1°Maggio, Don Giorgio Parisi: “Giornata riuscita ma Eremo in stato d’abbandono. Appello ai cittadini: rispettate il luogo”

1°Maggio, Don Giorgio Parisi: “Giornata riuscita ma Eremo in stato d’abbandono. Appello ai cittadini: rispettate il luogo”

Innumerevoli sono state le diatribe politiche e i malcontenti che si sono creati intorno l’impossibilità di festeggiare come da tradizione la Festa del 1° di Maggio presso l’Eremo di Croce Santa.

Un’ordinanza sindacale sulla chiusura del Parco archeologico a seguito dell’alluvione dello scorso 14 ottobre che danneggiò in modo rilevante il luogo, che ha fatto discutere parecchio ma che, nonostante un tale impedimento, ha visto la giornata di ieri svolgersi con un andamento sereno e positivo.

Un momento della Santa Messa celebrata all’imbocco della via della Cava Santa – Foto di Piero Gennaro

Il pellegrinaggio della “Vera Croce” e la successiva celebrazione eucaristica officiata “per forza di cose” all’imbocco della strada della Cava Santa, hanno ottenuto una grande partecipazione da parte dei fedeli e di tutta la cittadinanza.

All’indomani della commemorazione, il parroco del SS Crocifisso, Don Giorgio Parisi, che ha fortemente voluto che la consueta Santa Messa venisse celebrata in prossimità dell’Eremo, si dice molto soddisfatto per la buona riuscita dell’intera giornata.

Il momento di raccoglimento è stato vissuto con intensità e preghiera, conferma del fatto che “Rosolini nasce sotto la venerazione e l’orazione di questa Croce, in cui si ritrovano le nostre radici”, ha sottolineato il sacerdote.

Un momento del pellegrinaggio – Foto di Piero Gennaro

A tal proposito, fa sapere che, in forma privata, ha raggiunto l’Eremo per condurre il simulacro della Croce, come da sacra tradizione, all’interno della grotta dell’antica chiesetta, dove ha riposto alla Vera Croce una preghiera, affidandole la cura e il bene dell’intera comunità cittadina.

Nel fare un resoconto di tutta la manifestazione ecclesiastica, inoltre ringrazia quanti hanno reso possibile il tutto: “Ringrazio tutti i fedeli che hanno allestito i vari altarini, quanti hanno collaborato e si sono spesi per la realizzazione della giornata e quanti sono pervenuti e intervenuti nei vari momenti religiosi che hanno caratterizzato questa importante ricorrenza”. 

Infine conclude con un appello rivolto ai cittadini: l’invito a rispettare e salvaguardare l’Eremo. Questo “richiamo” scaturisce da una constatazione: lo stato d’bbandono in cui riversa il tragitto per raggiungere la grotta della Cava Santa. Don Giorgio evidenzia il suo rammarico nel vedere il precario stato di conservazione dell’Eremo ed esprime il suo profondo dispiacere perché, “se tanto trambusto è stato fatto per l’impossibilità di festeggiare il 1° maggio all’Eremo – afferma perplesso -, d’altro canto questo luogo così sacro, così alto nel valore con cui lo intendiamo, non è poi così rispettato in quanto ci si trova di tutto: carcasse abbandonate, materiali di Eternit, materassi, penumatici e rifiuti di ogni genere”.

La sua considerazione personale deve suscitare nella città lo stesso sentimento, e far sorgere in ognuno di noi una riflessione: la città di Rosolini ha un forte radicamento alla Croce Santa, un legame unico e viscerale all’Eremo che la ospita. Tutti noi consideriamo la Cava un luogo sacro, la cui tutela, oltre che un nostro diritto, deve essere soprattutto un nostro dovere.

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