Scontro Lucarelli-Di Rosolini, la giornalista: “Voglio la verità, non la devono a me, ma ai cittadini”.

Scontro Lucarelli-Di Rosolini, la giornalista: “Voglio la verità, non la devono a me, ma ai cittadini”.

“Io su questa storia non mollo. Voglio sapere se quella villa è registrata, se è in regola, se chi aspira a diventare sindaco paga la Tari. Se non avrò risposte passerò alla Regione, le chiederò a Musumeci”.

Chi ci segue sa che dietro il Corriere Elorino ci sono giornalisti, ormai pochi, che non si accontentano (o almeno non sempre). Spesso molliamo, altre volte, invece, insistiamo.  Anche questa volta abbiamo scelto di insistere. Lo “scandalo Lucarelli – Di Rosolini” è stato uno scoop di interesse pubblico, contrariamente a quanto si vuol far credere, che va ben oltre “la vacanza da incubo” della giornalista nella villa che ha affittato e che riguarda invece più da vicino la nostra Rosolini e anche la “correttezza” dei suoi probabili futuri amministratori.

Su questa storia non ci sono bastate le interviste delle altre testate. Allora abbiamo composto il numero della Lucarelli, avuto gentilmente dalla stessa, per garantire anche questa volta ai nostri lettori il diritto ad un’informazione completa, oltre che più diretta, più vicina.

Quella con la Lucarelli è stata una chiacchierata telefonica di 45 minuti: tante domande, le nostre, ma anche le sue, tante riflessioni e pure un pizzico d’ironia per smorzare il peso di questi temi (emergenza rifiuti, tributi) che, sì, sono diventati macigni, per i rosolinesi e per tutti i siciliani.

Ma “tutto questo – ci dice Selvaggia – ha lasciato anche dietro di me una scia enorme di amarezza”.

Il nostro lavoro richiede una certa capacità di sintesi, che questa volta però abbiamo mandato al diavolo. Quindi mettetevi comodi e godetevi  quest’intervista. Buona lettura.


Selvaggia Lucarelli ha seguito sulla nostra pagina social la conferenza del candidato sindaco Tino Di Rosolini e nel suo commento non sono mancate ulteriori domande alle quali oggi, a quanto dice, nè il candidato nè il sindaco di Noto hanno mai risposto.

  • È chiaro, Selvaggia, che tu nutri ancora dei dubbi sulla regolarità contributiva di Di Rosolini. Ma hai davvero chiamato l’ufficio tributi del Comune di Noto?

Lo state forse mettendo in dubbio? Prima abbiamo chiamato l’Ufficio Igiene e lo stesso ci ha dirottato all’Ufficio Tributi. Nella conversazione interviene il compagno Lorenzo: Si, ho chiamato e ho detto “guardi, noi siamo qui senza mastelli, non passa il camion e volevamo capire, anche perché ci teniamo all’ambiente, se questa utenza risulta registrata negli elenchi Tari. Hanno chiesto a chi fosse intestata e abbiamo dato il nome del signor Concetto Di Rosolini aggiungendo che l’abitazione si trovava in Contrada Bucachemi-Eloro, altrimenti chiamata Contrada Pizzuta. Loro mi hanno detto “guardi, in questa via e a questo nome non ci risulta alcuna posizione Tari aperta”.

“Ecco – dice la giornalista- come vedete la cosa è insindacabile. Detto questo, il punto non è che io manifesti dei dubbi, ma che ieri Tino Di Rosolini si è in qualche modo autodenunciato da sé. Se tu dici che sei iscritto negli elenchi Tari del Comune di Noto dal 2019, mi domando come mai non la pagassi prima, visto che la villa è stata costruita…quando? Io non lo so. Ma a noi la persona che lavora lì dentro ci ha detto che erano 15 anni che ci lavorava.

  • Non sappiamo quando sia stata costruita.

Non mi stupisco, perché nessuno era a conoscenza anche solo del fatto che esistesse. Ma nemmeno molti dei suoi amici. Era sconosciuta a tutti, sindaco di Noto compreso, a cui tramite WhatsApp girai l’indirizzo per fargli capire dove fosse.

  • Tema mastelli. “C’erano!”- ha detto Di Rosolini. Ti sei lamentata perché mancavano i colorini sui secchi.

Partiamo da questo. Il signor Di Rosolini non si è mai presentato, tranne quando siamo arrivati. Io non l’ho visto, ma lo ha visto Lorenzo. Gli ha portato una salsiccia, o una ricotta, non ricordo. Sia lui che l’agenzia, a fronte dei nostri mille problemi, erano assenti. L’ultimo giorno si è presentato e gli ho chiesto: ma lei paga la Tari? Lui mi ha risposto “si, ma lei non ha alcun titolo per chiedermelo. Ma lei chi è? Io sono Tino Di Rosolini”. Ovviamente ho ripreso tutto. Gli ho chiesto di farci vedere i mastelli. Lui manda Luca a prenderli e lo stesso porta dei contenitori che non avevamo mai visto. Erano quattro secchi, uno di alluminio, stile ikea, e 3 secchi azzurri del vetro. Io chiedo <questi sono i mastelli del Comune?>. Lui risponde che a Noto la differenziata si fa così, ognuno fa come gli pare.

Messaggi, pec, sia all’agenzia che allo stesso Di Rosolini: Selvaggia racconta di aver richiesto i dati della regolarità contributiva, ma non ha ancora ricevuto risposta. “Mi dissero che mi avrebbero fornito i dati, ma invece Di Rosolini ha risposto con quella conferenza stampa. Alla fine, insomma, non ha ancora risposto a nulla”.

  • Nella conferenza stampa però ha dimostrato di pagare con quel documento.

Si, come? Voi lo avete letto bene quel documento?

  • Abbiamo chiesto, dopo la stessa conferenza, che ci fosse fornito. Stiamo aspettando.

Siamo tutti in attesa allora. Ma io dico, ho detto al sindaco di Noto che non potevo fare la differenziata, ho chiesto di essere messa nelle condizioni di poterla fare. Perché un semplice gesto da parte del Comune non è mai arrivato? Ci sarebbe da aspettarsi almeno, adesso, la volontà di effettuare dei controlli, di capire se quella villa è registrata, se esiste, se Di Rosolini paga i tributi.

Invece è calato un silenzio omertoso.

Perché il Comune non si è sentito in dovere di rilasciare una comunicazione ufficiale? Perché lascia che un cittadino, che aspira pure a ricoprire un ruolo importante, dica quanto ha detto in quella conferenza? Gli elettori devono sapere la verità, se stanno votando una persona onesta e corretta o no. Perché non sono arrivate risposte?  Se il Comune di Noto se ne frega e non ottengo la verità, io passo direttamente alla Regione. Scrivo a Musumeci. Non credo ci voglia tanto a verificare se una casa è in regola con i rifiuti.

  • Ma è vero che non hai saldato il conto? Questo aspetto ti ha un pò messo in cattiva luce. Prima paghi, saldi tutto, poi magari procedi per vie legali.

E no. Scusate eh. Quindi se uno va ad un auto noleggio per prendere una Jeep per andare in montagna dopo che ha pagato la caparra, e gli danno un triciclo, paga il conto lo stesso e se ne va? Ma certo che io non ho saldato. Ma non è che sono scappata eh. Lo avevo già anticipato. Ho dato 2000 euro di caparra prima di arrivare e avrei dovuto pagare il saldo. Naturalmente però ho cominciato a vedere tanti problemi, che cominciano subito, non dopo una settimana come dice lui (e abbiamo decine e decine di telefonate a Luca che possono testimoniarlo). È chiaro che non vai via subito, cerchi di capire, di trovare soluzioni al problema, ma ogni giorno se ne aggiungeva uno. La casa non era così come presentata da contratto. Abbiamo cominciato a scambiarci pec con l’agenzia per chiedere di risolvere queste cose, dicendo che non solo non avrei pagato, ma avrei anche chiesto i danni.

  • Ma toglici una curiosità. Come hai saputo che era candidato sindaco, te lo ha detto lui stesso?

No, ripeto, se non l’ultimo giorno, io lui non l’ho mai visto. L’ho scoperto perchè sono entrata in casa e sulla destra, entrando, proprio davanti la famosa carabina, ho trovato un foglio con scritto: “Io Tino Di Rosolini, mi candido a sindaco di questa città, bla bla bla. Era un discorso di candidatura. Così sono andata a cercarlo su Google e ho capito che era il proprietario di casa.

  • È vero che hai combinato tutto questo casino perché non volevi pagare il conto, come si dice?

Io agirò legalmente nei confronti di chi ricopre un certo ruolo e sta sostenendo che mi sono inventata questa storia per non pagare.

  • Allora l’hai inventata perché manovrata politicamente da qualcuno…

Ma da chi?

  • Eh, diccelo tu da chi. Ti hanno contattato per buttare fuori Di Rosolini dalla campagna elettorale.

Ah, si, ma chi? Ma, guardate, a me piacerebbe, sinceramente, ci fosse tutta questa bella spy story dietro. Quanto sarebbe interessante! Invece qui è tutto molto più blando, più triste, molto più banale.

  • Un vero peccato.

Si, un vero peccato.

  • L’Enpa provinciale, ente protezione animali, ha fatto un sopralluogo sulla villa di Di Rosolini. Avrai visto il video. Nessun illecito sui cani, nessun maltrattamento. Ed era tutto pulito, le gabbie non riversavano in pessime condizioni.

Si, tutto pulito. Certo! Ci mancherebbe che concordi un sopralluogo con un’associazione animalista e gli fai trovare le gabbie nello stato in cui le abbiamo trovate noi. Che poi, ma chi ha mai parlato di illecito? Io perché avrei dovuto denunciare ai Carabinieri quello stato di degrado? Qui mi stupisce l’associazione. Tu puoi anche stabilire che non ci sia un illecito, un reato, ma puoi accertare la condizione inaccettabile in cui vivono quegli animali, che non è per forza l’esistenza di un illecito. 4 cani lasciati in gabbia, con 49 gradi, in mezzo alle loro feci, non sarà un illecito ma è inaccettabile. Mai parlato di reato, infatti non ho denunciato per questo.

  • In mezzo a tutto questo caos mediatico, una cosa è chiara: hai dato una bella scossa al nostro territorio. Ci auguriamo, soprattutto per la questione rifiuti, che tu vada a fondo e immaginiamo lo farai. Ma sarà così anche per la questione Di Rosolini?

Io questa questione non la mollo, fino a quando non conosco la verità su quella villa, su quando è stata costruita. Sulla posizione Tari di Di Rosolini.

Per il resto, dico: se un turista viene e mostra le bellezze, cosa che io ho fatto, mi chiedo perché non possa mostrare anche l’altra faccia di una città. Possibile che sia l’unica turista che si è accorta di quello che circonda Noto?

  • La nostra zona negli ultimi anni ha avuto uno slancio così forte dal punto di vista turistico che è chiaro che siamo ancora del tutto impreparati su questo fronte. E speriamo di migliorare, tutti. Dobbiamo lavorarci, e la responsabilità è di tutti. Ognuno di noi è in fondo consapevole di questo.

È un concorso di colpe. Il fatto che adesso avete tanti turisti vuol dire che avete gli occhi addosso e che tutto questo prima o poi doveva succedere. L’ho detto io, ma poteva dirlo anche qualcun altro. Prima o poi questa bomba sarebbe esplosa. La mia storia, anche quella della villa, deve diventare un monito. Io mi sono accorta di questa situazione nella villa che ho affittato? Bene, diventi un monito. Si controlli. Questo viene fatto? Ma che fine ha fatto il sindaco Bonfanti? Permette a un cittadino di dire che paga la Tari solo dal 2019? Anche questo dovranno spiegarlo.

Il sindaco chiarisca questa situazione dato che può averne accesso e Di Rosolini chiarisca anche un’altra cosa: ha detto di aver costruito quella villa per i suoi figli, perché non siano tra i tanti siciliani costretti a emigrare. Perché allora questa villa viene affittata da un’agenzia che ha sede a Londra e prende solo bonifici esteri? Non mi pare un’economia che gira a Rosolini. In un altro sito c’è pure scritto che Di Rosolini accetta solo pagamenti in contanti per questa villa. È a queste domande che deve rispondere Di Rosolini. Mi sembra sia stato aperto il vaso di Pandora.

  • Ma tu, intanto, hai intenzione di ritornare in Sicilia?  O non ci metterai piede mai più?

Per me non esiste il mai più. Tornerò, e spero solo per raccontare la parte più bella di questa Regione, anche se ho un po’ di scetticismo all’idea che possa tornare a breve termine e non vedere più quello che ho visto.

Ma se questo può essere un punto di partenza per cominciare a parlare di emergenza rifiuti in questa Regione, sono felice anche di essermi rovinata le vacanze.

  • Ovviamente seguirai anche la campagna elettorale, no? Non fartela scappare!

Ma certo!Non aspetterò altro che conoscere gli esiti di queste elezioni – dice ironicamente. Poi il tono di voce diventa più determinato: “Andrò a fondo in questa storia, davvero, e spero che Noto, e il suo sindaco, mi aiuteranno a capire come stanno davvero le cose. Sennó passerò alla Regione. Le risposte e la verità non le devono a me, le devono ai cittadini”.


La vincenda Lucarelli, Di Rosolini, tributi e aspiranti sindaci, sarà l’occasione per continuare la nostra inchiesta, a firma del Direttore Ferdinando Perricone: “I nostri politici pagano le tasse?”.  Chiederemo a tutti i candidati sindaco, nessuno escluso, la loro regolarità contributiva, come abbiamo fatto fino allo scorso marzo, prima della sfiducia a Incatasciato, con tutti i consiglieri e assessori comunali.

13 di loro non hanno ancora dimostrato la loro regolarità, tra di questi – ricordiamo- c’era anche l’ex consigliere, oggi candidato sindaco, Tino Di Rosolini.

Enrica Odierna.

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