Emendamento “avvia risanamento” di tre consiglieri, tolti 218 mila euro per feste, incarichi e Prg

Emendamento “avvia risanamento” di tre consiglieri, tolti 218 mila euro per feste, incarichi e Prg

“Senza questo emendamento il bilancio non poteva essere approvato e il consiglio si sarebbe dovuto sciogliere”.

Un emendamento al bilancio di previsione di ben 218 mila euro è stato presentato l’8 giugno scorso da tre consiglieri comunali, Concetta Calvo, Salvo Di Grande e Piergiorgio Gerratana, quest’ultimi due del Pd. Una mini manovra che tende ad eliminare gran parte delle spese discrezionali per rimpinguare il capitolo dei “Debiti fuori bilancio”, ed è stata messa in atto dopo la relazione del responsabile del settore finanziario Carmelo Lorefice sulla situazione finanziaria dell’Ente ed il parere dei revisori dei conti che hanno dato parere negativo al bilancio per la parte che riguarda la copertura delle spese facendo rilevare la “criticità” proprio per quanto riguarda l’abnorme spesa dei “Debiti fuori bilancio” che ammontano ad oltre 2 milioni di euro.

Con l’emendamento sono stati spostati quindi 218 mila euro, una somma che è stata racimolata da diversi capitoli di spesa. La somma eliminata più consistente, ben 97.153,65 euro, è stata presa dal capitolo inerente la formazione del Prg. Eliminati anche i fondi per l’estate rosolinese (17.000 euro), per il Natale e capodanno (10.000 euro), per la manutenzione dei sistemi informativi (15.000 euro), contributi alle feste religiose (10.000 euro), per il vestiario dei vigili urbani (10.000 euro), per la cultura (7.500 euro), per il gemellaggio con il Comune di Frankenthal in Germania (2.500 euro), per la manutenzione del verde pubblico (5.000 euro), per il Carnevale (2.000 euro), per la promozione di prodotti agricoli (5.000 euro), per la tutela dell’ambiente (5.000 euro), per incarichi progettazione esecutiva (12.000 euro), per la definizione delle pratiche del condono edilizio (2.500 euro), mantenimento parchi e ville (4.000 euro), acquisto attrezzature per il Prg (4.000 euro), e 6.000 euro per il commercio. Tutti capitoli in cui non era stato ancora effettuato l’impegno di spesa.

“Il presente emendamento -si legge nella motivazione-, vista la certificata difficoltà dell’Ente a soddisfare le spese obbligatorie e i servizi essenziali e, soprattutto, a far fronte alla delicata situazione debitoria, mira a ridimensionare in parte le spese discrezionali e a rimpinguare il capitolo denominato “Debiti fuori bilancio”. Questa scelta è dettata dalla volontà di intraprendere un percorso di risanamento delle finanze dell’Ente giudicato dai sottoscritti ormai improrogabile”.

Il consigliere Gerratana, uno dei tre firmatari dell’emendamento, afferma: “E’ chiaro che questo emendamento non cambierà il parere dei revisori dei conti, in quanto 218 mila euro non coprono la criticità dei debiti fuori bilancio. Ma in questo modo la Corte dei Conti potrà vedere che c’è la volontà ad avviare un percorso di risanamento dei conti dell’Ente. Senza questo emendamento il bilancio non poteva essere approvato. Anche il deputato regionale Gennuso, che chiede un confronto, perché non si è preso la responsabilità di presentare un emendamento? Forse anche lui sperava nello scioglimento del consiglio comunale? In ogni caso questo emendamento non è la “Bibbia” è può essere modificato, ma è assurdo che il risanamento debba iniziare da tre consiglieri comunali e non dall’amministrazione. Noi ci siamo presi la responsabilità di farlo”.

Adesso l’emendamento dovrà passare al vaglio del consiglio comunale.

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