gli amici, era una roccia, un punto di riferimento. Per tutti, era semplicemente “U King”. Padre amorevole di due figli, con altri due gemellini in arrivo, dedicava la sua vita al lavoro e alla famiglia, con un impegno e una professionalità encomiabile.

La cerimonia funebre, officiata da don Alessandro Spatola, è stata intrisa di parole di conforto e riflessione. Il sacerdote, consapevole del dolore indescrivibile che attraversava familiari e amici, ha scelto il passo del Vangelo di Giovanni sulla resurrezione di Lazzaro per offrire un messaggio di speranza: “Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà”. Don Spatola ha sottolineato che, in certi momenti, il silenzio dice più di mille parole: un “silenzio fattivo”, fatto di presenza e vicinanza.

Nel suo messaggio, il parroco ha affrontato il grande “perché” che nasce di fronte a perdite ingiuste come questa ricordando che solo la fede, pur non eliminando il dolore, può offrire una risposta che la razionalità non sa dare. “Una persona muore davvero solo quando cessa di essere pensata o amata”, ha detto. “E Massimo vivrà sempre nei cuori di chi gli ha voluto bene”.

L’esortazione finale è stata chiara e potente: affrontare la vita con lo stesso sorriso, la stessa forza e fiducia che lui ha sempre trasmesso. Con un pensiero particolare ai figli Emily e Salvatore e per i due gemellini che stanno arrivando: “Massimo vive in loro. Vive in Dio, e in tutti coloro che non smetteranno mai di amarlo”.

Momento di grande commozione è stato il ricordo degli amici, che hanno indossato una maglietta con la scritta: “Per noi sarai sempre ‘U King’”. Hanno rievocato le giornate trascorse insieme nei quartieri, le camminate per andare a scuola, le serate spensierate con il frigo portatile pieno di ghiaccio e bibite, i fine settimana in comitiva. Per molti, quell’amicizia era diventata fratellanza. E tutti hanno promesso di continuare a parlare di lui ai suoi figli, affinché crescano conoscendo il “gigante buono” che era il loro papà.

All’uscita dalla chiesa, un lungo applauso ha accompagnato il volo di palloncini bianchi, simbolo di un saluto che è solo fisico, perché Massimo, marito amatissimo della sua Giulia, amico fedele, papà presente, continuerà a vivere attraverso l’amore che ha seminato.

 

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