Tiro a bersaglio con pistola a piombini. Cane ridotto in fin di vita.

Tiro a bersaglio con pistola a piombini. Cane ridotto in fin di vita.

Si chiama Basket il cagnolino che due giorni fa è stato vittima di una brutale vicenda. MariaGrazia Cataudella, volontaria dell’Ass. A Zampa Tesa e tutor di Sasha , regolarmente registrata all’anagrafe canina del Comune di Rosolini, da un po’ di tempo si prende cura anche di Basket.  Durante la sua visita quotidiana presso il terreno in cui si trova il cucciolo insieme a Sasha, ha trovato Basket ferito gravemente. Immediatamente la ragazza, accortasi della gravità della ferita, ha chiamato il Veterinario, il dott. Corrado Gambuzza, il quale ha prestato i primi soccorsi al cane, poi trasportato nello studio del Dott. Di Stefano. Lì la tragica scoperta: pezzi di piombo avevano corroso di fori la cute del cane, colpito dunque da un’arma da fuoco. Per via di questo a dir poco vile atto, le condizioni del cane sono piuttosto critiche, danni permanenti tali da provocargli un prolasso dell’iride per cui probabilmente non riuscirà a vedere da un occhio. Anche i polmoni sembrano esser stati danneggiati in quanto il cane presenta difficoltà respiratorie.

Comprensibile la reazione della volontaria che ha voluto raccontare la vicenda per smuovere coscienze su determinate problematiche che riguardano il randagismo in città. “Sono veramente arrabbiata e indignata. Non solo perché questi sono cani che io accudisco con amore, ma perché in generale tutti i cani vanno difesi e tutelati in tutti i modi. A Rosolini non abbiamo nulla dove poter portare i cagnolini quando li troviamo in strada, incidentati, quando li vogliamo soccorrere, accudire, nutrire – aggiunge – . Come associazione più volte abbiamo richiesto locali che potrebbero essere adibiti a rifugio per cani. Il randagismo è una problematica seria che non va sottovalutata. La nostra è una grande lotta contro il randagismo – prosegue – . Siamo tanti i volontari che amiamo gli animali e che quotidianamente ci facciamo in quattro. Stiamo cercando di far sterilizzare tutte le cagne in giro per la città, in modo tale che non si accoppino con altri cani.  Non si possono sterilizzare i cani e poi reimmetterli di nuovo sul territorio in balia di incidenti, avvelenamenti ecc ecc. Da anni ci ritroviamo a girovagare per la città per accudire i cani in quanto non abbiamo un posto dove ubicarli. Non si può continuare così” – conclude con la speranza che il racconto di questa triste storia sensibilizzi la comunità cittadina e gli organi di competenza che hanno i mezzi per poter fronteggiare una tale situazione.

Il Corriere Elorino si riserva di pubblicare maggiori approfondimenti sulla vicenda, il prossima numero in uscita il 9 novembre.

Vania Scarso

 

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