“Gambero killer”, la Macrostigma all’opera nella diga Santa Rosalia per la cattura della specie aliena
È una specie aliena, proveniente dalla Luisiana, e la sua proliferazione va arginata in Sicilia. E per farlo la soluzione più concreta sembra essere proprio di aprire alla cattura anche nelle aree protette e immetterla nel mercato alimentare.
Per dare un’idea della presenza alquanto massiccia del cosiddetto “Gambero Killer” questa notte i volontari della Macrostigma International di Rosolini, di cui è presidente Piero Armenia, sono stati all’opera nella diga di Santa Rosalia, in territorio di Ragusa, per procedere alla cattura in esecuzione ad un progetto della Regione Sicilia, Università di Palermo. In appena 3 ore sono stati catturati oltre 200 esemplari.
“È un animale che divora tuto -spiega Piero Armenia-, basti pensare che se non riesce a trovare cibo in acqua si spinge nella terra ferma per cibarsi di verdura e altro. Come Macrostigma non solo collaboriamo alla cattura dei gamberi killer ma preleviamo le acque in cui vive per capire, dopo attente analisi fisico-chimiche, in quali acque si adatta meglio. Inoltre abbiamo in cantiere un’idea progettuale che prevede il rilascio di autorizzazioni a tutte le aziende di acquacoltura per poter catturare questi gamberi anche nelle zone protette e, a seguito di certificazioni veterinarie, poterle immettere nel mercato alimentare”.
La qualità culinaria del gambero, infatti, sembra essere superiore anche alle aragoste e al granchio blu.
“La cattura dei gamberi killeri, così come la cattura del granchio blu per la vendita sul mercato -conclude Armenia-, darebbe un grosso contributo per arginare la proliferazione di queste specie aliena che sta invadendo tutta la Sicilia”.
Quindi il gambero killer è “avvertito”: per arginare la sua proliferazione non ci resta che mangiarlo.
