Tre tragedie evitate grazie a tre “eroi”: alla Marza è pericolo balneazione vicino i frangiflutti

Tre tragedie evitate grazie a tre “eroi”: alla Marza è pericolo balneazione vicino i frangiflutti

È stato un fine settimana movimentato in Marina di Marza (km 9): colpevoli i vortici generati dalle correnti ondose ai margini dei frangiflutti installati qualche anno fa per combattere il fenomeno di erosione costiera. L’insicurezza a ridosso dei massi, è ormai un dato di fatto. Lo confermano le vicende di pericolosità che si sono verificate lo scorso anno e che, purtroppo, si stanno riscontrando anche in questa stagione estiva.

Sono diversi i bagnanti che affrontano il mare anche da agitato, possibilmente per avere refrigerio dal gran caldo umido: tre sono state le tragedie di annegamento scampate tra sabato 27 e domenica 28.

Per fortuna non è accaduto l’imponderabile grazie a degli uomini coraggiosi che, senza pensarci un attimo, hanno sfidato le forti correnti per mettere in salvo rispettivamente un padre con il figlio, un nonno con il nipotino e una coppia di un uomo e una donna.

Nello specifico, sabato pomeriggio un assistente capo di Polizia Penitenziaria, il rosolinese Salvatore Giannone, libero dal servizio, si trovava con la propria famiglia nel luogo “incriminato”, quando la sua attenzione è stata richiamata dalla disperazione di una donna il cui marito e figlio si trovavano in balia delle onde. Il poliziotto non ha esitato a tuffarsi e a trarre in salvo il ragazzo, mentre il genitore riusciva a guadagnare la riva. Passati i momenti di paura, i due hanno ringraziato commossi l’agente che, con non poca difficoltà era nel frattempo riuscito a ritornare in spiaggia, riportando tagli per tutto il corpo dovuti al contatto con gli scogli durante le fasi del salvataggio.

Sembrava tutto passato e svolgersi nella normalità quando, solo dopo 24 ore, la storia si è ripetuta. Attimi di tensione e di panico ieri mattina nel medesimo luogo dopo che una spiaggiante ha allertato tutta la riva alla vista di un anziano signore che, insieme al proprio nipote, stava annaspando in acqua. Ad intervenire, stavolta, sono stati un giovane insegnante di religione, il rosolinese Salvatore Giannì, e un signore (di cui non siamo riusciti a reperire il nome), i quali con rapidità si sono gettati in mare per trarre in salvo i due malcapitati trascinati dalle impetuose onde all’interno dei mulinelli di corrente creatisi.

Gianní con prontezza e lucidità ha recuperato il bambino che ha collaborato bene e permesso all’insegnante di portarlo in riva a nuoto, senza ulteriori incidenti. Il nonno, nel frattempo, è stato condotto sul bagnasciuga dall’altro signore che lo ha sorretto con il braccio, anch’egli con non poche avversità a causa delle condizioni critiche del mare. La scena era stata seguita dagli altri bagnanti che si sono lasciati andare infine in un applauso liberatorio nei confronti dei due che con audacia avevano effettuato il salvataggio.

Un po’ meglio è andata alla coppia che sempre nella mattinata di domenica, rischiava di annegare sullo stesso punto degli altri sventurati. L’uomo e la donna, fortunatamente a differenza degli altri, non hanno preso il largo perché sono riusciti ad aggrapparsi sugli scogli e, aiutati da altri due bagnanti, a risalire per mettersi al sicuro.

Tre tragedie sfiorate quelle di questo fine settimana, che possono essere definite solo in un modo: atti eroici. L’intervento dei tre uomini è stato un gesto nobile e di cuore, grazie al quale si è potuto evitare il peggio.

Un peggio, che tutti noi potremmo prevenire: lungo i frangiflutti è installato un cartello che non vieta la balneazione ma obbliga gli astanti a manternersi a debita distanza dalle pietre. Che questi avvenimenti fungano da monito e insegnamento per tutti. Evitare di fare il bagno a ridosso dei massi, soprattutto quando il mare è mosso, non è solo un invito ma è un obbligo per l’incolumità delle nostre vite.

D’altro canto è d’obbligo invitare chi di competenza a effettuare maggiori controlli di sicurezza e vigilanza.

 

 

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