Il Magico Natale all’Istituto De Cillis: amore, solidarietà e cultura si uniscono in un’esplosione di eventi

Il Magico Natale all’Istituto De Cillis: amore, solidarietà e cultura si uniscono in un’esplosione di eventi

L’Istituto De Cillis ha celebrato un Natale straordinario, trasformando la scuola in un luogo di amore, solidarietà e cultura. La serata di ieri è stata illuminata da un magnifico concerto nella Chiesa Madre, mentre questa mattina ha visto l’accensione dell’albero nel cortile interno, circondato da incantevoli mercatini natalizi.

Il concerto in Chiesa Madre è stato un toccante momento di connessione con la città, con gli studenti dell’istituto che si sono esibiti in brani natalizi e non solo, dimostrando il loro talento musicale sotto la guida attenta dei docenti di musica. Strumenti come oboe, chitarra, piano e tromba hanno dato vita a un’esperienza indimenticabile, con famiglie e cittadini rapiti dalla magia della musica.

La festa è continuata questa mattina all’interno dell’istituto con l’accensione dell’albero della solidarietà. Questo gesto simbolico ha sottolineato l’importanza di ricordare coloro che hanno bisogno durante le festività. I mercatini natalizi hanno offerto cibo tradizionale e adorabili lavoretti realizzati dai bambini, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. Un presepe vivente, con rappresentati tutti i mestieri, ha aggiunto un tocco di autenticità e tradizione.

A dare un tocco in più, l’open day al Museo G. Pitrè, all’interno della scuola, che ha offerto un’opportunità per condividere cultura e conoscenza con genitori e studenti degli istituti superiori. Le mini guide preparatissime hanno accolto con entusiasmo i visitatori, creando un ponte tra il passato e il presente attraverso le ricchezze culturali del museo.

Il Natale all’Istituto De Cillis è stato un’esperienza straordinaria di festa, tradizione e solidarietà. Il presepe vivente, i mercatini natalizi, e l’accoglienza calorosa nel museo hanno dimostrato come la comunità scolastica, supportata anche dai genitori, possa creare un’atmosfera unica e coinvolgente durante le festività. Un esempio luminoso di come l’amore e la cultura possano unirsi per creare un Natale indimenticabile per tutti.

“Viaggio nel Tempo” all’Open Day del Museo: le emozioni delle mini guide di fronte alla storia della scuola

Questa mattina il museo ha aperto le sue porte ai genitori e agli studenti degli istituti superiori, suscitando enorme entusiasmo tra le mini guide. “È la prima volta che faccio da mini guida, è molto bello ma anche molto difficile”- dice uno di loro.

Le mini guide con le docenti Giovanna Lorefice e Carmela Amenta

La sfida di spiegare la storia della scuola attraverso gli occhi dei bambini offre un’opportunità di apprendimento unica. Le differenze strutturali della scuola, la città più desolata, il minor traffico e le foto in bianco e nero suscitano curiosità e riflessioni. I bambini notano tali differenze e, con innocenza, immaginano che la vita e il mondo fossero completamente in bianco e nero, basandosi sulle foto dell’epoca. Un’esperienza al museo che diventa un viaggio nel tempo, insegnando ai bambini a valorizzare il presente e a comprendere il passato con gratitudine.

Di seguito, sul museo, pubblichiamo un articolo a firma degli studenti Giorgio Cavallo e Sofia Dell’Ali di I B e Rosario Denaro I C Istituto Comprensivo E. De Cillis


Tra gli eventi natalizi che avranno luogo nel nostro Istituto Comprensivo, presso i locali del plesso “Bellini”, prenderà il via anche il progetto “ ”. Le miniguide della Secondaria di I Grado guideranno i visitatori alla conoscenza della Storia della Scuola “Bellini”, “ ”, della Storia del Museo “Pitrè”, facendo scoprire i reperti che in esso si trovano. Impegnate nella preparazione delle miniguide la referente del progetto, la prof.ssa Giovanna Lorefice che assieme alla maestra Cinzia Cucuzza, referente del Museo e alla prof.ssa Erica Capizzi hanno accompagnato giorno 21 novembre, noi alunni a visitare il museo. Abbiamo avuto così modo di apprendere come la scuola più vecchia di Rosolini fosse nata nel 1935 dopo trent’anni dalla prima progettazione del 1904. Prima di allora, le maestre e i maestri accoglievano gli alunni nelle abitazioni private.

Nel 2015 venne creato il museo dedicato a Giuseppe Pitrè – eminente studioso ottocentesco del folklore siciliano il quale raccolse in 24 volumi dal titolo ” “, canti, cunti e filastrocche che in questi giorni stiamo leggendo in classe. Il nuovo allestimento della sala espositiva, valorizza e riassume l’identità del museo stesso e introduce ad una immediata comprensione, grazie ad un lavoro sinergico tra la referente di Educazione Civica l’ins.te Ornella Basile, il team di Educazione Civica, la prof.ssa di Arte Carmela  Amenta e l’insegnante Cinzia Cucuzza.

Nell’aula adibita a museo si possono ammirare vari oggetti e testimonianze, alcune riferite propriamente alla scuola come antichi ed enormi registri (il più antico risale al 1896) pagelle e la cattedra, quest’ultima rialzata su una pedana; la campanella che la maestra usava per richiamare l’attenzione e la bacchetta che incuteva timore alle classi, allora separate per genere maschile o femminile. Attraverso le foto del Duce, del re, della regina, delle parate in piazza Garibaldi riguardanti il “Sabato fascista” e la conservazione del “Libro Unico” abbiamo anche potuto conoscere l’educazione inferta dal regime fascista stesso, volta alla fedeltà al regime e alla preparazione militare.

Grande importanza, inoltre, veniva data ai lavori manuali: nel museo, infatti, si trovano attrezzature per i lavori donneschi, come telai per la tessitura ed altri attrezzi. La presenza di pentoloni e utensili in acciaio ci fa capire come fosse presente la mensa per i poveri, quando si faceva la refezione. Una bacheca con farmaci e vitamine mostra anche come le maestre si prendessero cura dei bambini più debilitati dalla cattiva alimentazione. Sono presenti anche strumenti musicali, tamburelli, tric trac, vecchie pianole e altro. Dall’antica segreteria sono, inoltre, pervenute macchine da scrivere in ferro, mentre altri oggetti del passato, come scarponi o “paracqua”, si trovano lì conservati grazie alle donazioni dei maestri.

La visita ci ha suscitato viva curiosità, siamo rimasti impressionati dalla severità della scuola di un tempo che infliggeva anche punizioni corporali, un errore, per noi, da conoscere per evitare di ripeterlo; una scuola però, dove allo stesso tempo, le maestre avevano cura di nutrire e curare gli alunni più poveri. Questi aspetti di confronto con la scuola del Passato si possono leggere in tutte le nostre relazioni e disegni eseguiti con la prof.ssa Amenta. È stato molto interessante poter ammirare questi oggetti perché ci hanno fatto rivivere quello che i nostri nonni ci hanno raccontato dei loro tempi e ci hanno permesso di conoscere la storia della nostra scuola. Il nostro museo “G. Pitrè” è, dunque, nel nostro territorio, un punto di riferimento per un dialogo tra Passato, Presente e Futuro.

Giorgio Cavallo e Sofia Dell’Ali di I B e Rosario Denaro I C Istituto Comprensivo E. De Cillis


 

 

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