
Verde pubblico e privato, “Rosolini Libera” chiede trasparenza e interventi immediati contro l’incuria
I consiglieri comunali Carmelo Modica, Rosina Collemi e Daniele Giurato, membri del gruppo “Rosolini Libera”, hanno lanciato un accorato allarme sulla “gravissima situazione” in cui versa il verde pubblico a Rosolini, denunciando con fermezza la mancata scerbatura delle aree comunali e l’inaccettabile assenza di controlli e diffide nei confronti dei proprietari di terreni privati incolti. Una condizione che, con l’avvicinarsi del periodo estivo, rappresenta un potenziale rischio per la salute e la sicurezza pubblica.
Secondo la segnalazione dei consiglieri, indirizzata al sindaco Giovanni Spadola e agli assessori Vincenzo Liuzzo e Carmelo Floriddia, vaste aree del territorio comunale sono attualmente “infestate da erbacce, sterpaglie, rovi e rifiuti”. Una situazione che sarebbe “particolarmente evidente in prossimità delle scuole e dei plessi scolastici, nelle aree pubbliche e negli spazi urbani a verde, lungo marciapiedi, spartitraffico e aiuole. Il problema affligge sia i quartieri periferici che, sorprendentemente, alcune zone centrali della città”. I consiglieri definiscono questa condizione “indegna per una città che ambisce al decoro urbano e alla sicurezza ambientale”.
La critica si estende direttamente all’Amministrazione comunale, accusata di un “assordante silenzio” e di essere “incapace di organizzare in modo puntuale e regolare gli interventi di manutenzione ordinaria”.
Viene sottolineata anche la sua presunta incapacità di esercitare le funzioni di vigilanza verso i privati inadempienti. Circa un mese fa, infatti, erano state annunciate dal Comune “multe” ai privati che non avrebbero provveduto alla pulizia dei loro terreni. “È inaccettabile l’assenza di controlli -dicono i tre consiglieri-, e diffide nei confronti dei proprietari di terreni privati incolti, che rappresentano un potenziale rischio per la salute e la sicurezza pubblica, soprattutto con l’avvicinarsi del periodo estivo”.
Rosolini Libera lamenta inoltre la mancanza di trasparenza, chiedendo un “cronoprogramma trasparente degli interventi programmati, consultabile dalla cittadinanza”. Di fronte a questa situazione di abbandono, i consiglieri hanno formalmente diffidato l’Amministrazione ad agire senza ulteriori ritardi. Le loro richieste includono un “piano immediato e straordinario di scerbatura urbana”, con priorità per luoghi sensibili come scuole, centri sportivi, parchi pubblici e quartieri densamente abitati, l’emissione di “diffide e ordinanze nei confronti dei proprietari di fondi agricoli e terreni incolti”, imponendo la pulizia entro termini perentori e la pubblicazione di un “cronoprogramma trasparente degli interventi programmati”, accessibile a tutti i cittadini.
I consiglieri Modica, Collemi e Giurato sono categorici: “Non accetteremo altre giustificazioni, né rinvii o post social autocelebrativi: la città è in uno stato di abbandono sotto gli occhi di tutti, e il rischio incendi è concreto. La politica non può continuare a chiudere gli occhi mentre la città si riempie di rovi e incuria. Noi, il nostro dovere, lo stiamo facendo”.
È giusto sottolineare che per il verde pubblico è stato approvato un progetto di 100.000 euro (fondi regionali), con i quali l’amministrazione ha programmato una serie di interventi di riqualificazione del verde e riqualificazione urbana tra cui la vasca del parco Giovanni Paolo 2°, la Fontana del Tritone.