Auguri a nonna Niccia Carpanzano per i suoi 100 anni, la commovente lettera della famiglia

Auguri a nonna Niccia Carpanzano per i suoi 100 anni, la commovente lettera della famiglia

La signora Carmela Carpanzano, “Niccia” per gli amici, lo scorso 15 gennaio ha raggiunto il traguardo dei 100 anni. Per l’importante occasione la sua famiglia le ha dedicato una commovente lettera.Chissà quanto dovevi essere bella da ragazza se sei tanto bella ora, a cento anni” – scrive la famiglia. Alla bellissima nonna Niccia sinceri auguri da parte della nostra redazione!

Pubblichiamo la lettera integrale:

Niccia. Un poema epico, di cento anni.

Un racconto epico è la narrazione del mito glorioso e avventuroso di un eroe. Cento anni: due guerre mondiali, un amore lungo ottanta anni, la povertà e lo straordinario progresso. E due pandemie.

Il tuo viaggio di nozze in calesse e poi hai visto l’uomo arrivare sulla Luna e fra un po’ su Marte.

La povertà e lo sviluppo, il lavoro e l’emigrazione.

Grandi felicità e grandissimi dolori.

L’ultimo racconto epico. Nessuno dopo di te, tra noi, potrà raccontare una epopea di cento anni.

Hai attraversato cento anni e sempre ammirata.

Ammirata per la tua bellezza,

Chissà quanto dovevi essere bella da ragazza se sei tanto bella ora, a cento anni.

E hai custodito la bellezza come un dono.

“La bellezza salverà il mondo”.

Questo, tu, lo hai capito cento anni fa. Noi, di una nuova epoca, lo abbiamo capito ora.

Ammirata per la tua finezza. Per la tua pazienza, per la tua paziente finezza.

Ti ammiriamo, stupiti, quando, con infinita pazienza snodi ingarbugliati gomitoli di cotone.

Il tempo non conta.

Il tempo, in cento anni, proprio non conta.

Noi questo non lo possiamo comprendere, noi siamo veloci, il nostro tempo deve essere veloce.  Non possiamo “perder tempo”. Noi non avremo cento anni di tempo.

Tu, cento anni ed altri cento.

 

Ammirata per la tua maestria. Ti bastava ago e filo e due anonime stoffe per creare un’opera d’arte.

È la bellezza che si espande e si propaga in ogni cosa.

Solo l’artista sa che cos’è.  Tutto attorno a te doveva essere bello.

É il dono, il dono della bellezza.

Noi, con te, lo abbiamo capito cento anni dopo.

Ammirata per l’attaccamento alle tue cose. Ogni cosa per te vive l’auspicio di vivere una nuova vita.

E cosa c’è di più straordinario. Dare ad ogni cosa la speranza di una nuova vita.

Perché è proprio vero che una sola vita non basta.

Anche se lunga cento anni.

Ammirata per come custodisci i tuoi lunghi aghi.

Proprio come un pittore custodisce i suoi colori, uno scultore i suoi scalpelli, un musicista il suo pianoforte.

 

Abbiamo dovuto studiare filosofi e letterati per comprendere il senso del tuo eroismo.

La docile accoglienza del dovere.

La docile accoglienza della missione.

La bellezza, l’amore, la famiglia, la malattia e il dolore.

Un eroe non si oppone al suo destino e al suo dovere, non si oppone alla sua missione.

Solo un eroe non si oppone.

Questo è il senso dell’epica

Tu sogni gli Angeli. Anzi vedi, proprio, gli Angeli.

Poco importa se nel sonno. Come potrebbero manifestarsi altrimenti.

Misteriosi e sublimi compagni degli Eletti.

Perché solo gli Eletti li hanno come compagni e custodi.

Chiamati dalle tue preghiere. Le tue preghiere, costanti e serene. Consolatrici di dolori e invocanti protettrici.

Noi non possiamo comprendere. Noi non preghiamo con innocenza. Noi, semmai lo facciamo, preghiamo per interessata benevolenza. E a noi, gli Angeli, non appaiono.

Hai ricordi lunghi cento anni.

E li custodisci tutti. Non ne hai dimenticato uno.

Ogni persona, ogni volto, ogni evento, ogni luogo, ogni affetto ed ogni dolore non sono passati nella tua vita senza lasciare il segno.

 

Tu vivi il segno degli uomini, il segno delle cose, il segno dei luoghi.

Ogni dettagliato ricordo è necessario a costruire l’epica di una vita.

Perché ogni dettaglio è necessario a ricostruire l’epica di un eroe.

Ogni dettagliato ricordo è necessario a costruire l’epica della tua vita.

 

Questo, per noi, è il tuo dono più dolce.

Il dono di custodire il segno degli uomini, il segno delle cose, il segno dei luoghi.

… magari, fra un po’, chissà, riusciremo a vedere gli Angeli.

La tua famiglia

 

 

CATEGORIE
TAGS
Share This

COMMENTS

Wordpress (0)
Disqus (0 )