Gennuso: “Scandaloso far pagare i farmaci salvavita ai trapiantati”

Gennuso: “Scandaloso far pagare i farmaci salvavita ai trapiantati”

“E’ scandaoloso che i siciliani trapiantati debbano pagare un ticket di 85  euro la settimana per un farmaco salvavita.  L’assessore alla Salute e l’intero governo della Regione dimostrano tutta la loro inadeguatezza ogni giorno che passa”.

Lo afferma il deputato all’Ars di Pid- Grande Sud, Pippo Gennuso  che aggiunge: “ E’ arrivata un’altra batosta per i trapiantati siciliani che dal 16 aprile, infatti, per il farmaco “Sandimmun Neoral” dovranno sborsare da 31 a 84,57 euro ogni settimana di ticket per ritirare il prodotto destinato a prevenire il rigetto dell’organo trapiantato. È una situazione assurda e impossibile da sostenere per chi vuole continuare la terapia salvavita con il farmaco originale. Ad oggi – prosegue il deputato regionale – sono soltanto due le regioni in Italia (Puglia e Sicilia)  che hanno adottato il provvedimento che grava sulle tasche dei pazienti dalle 300 alle 350 euro al mese.  Per di più, il generico equivalente, pare esista solo sulla carta”.

 Gennuso rivolgendosi all’assessora Borsellino aggiunge: “ Ma lo sa cosa vuol dire un trapianto?  Ci sono lunghissime liste d’attesa  che possono durare anche 10 anni e poi la trafila della dialisi: restare  12 ore legati ad una macchina significa dipendere totalmente da essa, lasciare ogni cosa in secondo piano anche la famiglia.  E quando i trapianti  sono particolari, come il polmone, significa rischiare la vita. Rivolgo un appello al governo della  Regione che ha adottato questo provvedimento ma gli è mancato il fondamento dell’etica e del buonsenso, ovvero quello di informare i medici che dovrebbero controllare la conversione dal farmaco originale al generico, in modo da evitare qualsiasi problema. Nel programmare la misura di legge non è stato  considerato che la mancata assunzione del ‘Sandimmun Neoral’, la non disponibilità del generico e la impossibilità economica di acquistare il farmaco originale, potrebbe causare il rigetto dell’organo trapiantato, quindi una situazione di estrema sofferenza con ovvio pericolo di vita”.

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