A Rosolini dolore e silenzio per l’ultimo saluto a Giuseppe Immermina

A Rosolini dolore e silenzio per l’ultimo saluto a Giuseppe Immermina

http://www.gruppolatino.it/volantino.html

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Desolata, senza parole. Solo silenzio, dolore, lacrime. Rosolini è apparsa così, stamattina, al funerale di Giuseppe Immermina.

Ad accogliere l’arrivo del suo feretro, in Piazza Garibaldi, davanti la Chiesa Madre, tanti, tantissimi rosolinesi. Amici, parenti, colleghi, conoscenti: ognuno di loro conosceva Peppe, ne ha condiviso momenti di vita privata o professionale, ne ha condiviso emozioni, risate, attimi di spensieratezza. Ognuno di loro aveva un ricordo di questo giovane marito, padre e amico strappato troppo presto, e inspiegabilmente, alla vita. 

E il peso della sua assenza oggi, ancora più di ieri, è calato su una Rosolini spenta e silenziosa.

“Dinanzi alla morte non servono tante parole. Il linguaggio della morte è questo silenzio. Siamo tantissimi qui oggi e c’è un silenzio che taglia. Perché la morte è così. Dinanzi alla morte, si tace perché non si può spiegare e nemmeno facilmente accettare” – ha detto Don Bruno Carbone durante l’omelia della cerimonia funebre che ha celebrato assieme a Don Alessandro Spatola.

La Chiesa Madre non è bastata a contenere la folla accorsa per l’ultima saluto a Giuseppe. Colma di gente anche Piazza Garibaldi, a testimonianza di come Peppe è riuscito a vivere, ad amare, a tessere relazioni vere, a regalare emozioni.

“Esprimiamo la nostra vicinanza alle famiglie Immermina e Germano che vivono questo grande momento di sofferenza, dolore, distacco e dipartita. Ci stringiamo a Lucia – ha detto Don Bruno- che vive direttamente nella sua carne questo grande dolore che non si può quantificare. E lo vive nella sua carne perché con Peppe erano una carne sola. Ci stringiamo a lei, ad Ania e Giovanni. In questo tragico momento – ha detto rivolgendosi ai figli di Giuseppe- vi dico che siete fortunati ad avere una mamma così. La conosco da bambina, ed è forte, determinata, e sarà capace di farvi crescere senza sentire troppo la mancanza di papà, anche se mancherà tanto, lo stesso”.

E il piccolo Giovanni, alla fine della celebrazione, ha dedicato una lettera al suo amato papà che ha commosso tutti i presenti: “Sei l’unico uomo che amerò per sempre, papà. Ora siamo solo in tre nella nostra famiglia e la tua mancanza si sente già tanto. Siamo tutti distrutti, noi, i parenti, gli amici, tutta Rosolini è distrutta. Sai chi ti sta scrivendo queste parole? Il tuo campioncino, la tua vita, l’ormai uomo di casa”.

“Da grande mi dovevi insegnare il tuo lavoro. Perché è successo? Perché tu, papà? Che fastidio davi? Eri un uomo gentile con tutti, amato da tutti, l’amico, di tutti… L’uomo più speciale del mondo. Grazie per tutto quello che hai fatto per noi, papà. Per favore, solo tu puoi aiutarci a svegliarci da questo bruttissimo incubo. Ti amo tanto”.

Un applauso scrosciante, commozione e lacrime. I suoi compagni si sono avvicinati a lui per abbracciarlo, tutti insieme, in una grande abbraccio.

Oggi siamo qui per consegnare Giuseppe nelle mani di Dio – ha concluso Don Bruno. Sono le mani più sicure di questo mondo. Peppe non è perduto per sempre. Anche se il cuore soffre Peppe non è semplicemente dentro una bara. Io lo dico sempre ed è una verità fondamentale: chi ama non permette mai all’altro di morire perché viene custodito gelosamente nel proprio cuore e basta un ricordo e tutto ritorna alla mente, la vita si rimette in movimento. Oggi il cuore è lacerato ma l’anima di Giuseppe è nelle mani di Dio”. 

La nostra redazione rinnova la vicinanza alla famiglia.

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