Da “alunni a distanza” ad “alunni invisibili”: come la DAD ha creato altri emarginati; la riflessione dell’assistente sociale Francesca Ciccazzo

Da “alunni a distanza” ad “alunni invisibili”: come la DAD ha creato altri emarginati; la riflessione dell’assistente sociale Francesca Ciccazzo

“Ci sono bambini assenti per giorni che vengono però lasciati lì, in attesa che qualcuno si accorga della loro assenza”

“Gli insegnanti stanno lavorando tantissimo e stanno dando il massimo” – ci dice l’assistente sociale Francesca Ciccazzo-, ma putroppo senza interventi seri da parte del governo, anche gli insegnanti diventano impotenti”.

L’assistente sociale Francesca Ciccazzo

È la riflessione che arriva stamattina in redazione da parte di un’assistente sociale rosolinese che mostra in poche righe “l’altra faccia della DAD”, quella che in certi casi ha creato ancora più emarginazione: “altri esclusi, altri invisibili”.

Vi lasciamo al testo della sua riflessione:

“DAD. È questa la sigla usata per parlare di didattica a distanza. Distanza, troppa distanza.

Tre mesi in cui tutti, i bambini e i giovani in età scolare, sono reclusi nelle camerette con computer, tablet e telefonini: “Prof. non ti sento!, Maria accendi la telecamera, Maestra non ti vedo!”…. Queste sono le parole più usate in questi mesi.

E poi abbiamo loro: i bambini e i giovani che di tablet e computer non ne hanno proprio. E allora le voci sono altre: il silenzio delle mattine trascorse a dormire, il rumore della TV, dei lunghi pomeriggi trascorsi ad ascoltare il numero dei morti, il numero dei positivi, le trasmissioni serali viste e riviste.

Sì, ci sono pure loro! Migliaia di bambini e di giovani lasciati lì, senza strumenti idonei per poter partecipare alla DAD, senza giga per potersi collegare, senza stampanti per poter stampare i compiti, senza aiuti di adulti per poter scaricare l’applicazione giusta (perché prima bisogna scaricarne un’altra ma il tablet è troppo vecchio e non puoi scaricarla).

Il covid cattivo ha fatto pure questo: ha creato altri emarginati, altri esclusi, altri invisibili.

Sì, altri invisibili: perché se non li vedi in video nessuno può andare a cercarli. Nessuno può chiedere che fine ha fatto quel bambino che non ha partecipato alla DAD.

Che tristezza per un insegnanti non poter vedere tutti i propri alunni all’appello!

L’augurio è che da qui a settembre vengano adottati tutti gli strumenti idonei per assicurare l’istruzione a tutti i bambini e giovani in età scolare. E tutti vuol dire tutti.

Tutti presenti all’appello della mattina”.

Francesca Ciccazzo, Assistente Sociale

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