Il grido di allarme di Cgil e SPI Cgil a Rosolini: “C’è rabbia sociale, sta cadendo la cittadella dei diritti”.

Il grido di allarme di Cgil e SPI Cgil a Rosolini: “C’è rabbia sociale, sta cadendo la cittadella dei diritti”.

Tutela dei redditi dall’inflazione, riforma previdenziale, basta con i morti sul lavoro e soprattutto, tema centrale, il collasso della sanità che “qualcuno vuole privatizzare”. Liste di attesa lunghissime che diventano “snelle” però a pagamento, pronti soccorsi saturi. Ma di privatizzazione si è parlato anche a livello locale: “La provincia di Siracusa privatizza anche l’acqua. Dobbiamo riappropriarci dei diritti che tentano di toglierci”

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Un incontro altamente partecipato quello promosso ieri da Cgil e SPI Cgil, in Sala Cartia, che ha visto aderire movimenti politici locali, da Pd a M5S Coordinamento 2050, ad associazioni quali Cittadinanza Attiva, Anpi e Misericordia, ma anche tanti, tantissimi cittadini, pensionati e lavoratori. Rabbia, tanta rabbia, è trapelata dagli interventi di coloro che hanno preso parte al dibattito e una serie di riflessioni sulla direzione che questo paese, a più livelli, dal locale, al regionale, fino al nazionale, sta prendendo. Presenti al dibattito anche il Sindaco Giovanni Spadola e il Presidente del Consiglio Corrado Sortino.

Spadola, nel suo intervento, ha ricordato tutte le misure messe in atto dalla sua amministrazione a tutela dei lavoratori del comune e l’adesione alla convenzione con l’Asp per la nascita della Casa della Comunità. “L’amministrazione Spadola seppur senza risorse ed in dissesto finanziario, ha provveduto a colmare il gap del monte ore per gli 85 dipendenti comunali, precari da una vita e contiamo appena verrà approvato il Bilancio stabilmente riequilibrato, di assumere 15 unità al Comune. Sul fronte della Sanità abbiamo stipulato un protocollo d’intesa tra l’Essap e l’Asp di Siracusa. Approvata già la variante al Prg per una porzione di 15 mila metri quadrati per la realizzazione di una Casa di Comunità ed abbiamo difeso il diritto alla salute”.

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“Siamo estremamente preoccupati – ha dichiarato Vincenzo Pirosa, Segretario Cgil Rosoliniperché stiamo rischiando di perdere tanti diritti, dal lavoro alla salute, e la cosa più grave è che non siamo ascoltati, nemmeno dai media. Quello che ci resta da fare è scendere in piazza e promuovere assemblee e manifestazioni perché la preoccupazione su quanto sta accadendo è sempre più grande”.

“Mercato del lavoro, riforma strutturale del sistema pensionistico e riforma fiscale, ma anche il tema caldo della sanità e della scuola” – ha invece esordito Mimmo Bellinvia – Segretario Generale SPI Cgil provinciale.I provvedimenti che il Governo sta mettendo in campo in queste settimane non vanno nella giusta direzione e sono provvedimenti gravi, che contestiamo assolutamente. Le Organizzazioni Sindacali sono di fatto escluse da un confronto preventivo e vengono semplicemente informate delle decisioni di volta in volta assunte dal Consiglio dei Ministri. A livello regionale? Il governo regionale ha aderito, senza nemmeno discuterlo, al disegno di legge sull’autonomia differenziata. Quanto accade, a tutti i livelli, è estremamente grave ed è necessario accendere i riflettori, a partire anche dalla stessa sanità che si sta tentando in tutti modi di privatizzare”.

E questo è stato il tema caldo del dibattito: liste di attese infinite, che diventano snelle se a pagamento, punti di emergenza saturi, carenza di medici. La zona sud della Sicilia? “Allo sfascio”. La preoccupazione è stata, innanzitutto, la paventata chiusura del Pte Pachino che rischia di sovraccaricare quello di Rosolini e altri punti di pronto soccorso del comprensorio. Ma ieri sera è arrivata una nota dall’Asp di Siracusa che, almeno al momento, smentisce categoricamente la possibilità di una chiusura del Pte (qui la nota).

“Questo è un territorio – ha dichiarato Roberto Alosi, Segretario Generale Cgil provinciale, – che partiva già da una condizione di efficacia e esistenza del sistema sanitario assolutamente diseguale rispetto ad altre parti del paese. In un momento in cui si vive una grave crisi del sistema sanitario, con questo governo che prova a privatizzare spostando risorse verso la sanità privata, svuotando quella pubblica, il nostro territorio paga il prezzo due volte”.

 

“Si stanno sgretolando i diritti che negli anni ci siamo guadagnati. È caduta la cittadella dei diritti che tanto è costata agli italiani” -, hanno ribadito nei diversi interventi tutti i presenti, dai rappresentanti di Cittadinanza Attiva, Partito Democratico, Anpi e altri cittadini. “Hanno privatizzato la sanità, un valore costituzionale – ha detto nel suo forte intervento il segretario del Pd Tonino Basile.La salute non è un bene, è un valore costituzionale e va al di sopra del mercato. Un bene essenziale come l’acqua, poi, è un bene pubblico, lo abbiamo detto 11 anni fa con un referendum e questa cosa ci sta passando davanti. Poi vi diranno: si, ma tanto c’era il commissario che votava lo stesso l’adesione. Vero, ma almeno una scelta politica di dignità l’altra sera il Consiglio Comunale la doveva dare, e scendere in piazza tutti insieme e fare battaglia con i cittadini per l’acqua pubblica. A tutti i livelli, non c’è più bisogno di essere moderati, ma di cominciare ad essere moderatamente incazzati” – ha concluso Basile. Durante il suo intervento il sindaco Spadola e il Presidente del Consiglio avevano già lasciato l’assemblea.

“Cosa fare? ha concluso Roberto Alosi.Quando un diritto come quello alla sanità – e non solo- è messo in discussione da una classe dirigente politica locale, regionale e nazionale che ha fatto della sanità solo un territorio di scorribanda elettorale, devono essere i cittadini a riappropriarsi del loro diritto. In questa assemblea è stata evidente la rabbia sociale che non trova riscontro in chi dovrebbe dare risposte, che non è il sindacato. A noi tocca leggere, interpretare i bisogni dei cittadini e trasferirli alle istituzioni che dovrebbero dare risposte. Quando questo non accade si crea una grave frattura tra governo e diritti dei cittadini. Riappropriamoci dei diritti che qualcuno sta espropriando”.

Il dibattito confronto della Cgil a Rosolini è rientrato nella più ampia campagna di manifestazioni indette dalla stessa Cgil, con Cisl e Uil, “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”, svoltesi già a Bologna e Milano. Domani, 20 maggio, la manifestazione prosegue a Napoli, alle 10.30 in Piazza Maggiore, dove dal palco si alterneranno gli interventi dei lavoratori, dei pensionati e dei segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pier Paolo Bombardieri.

E.O

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