Timbravano il cartellino e poi si assentavano, furbetti scoperti dal sindaco

Timbravano il cartellino e poi si assentavano, furbetti scoperti dal sindaco

Ha scovato due assenteisti, due “furbetti del cartellino”.

Lo ha comunicato con un post sulla sua pagina Facebook il sindaco Giovanni Spadola, con una foto all’ingresso della sede comunale di Via Tobruk.

Ad essere stati scoperti come assenteisti sarebbero due dipendenti comunali che timbravano il cartellino delle presenze ma non si trovavano sul posto di lavoro.

Secondo nostre informazioni, ancora da verificare e per le quali ci riserviamo un approfondimento nel prossimo cartaceo, uno di loro timbrava addirittura con 15 minuti di anticipo in entrata e 15 minuti dopo in uscita, raccogliendo così circa mezz’ora di straordinari.

Il sindaco sembra averli scovati per caso.

Per necessità dell’Ente, infatti ,si era messo alla ricerca di alcuni operai comunali.

Tra i nomi dei dipendenti dei vari uffici ne individua due che decide di andare a trovare per informarli che l’Ente ha necessità di supporto operaio (pare per la raccolta di rifiuti ingombranti).

Il sindaco però, arrivato nell’ufficio in questione, ha trovato solo un dipendente su tre. Eppure gli altri due avevano timbrato il cartellino di entrata e risultavano presenti.

Uno di loro, addirittura, aveva fatto ingresso con 15 minuti di anticipo. Così come, il giorno stesso, senza essere stato presente, il suo turno risultava concluso con 15 minuti di ritardo. Secondo prime ricostruzioni, anche queste ancora da verificare, pare che lo stesso aveva riferito al collega che stava andando via perchè aveva chiesto un giorno di permesso.

L’assenteista “degli straordinari” è un impiegato full time, a 36 ore settimanali, mentre l’altro è impiegato a 16 ore settimanali.

Così, dopo attenta verifica, è scattata la segnalazione all’Ufficio Procedimenti Disciplinari che ha deciso per la sospensione per 30 giorni per i due dipendenti dello stesso ufficio che adesso potranno esercitare il loro diritto di difesa per evitare gravi conseguenze come il licenziamento.

 

Il sindaco, sulla sua pagina facebook, si è detto “amareggiato. In un momento di crisi come questa – ha scritto- è un sacrilegio per quanti ogni mattina adempiono al proprio dovere, mettendosi a disposizione dei cittadini. Tante persone si farebbero in quattro per avere un posto di lavoro e c’è invece chi approfitta della pubblica amministrazione per farsi i propri comodi. Questi due episodi non rimarranno impuniti”.

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