Tamponi… questi sconosciuti, a Rosolini sale la protesta. Dopo una settimana di attesa “tamponi forse negativi”

Tamponi… questi sconosciuti, a Rosolini sale la protesta. Dopo una settimana di attesa “tamponi forse negativi”

Comincia a diffondersi un’aria di protesta a Rosolini per l’assurda prassi dell’esecuzione e dei tempi dei tamponi all’Asp Siracusa che ancora una volta mette in luce differenze abissali con la Provincia di Ragusa.

Prima la mancanza dei reagenti, poi il ritardo nell’esecuzione dei tamponi (anticipati di qualche giorno solo a seguito di pressioni dai cittadini) e adesso,a tamponi eseguiti, gli esiti sono in attesa da ben 8 giorni e non si sa ancora per quanto. Al punto che chi ha finito di gran lunga la quarantena, tra il ritardo del tampone e quello dell’esito, non sa ancora se è mai stato positivo.

Questo è il sunto della triste storia della famiglia dell’anziana signora 88 enne le cui condizioni di salute in queste ore si stanno aggravando, così come ci informa la stessa famiglia, irata perché la signora potrebbe non farcela e dopo tutto questo tempo non è ancora chiaro come sia avvenuto il contagio.

Ai ritardi di tamponi e esiti e all’aggravamento delle condizioni di salute della signora ricoverata all’Ospedale Maggiore di Modica, si aggiungono i centralini fantasmi a cui la famiglia ha chiamato ininterrottamente da giorni senza nessuna risposta o con continui scaricabarile ad altri uffici (quando va bene), perché “quando va male” risponde qualche operatore con toni arroganti e stizziti. Ma poco fa arriva finalmente la chiamata dall’Asp alla famiglia: “I tamponi FORSE sono negativi”.

Dopo 8 giorni, i tamponi “forse” sono negativi.

Insomma, il sistema sanitario siracusano mostra tutti i suoi deficit e a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini che, per ultimo, ci informano anche di una prassi poco trasparente durante l’esecuzione dei tamponi: “Non ci è stato rilasciato nessun documento dopo l’esecuzione del tampone, nessuna sottoscrizione, e se questi tamponi si dovessero perdere? Non c’è uno stralcio di carta nelle nostre cose che dimostri che il tampone sia stato eseguito, quando, dove e da chi, né quanto tempo è trascorso per l’esito!”- ci raccontano.

Perché oltre alle inefficienze sanitarie enormi dell’Asp Siracusa che trapelano su ogni fronte di questa emergenza (da quella sanitaria, clinica o burocratica), uno dei problemi maggiori è proprio “la trasparenza”, l’informazione, l’interlocuzione con i pazienti o le loro famiglie e con tutta la comunità che non conosce le modalità di esecuzione dei tamponi, il tempo previsto per l’esito né è certa di poter chiamare al centralino ed essere, di diritto, informata con puntualità.

Adesso però nasce la protesta pure da parte di alcuni operatori sanitari che a questo sistema non ci stanno. Uno di loro ha fatto pervenire una riflessione alla nostra redazione che riportiamo integralmente:

“Allora. Sono quasi 3 settimane che leggo documenti, procedure, DPCM, atti amministrativi, etc “– scrive il sanitario rosolinese. Mentre i bollettini scorrono, mentre i nostri colleghi si infettano, mentre c’è chi sta rischiando la pelle, nella mia testa continua a rivoltarsi un unico tarlo: MANCANO I TAMPONI.

Cioè in un’Azienda Sanitaria Provinciale, con 5 ospedali attivi, non c’è un laboratorio che sia in condizioni di fare tamponi. Chi ci Dirige, non ha pensato di CENTRALIZZARE risorse, strumenti, personale su un cazzo di ospedale per mettere in sicurezza tutto il territorio. Poi, si apprende che mancano i reagenti. Vergogna!

Da Gennaio che le TV parlano del CoVid e nessuno ha pensato di creare una scorta di sicurezza. Poi come se non bastasse, improvvisamente si crea un concordato con un privato, esterno, al triplo del costo che avremmo speso noi in ospedale. E NESSUNO NE PARLA!!!

Non ho idea se rimarrà questo Direttore Generale. Sembra quasi che tolto questo Direttore Generale il resto funzioni perfettamente…ma sappiamo che non è così. Qualcuno sta sfruttando l’emergenza e lo sta facendo sulla pelle dei professionisti…nel totale silenzio!” – conclude il sanitario.

In questi casi quando la parola dei cittadini conta poco e quella dei sanitari che rischiano la vita conta ancor meno, la protesta assume toni ancora più incisivi se si pensa che gli Onorevoli della zona (e ce ne sono tanti) più che le battaglie vere per i diritti sanitari e umani della propria comunità, preferiscono quelle propagandistiche con comunicati stampa utili solo all’incremento di consensi per aver diffuso a caso qualche bella frase, mentre le famiglie dei contagiati vivono concretamente drammi enormi senza un minimo di rassicurazione e gli operatori sanitari rischiano la vita e denunciano il sistema.

Intanto abbiamo chiesto lumi anche al Sindaco Incatasciato, massima autorità sanitaria del Comune di Rosolini, che ci informa che l’amministrazione sta facendo il possibile e che interloquisce quotidianamente con gli organi sanitari e che a seguito della sua lettera di pressione all’Asp per l’esecuzione più rapida dei tamponi, pare che l’Azienda Sanitaria si sia “riorganizzata” e abbia effettuato i tamponi necessari. Il sindaco rimanda maggiori chiarimenti sulla vicenda nel corso della sua diretta facebook alle ore 13.30.

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