Figlia positiva al Covid, la Macelleria “S.Antonio” smentisce le dicerie sulla sua attività: “Chiusi da prima, rispettata ogni misura e locali sanificati”

Figlia positiva al Covid, la Macelleria “S.Antonio” smentisce le dicerie sulla sua attività: “Chiusi da prima, rispettata ogni misura e locali sanificati”

Preoccupano i numeri in salita dei contagi in città, ma troppe e gonfiate sembrano essere le dicerie e le congetture che circolano tra i rosolinesi.

 

 

Tra tutti i pettegolezzi di questi ultimi giorni, si è diffusa a macchia d’olio la notizia che la chiusura della Macelleria “S.Antonio” di via Raffaello Sanzio, fosse stata imposta dalle Autorità dopo che la figlia del titolare Nino Gerratana, amica della 20enne rosolinese che, avvertendo uno tra tutti i sintomi riconoscibili del Covid, la mancanza del senso del gusto, per precauzione aveva effettuato il tampone, avuto poi esito positivo, è risultata anche lei contagiata. Ma non è stata né l’Autorità preposta, né la positività della figlia, ad aver ingiunto la sospensione momentanea dell’attività, piuttosto il senso di massima e accurata responsabilità che hanno portato il Signor Gerratana, ancor prima dei risultati e dell’esecuzione dei tamponi a tutta la famiglia, a chiudere in via preventiva l’alimentare.

Da qualche giorno il negozio è chiuso e tante malelingue rosolinesi, in questo clima di psicosi che si sta creando per la lecita paura del contagio, hanno iniziato a cercare il motivo della imprevista chiusura falsando la verità dei fatti.

Questa mattina però, Nino Gerratana, che con tutta la sua famiglia, si è sin da subito posto in quarantena, e lo è attualmente, ha voluto fare chiarezza e rassicurare clienti e cittadini, parlando pubblicamente a mezzo stampa e con quella sincerità e quell’apertura che hanno sempre contraddistinto il suo stimato rapporto con i clienti: Abbiamo deciso noi di chiudere indipendentemente dall’avvio dell’indagine epidemiologica e dei risultati che attendevamo – spiega il macellaio smentendo ogni falsità detta –. Le autorità non avevano imposto nessuna chiusura. E noi lo abbiamo fatto preliminarmente ed esclusivamente per un motivo: salvaguardare a priori l’incolumità e la salute del cliente e del cittadino. Tutta la mia famiglia si è immediatamente posta in isolamento, ci siamo sottoposti al tampone, io ho avuto esito negativo ma oltre mia figlia, proprio stamttina è arrivato il risultato dell’esame di mia moglie, anche lei purtroppo positiva, fortunatamente stiamo tutti bene e non ho problemi a dichiararlo pubblicamente”.

 

Il titolare della Macelleria “S.Antonio”, attività rispettabile e apprezzata da tantissime persone in paese, da ben 5 anni garanzia di qualità, professionalità e serietà nel settore, non solo ha voluto mettersi a nudo e uscire allo scoperto per rispondere a quanti sono stati spinti dalla curiosità morbosa, ma ha inteso rasserenare e tranquillizzare i propri clienti, che sono davvero tantissimi, e l’intera comunità sull’adozione di ogni precauzione: “Vorrei rassicurare che la pulizia e sanificazione dei locali, è sempre stata fatta, continuamente e accuratamente, adottando tutte le misure preventive e igienizzanti del caso, indossando dispositivi di sicurezza individuale e contingentando gli ingressi, fino all’ultimo giorno. Posso ribadire – assicura – che io, la mia famiglia, mia figlia, i suoi amici risultati positivi, stiamo tutti rispettando ogni misura del caso. Scelgo di essere sincero e aperto con tutti, in coerenza con il mio operato al servizio della gente, per tutelare il mio nome, i miei clienti che ringrazio per la fiducia e l’affetto dimostratomi sempre, la mia attività, la città tutta”.

E il ringraziamento per aver parlato con il cuore in mano e aver avuto la forza di aprirsi pubblicamente, gesto che gli fa assolutamente onore, è d’obbligo così come l’appello che a questo punto sorge spontaneo: oltre a rispettare le norme anti contagio ed essere ligi alle regole, occorre assumere tanto buon senso, ed evitare così di diffondere false notizie o di generare allarmismi, “apprezzando piuttosto – suggerisce il Macellaio – l’attenzione di chi, come nello specifico l’amica di mia figlia, invece di prendere con superficialità un segnale o un sintomo, ha avuto il coraggio di andare a fondo e scoperchiare e bloccare per tempo conseguenze che, se fossero state ignorate, avrebbero potuto rivelarsi ancora più gravi”.

 

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