Niente serre, antenne o campi fotovoltaici nelle zone agricole a margine della città

Niente serre, antenne o campi fotovoltaici nelle zone agricole a margine della città

Il sindaco Giovanni Spadola, dopo la seduta consiliare, l’ha definita “una svolta storica per l’urbanistica a Rosolini”. “Nessuno lo aveva mai fatto”- ha dichiarato. “L’obiettivo è la salvaguardia  dell’ambiente, che rappresenta uno dei cardini della funzione produttiva svolta dal territorio e della sua vitalità economica e sociale”.

Il civico consesso ha approvato ieri sera due punti fondamentali per lo sviluppo urbano di Rosolini, in materia di salvaguardia del verde, soprattutto quello adiacente al centro abitato, e di cessione di cubature e trasferimento di volumetrie.

Un tema complesso, quello della salvaguardia del verde agricolo, che – come ha relazionato il Responsabile di settore Giuseppe Santacroce, “è il principio che ha ispirato anche lo schema di massima del Prg approvato lo scorso anno dal Commissario straordinario”.

All’ordine del giorno l’Interpretazione autentica del comma 1 dell’art. 37 delle norme di attuazione del vigente P.R.G, come combinato con le previsioni del capo VI zone “E” Verde Agricolo. In premessa Santacroce ha riportato le tre zone di classificazione in cui è ripartito il territorio di Rosolini. “La zona E1 è la zona agricola di salvaguardia ambientale adiacente al centro abitato, la zona E2 è la zona agricola vera e propria e la zona E3 è la zona agricola ricadente nell’isola amministrativa“.

Riportiamo di seguito, per concretezza, la planimetria presentata dal Responsabile in Consiglio Comunale.

“La zona in rosa è la zona E1, adiacente al centro abitato, quella in verde è la zona E2, quella agricola vera e propria”.

Le integrazioni più importanti approvate ieri sera in consiglio hanno riguardato, sulla base dell’articolo 37, gli interventi ammessi e vietati nella zona E1, a più stretto contatto con il centro abitato dove “è vietata ogni modifica della morfologia agraria, vegetale e topografica esistente, a protezione dell’ambiente naturale.Fino ad oggi – ha continuato Santacroce- la definizione delle norme tecniche è sembrata abbastanza generica. Faceva pensare a un vincolo di salvaguradia ma non lo definiva nel dettaglio, lasciandolo a una intepretazione soggettiva, da valutare caso per caso”.

Cosa è vietato – e meglio definito- allora da adesso nella zona E1 (territorio segnato in rosa nella cartina)?

Con l’approvazione in Consiglio Comunale dell’interpretazione autentica del principio di “verde agricolo di salvaguardia” saranno vietati i seguenti interventi nelle zone agricole adiacenti al centro abitato:

  • La realizzazione di strutture (silos, ricoveri per macchine agricole, serbatoi idrici, etc.) che modifichino in maniera significativa il paesaggio;
  • Le attività di trasformazione del territorio che possano incidere sulla morfologia e sugli equilibri ecologici ed idraulici dei luoghi ivi compresi sbancamenti, riempimenti, muri di contenimento e recinzioni in muratura;
  • L’abbattimento di piante d’alto fusto esistenti;
  • Gli scarichi in fognature o corsi d’acqua senza preventiva depurazione e, comunque, secondo le disposizioni che saranno impartite di volta in volta dall’A.S.P.;
  • Realizzare opere di regimentazione delle acque (sponde, stramazzi, traverse, ecc.) in calcestruzzo armato o altre tecnologie non riconducibili a tecniche di ingegneria naturalistica;
  • Attuare interventi che modificano il corso o la composizione delle acque e/o incidenti sull’indice di permeabilità del suolo, fatte salve le esigenze d’attività agricole esistenti e della invarianza idraulica;
  • Realizzare tralicci, antenne per telecomunicazioni ad esclusione di quelle a servizio delle aziende, impianti per la produzione di energia anche da fonti rinnovabili (campi fotovoltaici, pale eoliche, ecc.) escluso quelli destinati all’autoconsumo e/o allo scambio sul posto architettonicamente integrati negli edifici esistenti;
  • Realizzare nuove cave, serre e discariche di rifiuti solidi urbani, di inerti e di materiale di qualsiasi genere;
  • Effettuare movimenti di terra che trasformino i caratteri morfologici e paesistici e/o che alterino sostanzialmente l’orografia del sito;

Niente più antenne, serre, o impianti fotovoltaici quindi nei terreni agricoli a margine della città. Una svolta però non retroattiva, che non intaccherà l’esistente ma normerà il futuro.

L’altro punto approvato dai consiglieri riguarda i Criteri e le modalità per l’attuazione della cessione di cubatura e trasferimento di volumetrie. Approvazione Regolamento ed istituzione del registro comunale dei diritti edificatori.

“Mentre prima era possibile il trasferimento volumetrico tra fondi contigui – ha spiegato Santacroce- la legge regionale ha introdotto il principio per cui il trasferimento di volumetrie può avvenire solo se esiste un regolamento, non più in maniera arbitraria. Oggi, la possibilità di trasferire volumetrie all’interno di zone B e C è una prassi utile per la città perchè consentirà di migliorare la qualità dell’abitare. La legge però ci impone che il trasferimento di volumetrie può avvenire solo tra zone omogenee e cioè che hanno la medesima caratteristica urbanistica in termini di destinazione e densità edilizia”.

Non è possibile quindi, ad esempio, trasferire volumi tra una zona B e una zona C. Tutte le zone potranno scambarsi volumetrie, con l’eccezione della zona A in cui non è possibile trasferimento dal momento che in esse sono possibili solo ed esclusivamente interventi sul patrimonio edilizio esistente

Per la zona E, invece, è possibile il traferimento tra fondi vicini o appartenenti al medesimo foglio di mappa o tra fogli contigui.

“Il comune di Rosolini – ha raccontato Santacroce-, oltre 15 anni fa fu il primo comune in Sicilia ad essere poi copiato per aver autorizzato il trasferimento di volumetrie nel medesimo foglio di mappa. La logica alla base è che dato che un foglio ha ad esempio una estensione di 100 ettari e una possibilità di insediamento di 30 mila metri cubi, comunque li spostavo restavano 30 mila metri cubi. Un principio che non determina alcuna alterazione delle volumetrie. Oggi la legge ci consente infatti maggiore elasticità, potendo trasferire i volumi in maniera più libera seppur con delle regole basilari da rispettare”.

Ulteriori dettagli sui due punti approvati ieri sera saranno visibili nei prossimi giorni sui documenti ufficiali pubblicati sul sito del Comune di Rosolini.

 

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