Covid Rosolini, l’analisi dei dati: più casi tra i giovani e il 35% dei contatti risulta positivo

Covid Rosolini, l’analisi dei dati: più casi tra i giovani e il 35% dei contatti risulta positivo

Fonte foto in evidenza: web

Il virus circola di più tra i giovani che infettano poi le loro famiglie. Non a caso ieri il sindaco Giovanni Spadola ha lanciato un appello ai genitori dei ragazzi  ed ai commercianti di Rosolini per il continuo aumento dei contagiati da coronavirus: “Chiedo – ha detto- alle mamma ed i papà di fare indossare la mascherina FFp2 e soprattutto di evitare inutili assembramenti nei locali della Movida”

Siamo in attesa dei nuovi dati che come ogni giorno arrivano in tarda mattinata dal Comune di Rosolini dopo la trasmissione ufficiale da parte dell’Asp di Siracusa.

I numeri purtroppo non lasciano ben sperare: ieri i positivi erano già 61, con una curva che continua a salire in modo vertiginoso negli ultimi giorni. E quasi una quarantina di casi, tra quelli “ufficiali” sono giovani e giovanissimi in età scolare (e non solo, dato che risultano positivi anche bimbi di 1 anno). Dagli asili nido, alle scuole elementari e medie, fino alle scuole superiori e quindi la maggior parte di questi casi non è riconducibile ai “rientri a casa per le feste” di universitari e lavoratori che quasi certamente saranno ancora da aggiungersi ai dati fino ad ora trasmessi.

La fortuna è che al momento le scuole sono chiuse per le vacanze natalizie ma la movida, specie per gli adolescenti, i più colpiti dal virus, continua senza sosta nei locali.

Non mancano chiaramente anche casi tra gli adulti che continuano a diventare sempre più numerosi dato che contraggono il virus proprio tramite i figli. Pochi, pochissimi invece gli anziani.

L’unico ricovero che da giorni risulta nel grafico è proprio un anziano ultraottantenne, non in terapia intensiva, vaccinato ma malato di SLA e quindi tenuto sotto stretta osservazione, per precauzione, fino alla scomparsa totale del virus. Il dato rilevante, forse il più rilevante, è dato dai contatti comunicati dai positivi. Se fino a qualche settimana fa solo il 10% dei contatti risultava poi positivo al virus, adesso la percentuale è salita al 35%/40%. Molti più contatti dichiarati dai casi risultano alla fine positivi dopo il periodo di quarantena.

Intanto i due reparti covid di Noto sono già saturi: tutti impegnati i posti letto, e in questi giorni si è proceduto al potenziamento di uno dei due reparti. Sintomi non gravissimi per i positivi, ma che in molti casi richiedono proprio il ricovero in ospedale. Alcuni reparti sono anche stati chiusi per dirottare il personale sanitario proprio nei reparti covid. Al momento però non risultano affatto saturi i reparti di terapia intensiva, e questo è il dato più importante.

TAMPONI PRIVATI NELLE FARMACIE

A preoccupare è anche questo dato: tantissimi rosolinesi in questi giorni si recano nelle farmacie per l’acquisto di tamponi rapidi da effettuare a domicilio. Gap quindi anche nel tracciamento, dato che è altamente probabile che i rapidi non siano effettuati nel modo corretto, e non siano quindi attendibili, o  – ed è estremamente grave – possano pure non essere comunicati alle autorità sanitarie in caso di positività, con il rischio di fare danno a sè stessi e agli altri e facendo saltare il tracciamento e il numero reale dei positivi.

SINTOMI COMUNI DA RAFFREDDORE

A differenza delle altri varianti, la Omicron non è facilmente riconoscibile.

I sintomi più accusati sono quelli del comune raffreddore, lieve mal di gola, naso che cola e estrema spossatezza. Se prima la mancanza di gusto e olfatto era considerato il campanello d’allarme utile a riconoscere subito il virus e la effettiva positività, adesso è molto più complicato accorgersene. Il difficile riconoscimento può portare quindi ad un ulteriore rischio di contagio dato che il positivo, specie se pure vaccinato e con sintomi ancora più lievi, potrebbe non accorgersi della positività, continuando a circolare liberamente.

La curva dei contagi con queste condizioni rischia ancora in risalita anche se la speranza risiede ancora nel buon senso dei rosolinesi, molti dei quali hanno già dimostrato grande attenzione per la salute pubblica sacrificando pure gli introiti delle serate di feste piuttosto che trasformare le loro attività in veri e propri focolai.

Solo ieri il sindaco Giovanni Spadola ha lanciato un appello ai genitori dei ragazzi  ed ai commercianti del posto per il continuo aumento dei contagiati da coronavirus: “Chiedo – ha detto- alle mamma ed i papà di fare indossare la mascherina FFp2 e soprattutto di evitare inutili assembramenti nei locali della Movida”

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