Paura e insicurezza a Rosolini, le famiglie degli istituti scolastici: “Chiediamo un intervento concreto delle Istituzioni”

Paura e insicurezza a Rosolini, le famiglie degli istituti scolastici: “Chiediamo un intervento concreto delle Istituzioni”

Nella foto in evidenza: il frame di un video che ha fatto il giro dei social in cui tanti giovani rosolinesi fuggono a seguito di una rissa, sabato sera, al Parco Giovanni Paolo II

Da mesi ormai la comunità rosolinese deve fare i conti con episodi quotidiani di delinquenza, aggressioni, furti e rapine. L’ultimo evento, che ha particolarmente scosso molte famiglie, è stata una rissa avvenuta sabato sera nei pressi del Parco Giovanni Paolo II. Un clima di insicurezza che ha portato le famiglie degli istituti scolastici di Rosolini (De Cillis, D’Amico, Sant’Alessandra e Paolo Calleri) a scrivere una lettera aperta e congiunta, nella quale esprimono la loro preoccupazione e chiedono un intervento concreto da parte delle Istituzioni.

Il testo integrale:

Da mesi leggiamo e assistiamo ad episodi quotidiani di delinquenza, aggressioni, furti e rapine e, da ieri sera, le chat rosolinesi sono piene di video e foto di presunti accoltellamenti durante una serata in discoteca che dovrebbe essere trascorsa soltanto in modalità “divertimento”.

Rosolini è tornata indietro nel tempo. E’ tornata ad essere una città invivibile, una città saccheggiata, deturpata, abbandonata, violenta e intollerante.      

E forse nessuno ha mai riflettuto su come le famiglie ci sentiamo di fronte a situazioni in cui la percezione di illegalità è elevata. Il fine settimana per chi ha figl* adolescent* diventa un dilemma: concedere uscite, non uscire, accompagnare, restare nei paraggi a controllare, concessioni a giorni alterni o vietare totalmente per paura, sono il nostro mantra quotidiano. 

Le famiglie viviamo un senso di solitudine e vulnerabilità, soprattutto alla percezione che le istituzioni e le forze dell’ordine non siano in grado di garantire una protezione efficace, in più la mancanza di una risposta concreta e tangibile genera in noi un senso di impotenza e fallimento.

Non vogliamo che i nostri figli un giorno scelgano di andare altrove, limitando se non annullando del tutto il senso di appartenenza verso la propria comunità e incrementando sempre più lo spopolamento della città, già carente di giovani e di servizi ad essi rivolti.


La paura e l’ansia sono diventate ormai una costante di fronte a notizie e informazioni che evidenziano episodi di illegalità, continuamente esposte alla preoccupazione per il benessere e l’incolumità dei propri cari. La cronaca è piena di episodi di giovani che si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, perdendo la vita per l’incapacità altrui a vigilare e la mancanza di lungimiranza di chi ha il dovere istituzionale di prevenire. Anche Rosolini deve avere il suo “eroe sfortunato” per svegliarsi dal torpore e tornare a vivere serenamente?  

La misura è già colma, il sentimento di sfiducia e di insicurezza pure!

Questa lettera è la concreta e palese richiesta di aiuto a donne e uomini delle istituzioni, alle forze dell’ordine, alle autorità locali e agli organi superiori deputati a contribuire alla nascita e al mantenimento di una società giusta, inclusiva, sicura, intrisa di valori come la legalità e il rispetto.

Un dialogo costruttivo tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine è fondamentale per trasformare il senso di impotenza in azioni concrete, volte a migliorare la sicurezza e a ricostruire la fiducia nella comunità.

Firmato: le famiglie degli istituti scolastici di Rosolini, Istituto De Cillis, Istituto Sant’Alessandra, Istituto D’Amico, Istituto Calleri

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