“La violenza non è mai la soluzione”: le mamme “si mettono in gioco” al Beach Soccer Avis
“La violenza non è mai la soluzione”. Si è conclusa con questo messaggio l’edizione del beach soccer “Avis”, manifestazione che ha richiamato tantissimi giovani nello spiazzale in sabbia del parco Giovanni Paolo II.
Come ormai noto quest’anno la simpatica manifestazione, organizzata dall’Avis da oltre 10 anni, ha avuto una parentesi negativa: una piccola rissa che ha riguardato anche il pubblico presente, una baruffa che se da una parte è stata pressocchè priva di qualsiasi danno fisico, dall’altra ha suscitato un immenso clamore mediatico per il video che è circolato sui social con il sindaco che ha sospeso l’evento per tre giorni.
Ieri sera, però, è arrivato l’ennesimo messaggio da parte degli organizzatori, al quale hanno voluto unirsi le mamme dei ragazzi, ben liete di entrare in campo e “mettersi in gioco” per indicare la giusta direzione a coloro i quali non hanno ben compreso che lo sport è lealtà, sportività e fair play, condito da un pizzico di agonismo che termina una volta usciti dal rettangolo di gioco.
“La violenza”, quindi “non è mai la soluzione”, una frase da scolpire negli anni a venire per biasimare i comportamenti che fanno male allo sport e che non possono di certo macchiare una organizzazione seria e capace, che ha come obiettivo creare uno spazio di divertimento per i nostri giovani in queste afose serate d’estate.
“In tutti questi anni in cui siamo stati impegnati nell’organizzazione del beach soccer non era mai successo nulla del genere -ha detto la presidente Avis Maria Nella Errante-. A questi episodi bisogna reagire uniti e oggi assieme alle mamme abbiamo voluto lanciare un messaggio chiaro e netto: la violenza non è mai la soluzione. Noi siamo stati sempre per la vita, per la fratellanza, per il rispetto reciproco, per la solidarietà. Sono questi gli ideali che ci portano ogni anno ad organizzare questo evento che purtroppo quest’anno ha avuto questo incidente di percorso. I valori sui quali si fonda questo torneo sono ben altri e i genitori lo sanno bene: La loro “scesa in campo” è il messaggio più bello che si poteva dare per biasimare un comportamento di violenza che non ci appartiene”.
E le parole di Nello Cicciarella, uno degli arbitri, sono state altrettanto chiare: “Il pubblico stia al suo posto, che quì in campo ci siamo noi”.
