Un anno fa morì travolto dal nubifragio: ricorre oggi il 1° Anniversario di Giuseppe Cappello

Un anno fa morì travolto dal nubifragio: ricorre oggi il 1° Anniversario di Giuseppe Cappello

Un anno fa moriva l’Agente Penitenziario Giuseppe Cappello. Perse la vita mentre si recava a lavoro lungo la SS115 Rosolini-Noto, travolto e trascinato dall’impeto dell’acqua durante il violento nubifragio del 25 Ottobre 2019. 

A un anno di distanza cosa è stato fatto affinché  mai più nessun uomo sia “Vittima del dovere e dell’incuria”?

 

 

Se solo riavvolgessimo il nastro di quei giorni segnati da immenso dolore e sgomento e dettati da un brutto e amaro caso del destino, e premessimo il tasto “Pausa” a quella notte apocalittica del 25 Ottobre 2019, in cui una incredibile e dirompente bomba d’acqua si imbatté sul territorio di Rosolini, che si trovò a piangere ingiustamente una vittima del maltempo, vedremmo scorrere velocissimi titoli di coda pieni di solidarietà comunitaria, sensibilizzazione e presenza, tra passerelle politiche e promesse istituzionali che, se in quei momenti potevano rappresentare conforto e vicinanza, a un anno di distanza potrebbero invece pesare come macigni di responsabilità e parole al vento.

 

È già passato un anno esatto da quando l’agente penitenziario Giuseppe Cappello,  poliziotto rosolinese di 52 anni, perse la vita in quella disgraziata notte del 25 Ottobre 2019.  Mentre si recava a lavoro a bordo della sua Dacia Sandero, fu trascinato dalla furia dell’acqua e del fango per l’esondazione del canale di scolo che attraversa la strada statale 115 in Contrada Stafenna in direzione Rosolini – Noto.

Un canale di scolo non debitamente ripulito, la cui manutenzione veniva rivendicata da ben 11 anni dagli abitanti del luogo che a più riprese avevano richiesto a chi di dovere interventi urgenti, ma ottenuto nel tempo solo rimpalli di competenze con l’epilogo finale più terribile: una vera e propria “tragedia annunciata”, in cui perse la vita il rosolinese Giuseppe Cappello, proprio in quel punto più volte segnalato dai residenti agli organi preposti.

 

Gli stessi familiari del poliziotto avevano lanciato un messaggio chiaro tramite la deposizione sul luogo dell’incidente di una lapide dedicata all’agente penitenziario “Vittima del dovere e dell’incuria”, un simbolo commemorativo, ma che fungesse da monito affinché tragedie come quella di Giuseppe non accadano mai più in futuro.

Dopo quella triste e sconvolgente disgrazia del 25 Ottobre 2019, sentita e condivisa fu l’ondata di solidarietà sia cittadina che sociale, altrettante le rassicurazioni da parte di politici, istituzioni locali, ministri nazionali, assessori e governatore Regionali che, durante varie visite alla città di Rosolini e alcuni incontri con la famiglia Cappello, avevano promesso garanzie e interventi per fronteggiare i danni subiti dal territorio della zona colpita dal violento nubifragio, e sopperire a alle negligenze interventistiche e manutentive del passato.

 

E oggi, 25 Ottobre 2020, a un anno di distanza dalla morte di Giuseppe Cappello, ci uniamo al sentimento della famiglia, della moglie, dei giovani figli, Corrado e Giusy, e di tutti i suoi cari che lo ricordano con immutato amore, affetto e stima. Affinché la ricorrenza del Primo Anniversario di Morte di Giuseppe Cappello imponga non solo un doveroso ricordo di colui che, dedito al lavoro, perse la vita per lo spiccato senso del dovere e del sacrificio, ma rappresenti anche l’occasione per riflettere su quei titoli di coda che hanno l’urgente necessità di divenire titoli di testa: non occorre sottovalutare e dimenticare che certe tematiche devono rimanere prioritarie e devono vedere impegnate istituzioni e autorità, affinché simili tragedie e perdite non accadano mai più e nessun altro uomo sia vittima del dovere e dell’incuria.

 

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