Coronavirus: parlano i Boroli che hanno donato due ventilatori polmonari al “Maggiore” di Modica

Coronavirus: parlano i Boroli che hanno donato due ventilatori polmonari al “Maggiore” di Modica

Benestanti, ma assolutamente umili. Sono i coniugi Giovanni Boroli e Isabella Fucale che nelle ultime ore sono rimbalzati agli onori della cronaca per il loro nobile gesto: la donazione dei primi due ventilatori polmonari all’ospedale Maggiore di Modica che serviranno, in questo periodo di emergenza da coronavirus, a dare risposte più veloci e efficaci alla carenza di macchinari nelle strutture ospedaliere.

Lei di Siracusa, lui di Novara, figlio del grande editore di origini torinesi Achille Boroli, firma storica della De Agostini, vivono a Rosolini da 15 anni e grazie alla loro prestigiosa azienda agricola sono in tanti a stimarli e apprezzarli.
La notizia della donazione è “sfuggita di mano” alla coppia, che ci confessa che avrebbe preferito restare nell’ombra, senza fare rumore. “Perché in questa emergenza – ci dice rispettosamente la signora Boroli – non servono palcoscenici, serve solo pregare”. E così, la gratitudine dell’intera comunità raddoppia, sia per il gesto nobile che per la grande lezione di umiltà.

Regalare, fare del bene ed essere generosi non è legato solo alle possibilità economiche di chi compie questi gesti. Noi abbiamo potuto donare due ventilatori perché abbiamo i mezzi per poter regalare qualcosa di costoso e tangibile, così come tantissimi altri professionisti italiani che in questo momento stanno dando una mano alla sanità. Ma anche chi non ha le stesse possibilità economiche però, può regalare, può essere generoso e rispettoso della comunità con i piccoli gesti che in realtà, in questo momento, sono gesti vitali. Più importanti di quanto pensiamo. Tutti possiamo fare dono di qualcosa, e l’altruismo può essere economico per chi può e umano, semplicemente umano, per chi non può”.

E allora, nel rinnovare la gratitudine della comunità cittadina di tutta la zona sud, esortiamo i cittadini a donare così come la signora Boroli ci invita a fare. Se non abbiamo i mezzi, facciamo un regalo più semplice e per nulla costoso: oggi rispettiamo le disposizioni, noi stessi e le nostre famiglie; domani, non dimentichiamoci di rispettare anche il nostro territorio.

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