Solo Sicilia e Puglia sono “zone arancioni”: ecco quali sono i nuovi divieti

Solo Sicilia e Puglia sono “zone arancioni”: ecco quali sono i nuovi divieti

Giuseppe Conte ha parlato poco fa alla Nazione dopo aver apposto la firma all’ultimo Dpcm.

È stato decretato che la Sicilia rientra tra le zone arancioni.

I dettagli

Da venerdì 6 novembre al 3 dicembre l’Italia sarà dunque divisa in tre aree: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e gialle (più sicure) con regole e divieti diversi. L’ultima novità, rispetto alla bozza circolata nel pomeriggio, è che parrucchieri e barbieri resteranno aperti anche nelle aree rosse.

La classificazione delle Regioni

Nella zona rossa si trovano Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta. Nella zona arancione rientrano invece Puglia e Sicilia. Tutte le altre sono zone gialle.

Le regole nelle zone gialle

Vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino, da quel momento – e fino alle cinque del mattino – è vietato uscire di casa, salvo per motivi di salute o lavoro. Nei festivi e prefestivi chiudono i negozi e i centri commerciali. Continua la didattica a distanza per le scuole superiori e resta in presenza per infanzia, elementari e scuole medie. È la zona con regole meno rigide ma comunque più restrittive rispetto al decreto dello scorso 24 ottobre. Nel trasporto pubblico, è prevista una capienza dimezzata: 50 per cento su bus, metro e treni regionali. I centri commerciali sono chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Si fermano anche i musei, le mostre, le sale bingo. Bloccate le crociere. Vengono sospesi i concorsi pubblici, anche quelli della scuola. Con l’eccezione di quelli che riguardano il personale della sanità. Sarà consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.Chiusura bar e ristoranti 18, asporto fino alle 22.

Le regole nelle zone arancioni

La seconda area è quella arancione, dove ci sarà un inasprimento delle regole rispetto alle zone gialle. In questa area rientrano Sicilia e Puglia. Vietato circolare dalle 22 alle 5 del mattino. Vietato spostarsi tra Regioni e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio e salute.

Serrata totale per bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, non più solo dopo le 18. Gli stessi possono però operare l’asporto fino alle ore 22. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Didattica a distanza per scuole superiori di secondo grado, rimangono lezioni in presenza per infanzia, elementari e medie. 

Per il resto valgono tutte le regole delle zone gialle: 50 per cento di capienza sui mezzi pubblici, didattica a distanza integrale alle superiori. Rimangono chiuse piscine, palestre, teatri, musei, sale giochi, sale scommesse e cinema. Restano aperti i centri sportivi.

I divieti nelle zone rosse

Nelle regioni individuate ad alto rischio è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, e perfino gli spostamenti all’interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. La didattica a distanza in queste regioni scatterà già dalla seconda media. Didattica a distanza quindi anche per seconda e terza media oltre che alle scuole secondarie. Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Chudono negozi ma restano aperti parrucchieri, barbieri e centri estetici, farmacie, parafarmacie, edicole e negozi di generi alimentari. Negli uffici pubblici solo attività indifferibile, preferibile la modalità in smart working.

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