“Città Verde a scopo di lucro?, il sindaco disconosce la nostra realtà”

“Città Verde a scopo di lucro?, il sindaco disconosce la nostra realtà”

Non è tardata la replica dell’associazione Città Verde alla risposta del sindaco Pippo Incatasciato in merito alla vicenda che vede dei volontari ripulire il parco Giovanni Paolo II. Nella risposta il sindaco ha anche scritto che non pensava che l’associazione Città Verde fosse a scopo di lucro, una frase che non è stata digerita dai vertici dell’associazione che hanno inteso rispondere.

A questa risposta diamo il diritto di replica, qualora lo volesse eserticare, al sindaco, ritenendo per noi poi conclusa la vicenda.

Ecco la risposta del presidente di Città Verde: “Ringraziamo il sindaco Pippo Incatasciato per aver inteso rispondere alla lettera diffusa ieri circa la nostra critica per essersi intromesso a gamba tesa su una collaborazione che era in atto tra la nostra associazione e il gruppo “Insieme per Rosolini”. Lo ringraziamo anche se non ha risposto al nostro quesito più importante e, per quanto scritto, non ne condividiamo alcuni punti. La sua risposta ha infatti delle profonde lacune soprattutto quando afferma che siamo una associzione a scopo di lucro perchè riceviamo contributi liberi e volontari dalle persone e in passato anche dal Comune con la sottoscrizione di una convenzione.

Chiariamo ai cittadini che l’associazione “Città Verde” è e rimane un’associazione no profit ma al contrario, è stata sempre l’amministrazione a considerarla una associazione a scopo di lucro. E la risposta del sindaco ne è una conferma. Nel periodo in cui abbiamo sottoscritto la convenzione non avremmo mai pensato di essere considerati come una vera e propria ditta… gli amministratori scandivano tempi e ordini su ogni singolo intervento quotidiano da effettuare. E guai se i nostri volontari erano invece impegnati nel lavoro che svolgevano come professione, perchè non avremmo potuto consegnare un lavoro in tempo.
Ricordiamo, proprio perchè l’associazione non è a scopo di lucro, che noi viviamo del nostro lavoro e quando abbiamo capito di non poter soddisfare le continue esigenze di questa Amministrazione (che avrebbe richiesto tra l’altro tempo e denaro che noi non potevamo anticipare), abbiamo deciso di restituire indietro parte delle somme a noi corrisposte tramite convenzione, somme che poi sono state elargite ad altri privati per la pulizia del cimitero e delle strade pubbliche.

Il sindaco si è mai preoccupato di sapere come sono state spese quelle somme restituite e quali risultati sono stati conseguiti?
Il sindaco chieda al suo vice sindaco se abbiamo chiesto una determinata somma per l’intervento al parco Giovanni Paolo II effettuato a luglio. Il sindaco chieda alla città se abbiamo mai utilizzato un tariffario o se invece abbiamo ricevuto contributi volontari.

Il sindaco ha contezza del lavoro che l’associazione ha effettuato nel periodo in cui abbiamo sottoscritto la convenzione? Forse no, visto che mai ha ritenuto di menzionare la nostra associazione negli interventi effettuati. E oggi, invece, vediamo che per un piccolo intervento eseguito da un privato al verde a valle, sono stati pubblicati addirittura due articoli con tanto di foto. Vorrà dire che, in fondo al suo cuore, non gli siamo simpatici.
Il nostro lavoro è stato effettuato a presicendere dal colore politico di una amministrazione e abbiamo accettato di sottoscrivere una convenzione solo ed esclusivamente per migliorare la città. Era troppo sporca e poco decorosa, e nel giro di qualche mese siamo stati impegnati quando possibile a rivoluzionare il decoro urbano. E i soldi della convenzione sono stati spesi per far accendere i nostri decespugliatori, far girare i nostri mezzi, dare un contributo alle ditte che ci hanno collaborato. Mai un centesimo è finito nelle nostre tasche per “lucro”. Ed è tutto documentato. Anzi ci abbiamo rimesso di tasca nostra e le nostre famiglie ne sanno qualcosa.

Dal canto nostro auguriamo al sindaco di trovare tutte le collaborazioni gratuite per dare decoro alla città. Anzi siamo noi per primi ad invitare tutti a collaborare perchè Rosolini è la città in cui anche noi dobbiamo vivere, e maggiore collaborazione vuol dire maggiore decoro. Che ben vengano le collaborazioni se programmate, organizzate ed effettuate nei giusti modi, quei modi che a noi sono stati sempre richiesti. Ma quando non è Città Verde ad effettuare le richieste per autorizzazioni, per assicurazioni, per utilizzo di suolo pubblico, sembra che a nessuno interessi di seguire la giusta burocrazia.
E vogliamo concludere: chi cerca costantemente collaborazioni “a gratis” così come le cerca il sindaco, dia una segnale dall’alto e rinunci per primo alle proprie indennità pagate con le nostre tasse. Sarebbe un gesto che la città sicuramente apprezzerebbe.
Il presidente di Città Verde
Giorgio Zocco

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