Cava Santa, la Macrostigma segnala un presunto asporto di pietrame dal cantiere

Cava Santa, la Macrostigma segnala un presunto asporto di pietrame dal cantiere

Un presunto caso di estrazione mineraria con asporto del materiale di deposito alluvionale da un cantiere della Cava Croce Santa ha portato alla presentazione di una segnalazione formale alle autorità provinciali e regionali.

La segnalazione, firmata da Piero Armenia e Salvatore Giamblanco, agenti ittici con funzioni di Polizia Giudiziaria per conto dell’Associazione Macrostigma International, solleva dubbi su alcune operazioni condotte dall’impresa incaricata dei lavori di mitigazione del rischio idrogeologico per mettere in sicurezza l’area di Cava Santa.

Come si evince dal verbale del sopralluogo redatto il 20 maggio scorso, gli agenti ittici, al termine di un controllo presso la sorgente Cansisina, acquedotto comunale di Rosolini, hanno osservato nel luogo oggetto dei lavori nella Cava Santa, “il setacciamento del materiale alluvionale con la separazione del pietrame, che veniva poi caricato su camion e trasportato fuori dall’area di lavoro in direzione Rosolini”.

Secondo quanto scrivono gli agenti ittici “alla data odierna non sarebbe stata prodotta, dal titolare dell’impresa, nessuna autorizzazione che convalidi il suddetto asporto fuori dal cantiere”.

Nel verbale gli agenti segnalano inoltre la presenza di materiali estranei all’area, tra cui inerti edili di risulta depositati lungo la strada in fase di costruzione. A supporto della denuncia, sono state raccolte documentazioni fotografiche che attestano sia il trasferimento del pietrame che l’accumulo di materiali non autorizzati.

I firmatari del verbale hanno sollecitato l’intervento delle autorità competenti, tra cui il Prefetto di Siracusa, l’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana e il Sindaco di Rosolini, il Genio Civile e il distretto minerario della Regione Sicilia.

L’obiettivo è verificare se “l’impresa sia effettivamente in possesso delle autorizzazioni necessarie per l’asporto del materiale” e, nel caso contrario “sospendere immediatamente tali attività da asporto”. Inoltre si chiede di “non acconsentire allo scarico di materiali di inerti nell’area del cantiere dei lavori”.

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